La redenzione di Mark Wahlberg
[**Video_box_2**]Già aveva dato un anno prima con il leggendario “ma come cazzo di permetti?” rivolto a Tom Cruise, che aveva paragonato la pressione e la fatica del suo lavoro a quella dei militari, cosa inaccettabile per lui che il valore dei soldati lo aveva magnificato in “Lone Survivor”. Seguiva un’articolata serie di insulti a uno degli intoccabili principi di Hollywood. Insomma, non è un bad boy del genere il primo che viene in mente nel casting per introdurre gli ospiti sotto gli occhi del Papa alla veglia per la giornata mondiale delle famiglie. E invece sul palco Wahlberg ha fatto una gran figura, non soltanto perché ha detto “devo tutto alla mia fede cattolica”, e chi ha scorso rapidamente la sua biografia sa cosa significa. E’ stato grande perché ha strappato l’evento dallo squallore comunicativo in cui spesso queste serate ecclesiastico-mondane tendono a precipitare, con derive sanremoidi, schitarrate, battute da oratorio, ospiti tolti dalla naftalina e altre brutture.
La serata di Philadelphia non era la notte degli Oscar, si capisce, e il cuore della faccenda erano le testimonianze potenti della vita famigliare, davanti il quale il Papa ha preso diligentemente appunti, ma Wahlberg ci ha messo il ritmo, la presenza e la forza comunicativa fatta tanto di gravitas quanto di leggerezza, tutta merce molto bergogliana. E’ riuscito pure a buttare lì un “Go Eagles!”, l’augurio ai beniamini locali con cui si deve sempre finire un discorso alla città dell’amore fraterno. Walhberg è un bostoniano cresciuto in una famiglia cattolica ma che già a quindici anni aveva sviluppato una dipendenza dalla cocaina. E’ finito in carcere per tentato omicidio che non era ancora maggiorenne, ha menato le mani e insultato poliziotti, si è meritato una reputazione di testa calda e ragazzo irrecuperabile, una fama che in famiglia non era il primo ad aver ottenuto.
E’ rimasto invischiato in storie di gang di quelle dalle quali è difficile uscire. Ci è riuscito grazie al rapporto con il suo parroco, attraverso cui ha recuperato la fede e si è ricostruito una vita, con una degna carriera hollywoodiana – con cadute di cui scherza, anche di fronte al Papa – e una famiglia con moglie e quattro figli. Faccenda di perdizione e redenzione, di ghiande per porci e di vitelli grassi. In una fresca serata di settembre, Walhberg è finito su un palco di Philadelphia a fare il master of ceremonies del Papa dei diseredati, intrattenendo senza distrarre. Una piccola rivincita sui bacchettoni che lo avevano bollato come quello che dice troppi “fuck”.