L'allenatore della Fiorentina Paulo Sousa (foto LaPresse)

Paulo Sousa, troppo intelligente per il calcio italiano

Maurizio Crippa

L'allenatore della Fiorentina è uno che di bel calcio ci capisce, un tattico, ma in fondo questo è il meno. Soprattutto è un bell’uomo, questo conta già di più

Siccome siamo spericolati, non c’importa che quando leggerete si saprà il verdetto e, nel caso Pioli abbia salvato il collo, probabilmente la nobile testa brizzolata l’avranno tagliata a Paulo Manuel Carvalho de Sousa. Del resto i tifosi della Viola, la cosa più violenta in natura subito dopo l’Isis, gli davano di “gobbo di merda” prima ancora che arrivasse a Firenze. E adesso gliene dicono di ogni, e i Della Valle lo strozzerebbero perché – da uomo intelligente qual è – ha detto la verità: che un talentino come Bernardeschi prima o poi se ne andrà. Sarebbe una perdita per il campionato, però. Paulo Sousa è uno che di bel calcio ci capisce, un tattico, ma in fondo questo è il meno. Soprattutto è un bell’uomo, questo conta già di più. Parla tante lingue, l’italiano meglio di Allegri, dice cose spesso non banali. Insomma è un portoghese: un po’ svogliato un po’ filosofo. Con quell’aria di superiorità che i lusitani si portano dietro, immeritatamente, dai secoli passati. Un adorabile talentuoso. Gli manca la cattiveria e la visionarietà di Mourinho, ovvio. Ma non per niente il Filosofo di Setubal non è portoghese, è un principe di questo mondo.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"