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LONTANO DA QUI

<p>La recensione del film&nbsp;di Sara Colangelo, con Maggie Gyllenhaal, Gael Garc&iacute;a Bernal, Parker Sevak</p>

Mariarosa Mancuso
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Matte da legare 1. Maggie Gyllenhaal insegna ai bambini dell’asilo. Sveglissimi, sanno che i girasoli di Van Gogh sono giallo cromo. Siccome ambisce a fare la poetessa (in questo mondo crudele che pensa solo al denaro) frequenta un corso tenuto da Gael García Bernal. Si esercita molto anche a casa, ma non riesce a tirar fuori nulla di meglio che “un croco bianco buca il cemento”. “Derivativa”, dice l’insegnante, nell’italiano degli adattatori. Insomma: una banalità da poetessa dilettante. Non sapete quanto abbiamo sofferto, a vedere il film doppiato, ma era necessario (per consolazione, abbiamo goduto molto un articolo del New York Times, dove la poetessa Dominique Townsend raccontava quant’è difficile fornire a comando le brutte poesie previste dal copione). “Lontano da qui” – remake americano di “The Kindergarten Teacher”, film israeliano diretto da Nadav Lapid nel 2015 – mette a confronto i brutti versi della maestra d’asilo e il talento di un ragazzino che ancora non sa scrivere, compone camminando avanti e indietro come un piccolo zombie. Gli astuti lettori avranno già colto un discreto numero di sciocchezze in materia di poesia. I crochi e gli anemoni, per esempio, fiori che crescono nel giardino dei poeti a tempo perso. La creatività infantile e sorgiva, che poi il mondo soffocherà. Il talento che non richiede fatica, si scrive come in trance. Il resto del film passa in rassegna tutte le altre sciocchezze in materia, e le fa a pezzettini fingendo di crederci. Compreso l’insegnante di scrittura che – quando smette di disprezzare la maestrina: lei trascrive i versi del piccino e li spaccia per suoi, anche se grondano amore per una certa Anna – la invita a casa per dirle “sei cresciuta molto” e le zompa addosso. Compresa la mania degli insegnanti di scrittura per il punto di vista, così tradotto dal bambino geniale: “Dobbiamo guardare questo bagno dal punto di vista di un altro bagno?” Forse la categoria “piccolo film dalla trama originale, su una poetessa pazza e pericolosa” non è esattamente il genere che vi attira per trascorrere il sabato sera. Ma se questa fosse l’idea, l’algoritmo consiglierebbe “Lontano da qui”.

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