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SUFFRAGETTE

Mariarosa Mancuso
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Un voto in famiglia è più che sufficiente. Lo pensavano i maschi svizzeri fino all’inizio degli anni 70 (in qualche cantone dove ancora si votava per alzata di mano, cedettero solo alla alla fine degli anni 80). Magari senza dirlo a voce alta, ma lo pensavano: la percentuale dei contrari al suffragio femminile – correva l’anno 1971 quando finalmente venne concesso – raggiunse un tosto 34 per cento. Lo dicevano a voce altissima nella Londra del 1912, dove Sarah Gavron ambienta questo film sceneggiato da Aby Morgan (che in “The Iron Lady” strapazzò Margaret Thatcher, ognuno ha le sue femministe predilette): “Le donne sono ben rappresentate dai mariti e dai fratelli”. Aggiungendo profezie di sventura: date loro il voto e chissà dove andremo a finire, la società come noi la conosciamo crollerà. Lavorare però lavoravano. A partire dai sette anni, nelle tossiche e caldissime lavanderie, come i bambini che all’epoca di Charles Dickens spingevano i carrettini nelle miniere. Quando andavano in piazza per protestare, chiedendo una presenza femminile in parlamento, nascondevano i sassi nelle carrozzine e i mattoni sotto le gonne. Servivano a spaccare le vetrine. I poliziotti menavano, arrestavano, incarceravano, liberavano su cauzione solo se avevi un marito disposto a sborsare il paio di sterline necessarie (e che umiliazione, quando arrivava a prenderti e ti diceva “stai zitta”). Le suffragette erano nell’episodio speciale di “Sherlock” in versione Bbc, la serie di Mark Gatiss e Steven Moffat che ha riportato l’investigatore nell’Inghilterra vittoriana, con cappello e mantellina, dopo averlo dotato di iPhone. In “Sherlock e l’abominevole sposa” – il titolo evoca i racconti popolari dell’epoca – la signora Watson annuncia orgogliosamente all’ispettore Lestrade di Scotland Yard “faccio parte di una campagna” (per questo non è mai a casa): “Ah bene, e siete favorevole o contraria?”. Più avanti nell’episodio le donne formano una società segreta di incappucciate. “Suffragette” di Sarah Gavron ha uno svolgimento più tradizionale. Carey Mulligan lavora come lavandaia a Bethnal Green, per una consegna si trova nell’East End durante una manifestazione, non sa bene cosa aspettarsi dal voto, vorrebbe solo una vita meno grama. Emmeline Pankhurts – Meryl Streep, e chi altri? – sta sullo sfondo.
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