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LEI

Mariarosa Mancuso
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Theodore Twombly – stesso cognome del pittore e graffitaro americano Cy Twombly, morto a Roma nel 2011 – fa il segretario galante. Detta a un computer lettere per una varia clientela, fornendo parole d’amore, ringraziamento e amicizia a chi non trova le proprie. Le missive compaiono sullo schermo come se fossero scritte a mano, con la grafia più adatta al contenuto: infantile, incerta, angolosa, da biro su carta rigata o da stilografica su fogli eleganti, siamo quasi sicuri che il programma abbia l’opzione “cuoricini al posto dei puntini sulle i”. Nella vita privata non ha la stessa destrezza (è un dato di fatto che siamo più bravi a sbrigare le faccende sentimentali altrui delle faccende nostre). La moglie lo ha lasciato e vorrebbe fargli firmare al più presto le carte del divorzio, passa le serate litigando con il pupazzetto di un videogioco. Siamo in un futuro abbastanza lontano perché Los Angeles abbia i grattacieli di Shanghai e gli uomini portino i calzoni a vita alta come li portava Cary Grant (già tornati di moda, anche fuori dal cinema, così come le scollature abissali di Amy Adams in “American Hustle”). E abbastanza vicino per farci stare l’evoluzione di Siri. Il nuovo sistema operativo dello smartphone ha la voce di Scarlett Johansson e appena istallato si configura come la fidanzata ideale. Sa tutto di Theodore, gli ha perfino buttato via le mail inutili dopo una sbirciatina alla velocità del fulmine. Si accende a comando, di giorno o di notte, sussurra e ride sempre a proposito, dà qualche suggerimento per le lettere di lavoro ed è prodiga di parole gentili. Non innamorarsi è impossibile, e il nostro non chiede di meglio. Trovando molti precedenti nel cinema e nella letteratura: un po’ per via di Narciso, un po’ per via delle storie dove sono le statue o le bambole meccaniche a suscitare amori virtuali, un po’ per via degli “scrivimi fermo posta” dove due che si sono antipatici nella vita si seducono via lettera. La bravura di Spike Jonze sta nell’aggiornare gli amori-proiezione al gusto contemporaneo. Di questo si parla il bellissimo film, con uno strepitoso Joaquin Phooenix. Non della solitudine da social network e della mancanza di veri contatti tra le persone. Bravissima anche Amy Adams, che imita Andy Warhol filmando gente che dorme, e guadagna progettando videogiochi intitolati “La mamma perfetta”.

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