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Come fare bella figura senza necessariamente sapere quel che si dice

I baffi

Andrea Ballarini

Sono da sempre sulla bocca di molti. Ultimamente, specie per le ultime generazioni, sono diventati un ornamento fichetto. Ottime ragioni per snocciolare sentenze un tanto al chilo

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·   Al contrario della barba sono tornati di moda, ma solo presso alcune élite.

 

·   Sono impegnativi da portare e non stanno bene a tutti.

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·   C’è una regola aurea per i baffi: devono essere meno estrosi di quelli di Salvador Dalì e più di quelli di Hitler.

 

·   Sono roba da Carabinieri. Convenirne. Evitare di attribuirlo al fatto che sul pacchetto delle lamette c’è scritto “da barba”: usurata.

  

·   Avere cominciato a raderseli da ragazzo, ben prima che spuntassero.

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·   Portare dei baffetti sottili convinti di assomigliare a Clark Gable, ma in realtà assomigliare a Spike, il fratello maggiore di Snoopy. Dolersene.

  

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·   Ci si accredita come colti cinefili ricordando come “Una notte sui tetti” (Love happy) sia il solo film dei fratelli Marx in cui Groucho compare con i suoi veri baffi.

  

·   Possedere una copia rarissima del libro di Salvador Dalì sui suoi baffi. Chic.

  

·   Avere scoperto l’esistenza di una tazza per baffi con una parte coperta che protegge i baffi dalla schiuma delle bevande. Smaniare per averla.

  

·   Se si è un hipster rifuggere dall’imponente barba quadrata (troppo mainstream) a favore dei più esclusivi baffi a manubrio.

   

·   Tom Selleck (Magnum P.I.) è probabilmente l’uomo che stava meglio con i baffi che si sia mai visto. Convenirne.

   

·   Da bambino avere adorato i baffetti di Guy Williams nei panni di Zorro nei telefilm Disney. Essersi sempre chiesto come mai nessuno notasse la palese somiglianza con quelli di Don Diego De La Vega.

  

·   Le poche volte che ci si è tagliata la barba averne approfittato per controllare come si sarebbe stati con i baffi. Ed essersi sempre fatti schifo. Rammaricarsene.

 

·   Ad alcune donne piace il lieve solletichio che producono sul collo o sulla schiena nei momenti intimi. Aspettare che lo dicano esplicitamente, non fare affermazioni in questo senso che potrebbero essere tragicamente smentite.

 

·   Chico Marx: “C’è un uomo qui fuori con dei grossi baffi neri.”
Groucho Marx: “Digli che ne ho già un paio.”

  

·   Notare che negli anni il baffo è stato frequentato assiduamente da tutto l’arco costituzionale, sia di destra che di sinistra. Tanto per fare qualche nome: Occhetto, D’Alema, Almirante, Buontempo. La barba invece è sempre stata più un affare di sinistra.

  

·   Ricordarsi di spiegare che il mistero della sorriso della Gioconda è stato svelato da Marcel Duchamp, il quale dopo averle applicato i baffi, alla base del quadro ha apposto le lettere L.H.O.O.Q*

    

*(Se si leggono in francese si ottiene un’omofonia con la frase “Ha caldo al culo.”)

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