Tifosi laziali durante il derby con la Roma (foto dal profilo Twitter di Ruth Dureghello)

Lettere

Sono i tifosi i primi che possono e devono isolare gli imbecilli in curva

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - Ho l’impressione che alla “lobby del pallone” sia riservato un trattamento speciale che non ha analogie con altre attività sociali e travalica i diritti e i doveri del cittadino. La violenza degli ultrà che invadono le città, distruggono i beni comuni, mandano al pronto soccorso anche i poliziotti, sono atti che quando commessi da “anarchici insurrezionalisti” o da bande camorristiche sarebbero ben altrimenti repressi e giudicate dalle corti. Tutto o quasi sembra consentito ai teppisti del pallone con la implicita copertura delle loro società: quando ci scappa il morto la responsabilità scivola via, e quando i negozi, le infrastrutture pubbliche e i beni storici subiscono ingenti danni, si archiviano presto i misfatti. Avete mai visto qualcuno legato al pallone che abbia pagato i danni per i suoi reati? Il ministero dell’Interno e le questure conoscono bene i violenti e sanno perfettamente ciò che avviene nelle società. La tolleranza e la condiscendenza di ministri, prefetti e questori non è l’effetto di una buona gestione per evitare il peggio, ma solo complicità e condiscendenza con chi è pronto a ripetere all’infinito le sue gesta per vantarsene in pubblico. Viene il dubbio che verso questa lobby del pallone vi sia un accordo non codificato dei tutori della legge per non turbare le squadre che in ogni città rappresentano un prezioso bacino di consenso. Chi paga per i danni provocati? Chi valuta la massiccia utilizzazione di poliziotti e carabinieri che sarebbero utili per ben altri interventi necessari ai più? Chi protegge le persone messe in pericolo dalle bande del pallone? Chi tutela il valore delle nostre città storiche che sono sopravvissute a secoli di intrusioni barbariche? Il ricorso alla “giustizia sportiva” è solo un escamotage estraneo allo stato di diritto come tutte le giurisdizioni speciali. Quale altro gruppo sociale, ad esempio, riceve un trattamento fiscale così particolare come quello riservato dal Parlamento alle società calcistiche che con le loro compravendite maneggiano centinaia di milioni? Un saluto.
Massimo Teodori    


Non mi sembra, caro Teodori, che vi sia un regime diverso nel mondo del calcio. Chi sbaglia, di solito, paga. Ieri, per dire, il gip di Napoli ha convalidato l’arresto di sei dei sette ultras – tre del Napoli e tre dell’Eintracht – coinvolti negli scontri avvenuti prima e dopo la gara di Champions League di mercoledì scorso. Non passa tutto in cavalleria. E sono convinto che non passerà in cavalleria neppure l’appello fatto ieri dalla presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello. “Una curva intera che canta cori antisemiti, un ‘tifoso’ in tribuna con la maglia Hitlerson e il numero 88 e noi, come sempre, gli unici a indignarci e a protestare. Possibile che tutti continuino a far finta di nulla?”, ha scritto Dureghello. Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha detto che su questo episodio farà la sua parte, perché “il rispetto è dovuto e non è negoziabile”. Ma chi dovrebbe fare la propria parte, in questi casi, non sono le società, che non possono ovviamente controllare tutte le magliette e tutti i cori in uno stadio, ma i tifosi, che per isolare gli imbecilli in curva avrebbero buoni strumenti, forse mediaticamente persino più efficaci della sanzione di una procura federale: come far  partire per qualche istante un coro di segno opposto, contro il tifo degli imbecilli.



Al direttore - Caro Foglio, sull’esperimento su ChatGPT penso di poter trarre una conclusione: l’intelligenza artificiale non è ancora abbastanza avanzata per sostituire i giornalisti umani quando si tratta di compiti che richiedono pensiero creativo, analisi critica e capacità di comprendere e interpretare complesse questioni sociali e politiche. Saluti.

Giorgia Caputo

 

Questa lettera è stata scritta con ChatGPT e fa parte della colonna di testi del Foglio scritti con questa tecnologia nell’ambito di questo concorso. La mail a cui inviare le segnalazioni è: [email protected]

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