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Così l'Italia ha adottato il modello sudcoreano

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Guardian, Libération, Abc, Figaro, Faz

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La mortalità rallenta per la prima volta da giorni
Londra, 23 mar - (Agenzia Nova) - Il tasso di mortalità per coronavirus ha mostrato in Italia il primo segno di rallentamento, mentre quasi ottomila medici si sono offerti volontari per combattere l'epidemia negli ospedali delle regioni settentrionali del paese, le più colpite dal contagio. Lo riferisce il quotidiano britannico "The Telegraph". Nella serata di ieri 22 marzo, la Protezione civile ha reso noto che i decessi delle ultime 24 ore sono stati 651, con un calo de 20 per cento rispetto al giorno precedente quando i morti erano stati 793. Ha rallentato anche il tasso quotidiano di nuovi casi di infezione, con un aumento del 9 per cento paragonato al 15 per cento delle ultime due settimane.
  
L’Italia adotta il modello sudcoreano
Madrid, 23 mar - (Agenzia Nova) - Il governo cambia strategia contro il nuovo coronavirus e inizia ad adottare il modello sudcoreano, implementando una serie di misure sanitarie coadiuvate dal monitoraggio tecnologico. Ne parla il quotidiano spagnolo “Abc”. “Abbiamo adottato la strategia sudcoreana. Verranno effettuati altri test sul coronavirus, che finora si sono limitati ai pazienti con sintomi. In Italia abbiamo già effettuato oltre 200.000 test. Il modello sudcoreano non cerca di testare tutti i suoi 50 milioni di abitanti ma ha raccolto 300.000 persone, selezionate, legate a pazienti positivi. È proprio qui che insisteremo anche noi", spiega il professor Walter Ricciardi dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e consigliere del governo nella lotta contro Covid-19. Sarà proprio Ricciardi a guidare la squadra che avvierà il progetto. La nuova strategia si basa su tre punti. Innanzitutto, ci saranno controlli di spostamenti tramite telefoni cellulari che consentirà di ricostruire la mappa di contatto dell'infezione asintomatica, che contribuisce a stabilire le catene di trasmissione del virus. Il secondo punto è quello di promuovere il lavoro in casa e il terzo, a seguito dell'esperienza coreana, il monitoraggio digitale dei contatti che hanno gli asintomatici attivando una specie di “passaporto digitale”, che potrebbe anche essere una app dedicata, e ovviamente consensuale. Il tutto sarà gestito tenendo conto delle leggi sulla privacy e seguendo le eventuali osservazioni del Garante.
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