Cosa c'è nell'agenda di Paolo Gentiloni
La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Financial Times, Abc, Les Echos, Handelsblatt
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Italia, l’agenda di Paolo Gentiloni
Berlino, 4 gen 08:38 - (Agenzia Nova) - Dall’inizio dell’anno la terza economia dell’area europea, l'Italia, ha assunto la presidenza del G7. Il prossimo vertice delle principali nazioni industrializzate nel 2017 si terrà in Sicilia, a Taormina, e a fare gli onori di casa sarà il nuovo presidente del ConsiglioPaolo Gentiloni. Nuovi leader presenti, rispetto a quello tenutosi nel 2015 in Giappone, saranno il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il nuovo presidente francese e la britannica Theresa May. L’Italia intende sfruttare questa opportunità: il nuovo premier ha presentato l’ordine del giorno nella sua prima conferenza stampa, due settimane dopo essersi insediato come successore del dimissionario Matteo Renzi. “Utilizzeremo la presidenza del G7 per portare a buon fine due temi. Vogliamo contribuire a sviluppare le relazioni con la Russia e attirare l’attenzione sulla regione mediterranea”, ha dichiarato il Premier italiano. La Russia è stata esclusa dal gruppo dei paesi industrializzati nel 2014, tuttavia si prevede un riavvicinamento con gli Usa dopo l'arrivo alla Casa Bianca di Donald Trump. Ecco perché Gentiloni vuole usare la sua presidenza del G7 per dare all'Italia un ruolo di mediazione. “Non si tratta di abbandonare i principi, ma di abbandonare la logica della guerra fredda, che non è correlata alla situazione attuale”, ha dichiarato. Le sanzioni europee alla Russia hanno causato gravi danni all’economia italiana, che in quel paese aveva un importante partner commerciale. Tuttavia Gentiloni ha ribadito che i le relazioni transatlantiche rimangono fra i capisaldi della politica italiana. Per quanto riguarda l’altro tema, quello dei rifugiati, l’Italia si sente abbandonata dai partner della Ue. Durante il 2016, secondo dati del ministero dell’Interno italiano, sono state oltre 181 mila i migranti sbarcati in Itala dopo aver attraversato il Mediterraneo. Tuttavia solo 500 tra i 38 mila migranti presenti clandestinamente nel paese sono stati espulsi. Roma spera in un maggior sostegno di Bruxelles. Il Governo Gentiloni è alle prese anche con complicati nodi di politica interna, a partire da quello della nuova legge elettorale, ma gli impegni internazionali e nuove elezioni, si dice a Roma, non sono compatibili.
Succede in Europa: solo l'1 per cento dei container vengono aperti e controllati in Italia
Parigi, 4 gen 08:38 - (Agenzia Nova) - Il quotidiano economico francese "Les Echos" dedica oggi, mercoledì 4 gennaio, il titolo ed il testo della sua rubrica di prima pagina "Succede in Europa" all'allarme lanciato da Legambiente nel suo rapporto annuale "Ecomafie" a proposito degli scarsi controlli che vengono effettuati nei porti italiani sul traffico di merci: dei circa 10 milioni di container che ogni anno transitano in Italia, solo 150 mila sono sottoposti a controlli rigorosi ed appena l'1 per cento vengono effettivamente aperti; questo, secondo il rapporto in questione, significherebbe che la Penisola è aperta all'invasione di merci pericolose, senza parlare dei traffici criminali come quelli della droga e delle armi. Dopo aver enumerato le cause strutturali del problema e gli interessi economici che sono in gioco, l'articolo del corrispondente da Roma di "Les Echos", Olivier Tosseri, ricorda comunque che il governo italiano l'anno scorso ha varato una riforma delle autorità portuali con l'obbiettivo di renderle più efficaci e moderne raggruppandole ed informatizzando numerose procedure.
La "spettacolare" capovolta di Grillo per salvare il sindaco di Roma
Madrid, 4 gen 08:38 - (Agenzia Nova) - "Il comico Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, è definitivamente smascherato". Così il quotidiano "Abc" apre l'articolo con cui riferisce del nuovo codice etico che Beppe Grillo sottomette al voto degli iscritti al suo blog. Il timore che il sindaco di Roma Virginia Raggi possa essere raggiunta da un avviso di garanzia farebbe cadere, nel caso dei 5 Stelle, l'obbligo dei politici di dimettersi: "decidono volta per volta Grillo e i suoi collaboratori". "Si instaura così una giustizia parallela nella quale vince la discrezionalità e il capriccio momentaneo del capo Grilo". Il motivo "è chiaro": il movimento "non può permettersi di perdere la guida di Roma", si legge nell'articolo che boccia i primi sei mesi di amministrazione capitolina come "un disastro". La morale, chiude "Abc", è che "non esiste la presunta superiorità morale sulle altre forze politiche. Il M5S è solo un altro partito".
La strada è aperta per l'acquisizione di Stx France da parte di Fincantieri
Parigi, 4 gen 08:38 - (Agenzia Nova) - Il tribunale civile di Seul, che si sta occupando della liquidazione del colosso cantieristico sud-coreano Stx Offshore & Shipbuilding finito in bancarotta, ieri martedì 3 gennaio ha deciso di accogliere l'unica offerta presentata per rilevarne la controllata Stx France, presentata dal gruppo pubblico italiano Fincantieri, e di aprire un periodo di negoziati esclusivi per la cessione del 66,6 per cento del capitale dei cantieri francesi di Saint Nazaire. Ciò non significa però, sottolinea il quotidiano economico "Les Echos", che l'acquisizione di Fincantieri sia cosa fatta: il governo francese, che detiene il restante 33,34 per cento del capitale, ha il potere di bloccarla "utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione" ed in particolare la legge che consente di difendere i "campioni industriali nazionali" di interesse strategico. La decisione della giustizia sud-coreana ha suscitato in Francia un'ondata di dichiarazioni da parte di personalità politiche che hanno intonato il refrain del patriottismo economico, mentre i responsabili sindacali hanno ribadito le preoccupazioni per il mantenimento dei livelli di occupazione a Saint Nazaire. Tuttavia, come hanno spiegato al giornale fonti dello staff del sottosegretario all'Industria Christophe Sirugue, l'offerta italiana sarà esaminata nei dettagli con spirito costruttivo. Secondo "Les Echos", infatti, l'obbiettivo del governo francese è di convincere Fincantieri a far entrare nel capitale di Stx France con una quota minoritaria l'altro grande gruppo cantieristico nazionale, la società Dcns specializzata nelle costruzioni navali militari.
Titoli bancari al livello più alto da sei mesi
Londra, 4 gen 08:38 - (Agenzia Nova) - I titoli bancari italiani, riferisce il "Financial Times", hanno iniziato l'anno con un rialzo, in attesa dell'intervento pubblico di salvataggio di Monte dei Paschi di Siena. L'indice Ftse Italia All-Share Banks è salito del 2,25 per cento lunedì e dell'1,96 per cento ieri, raggiungendo il livello più alto da sei mesi.
PANORAMA INTERNAZIONALE
L'Europa recluterà degli hacker per lottare contro il traffico di droga
Bruxelles, 4 gen 09:54 - (Agenzia Nova) - L'Europa accelera nella lotta al traffico di droga: nella sua nuova strategia per il 2025, svelata oggi mercoledì 4 gennaio dal quotidiano belga "Le Soir", l’Agenzia europea delle droghe intende utilizzare tutte le nuove tecnologie a sua disposizione, incluso in particolare il reclutamento di hacker e di trafficanti pentiti per meglio sorvegliare il "darknet", il nascosto di internet sul quale vengono scambiate sostanze illecite ed armi. Secondo il direttore belga dell'Agenzia, Alexis Goosdeel, la nuova strategia prevede anche delle misure per dare una risposta più rapida ed efficace alle nuove droghe di sintesi.
Germania, sicurezza: i lander si scagliano contro i progetti di accentramento del ministro de Maizière
Berlino, 4 gen 09:54 - (Agenzia Nova) - Le proposte del ministro dell'Interno Thomas de Maizière (Cdu) di “riorganizzare” le strutture di sicurezza nazionale, passando per una centralizzazione del controllo delle agenzie di sorveglianza e intelligence nelle mani del Governo federale, hanno incontrato una forte resistenza da parte dei singoli lander e dai partner della coalizione di governo Spd e Csu. Il ministro dell'Interno dell’Assia, Peter Beuth (Cdu), ha definito il progetto "insensato". “Correzioni rapide di questo genere minano non solo la fiducia dei cittadini nello Stato, ma mettono in questione anche tutta l’architettura della sicurezza federale”, ha detto. “Questa non è una base per una discussione corretta”. Critiche sono giunte anche del ministro dell'Interno della Pomerania Mecklemburgo-Occidentale, Lorenz Caffier (Cdu), che così ha dichiarato alla “RedaktionsNetzwerk Deutschland”: “Alcune delle idee di Thomas de Maizière sulla sicurezza interna sono completamente immature”. Caffier si è detto stupito del fatto che il Governo federale abbia agito in più di un’occasione in materia di sicurezza senza consultare i ministri dell'Interno dei singoli lander. Anche la Baviera rifiuta un trasferimento di competenze al Governo federale. “Non ce n’è motivo”, secondo il ministro dell'Interno Joachim Herrmann (Csu), che ha affermato: “Tale dibattito, in questa fase, distrae dai problemi reali e dalle sfide per una repressione rapida del terrorismo. La polizia federale non ha abbastanza uomini, per sua stessa ammissione, per potersi sobbarcare ulteriori compiti nel Paese”. Hermann ha inoltre insistito sull’istituzione di centri di raccolta per il rimpatrio dai migranti cui l'Ufficio federale per la migrazione e i rifugiati non abbia riconosciuto il diritto all'asilo. Critiche sono arrivate anche dal ministro dell'Interno della Bassa Sassonia, Boris Pistorius (Spd) e dal senatore berlinese Andreas Geisel (Spd), contrario all’accentramento dei Servizi che andrebbe a scapito della reattività degli stessi. Anche un portavoce del ministro dell'Interno della Renania-Palatinato, Roger Lewentz (Spd) ha risposto con scetticismo alle proposte del Ministro federale. “La Germania è ancora un paese sicuro, perché i vari lander fanno il loro dovere”, ha dichiarato. La leader dell’opposizione della Renania-Palatinato Julia Klöckner (Cdu) ha invece appoggiato la proposta del collega di partito de Maizière poiché “la sicurezza digitale – come i fatti di Berlino hanno mostrato - non è materia che può essere garantita dai singoli lander”. Il vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel, però, ritiene che al momento sia poco opportuno mettere mano ad una riforma della portata di quella richiesta dal suo collega di governo. “La mia preoccupazione è che, una volta che iniziassimo a discutere la questione, la trattativa si protrarrebbe per un paio d’anni, mentre ora dobbiamo affrontare tempestivamente la criminalità e al terrorismo”. Gabriel si è inoltre detto contrario alle richieste della Csu in merito ai centri per i migranti ai confini del paese. “È un’illusione credere che tali centri permettano di individuare eventuali terroristi. Il terrorismo – ha aggiunto – va combattuto culturalmente”. La capogruppo parlamentare dell’Spd, Eva Högl, ritiene una restrizione del federalismo “molto pericolosa”. Secondo Burkhard Lischka, il portavoce della politica interna del gruppo Spd presso il Bundestag, riorganizzare le autorità di sicurezza in questo momento vorrebbe dire “giocare con il fuoco”. Tuttavia l’Spd si è detta possibilista circa un rafforzamento delle autorità federali e pronta ad un accordo su alcune proposte di de Maizière, come la videosorveglianza e un maggior uso di tecnologie per il riconoscimento facciale. La portavoce della politica interna per il gruppo parlamentare della Linke, Ulla Jelpke, ha accusato il ministro de Maziere di ignorare le lezioni della Germania nazista e di condurre “un assalto frontale al principio federale della Repubblica”. “Il ministro dell’Interno vuol far tornare indietro la ruota della storia” all'insegna di una “concentrazione nazionale del potere”, ha dichiarato alla “Frankfurter Allgemeine Zeitung”. Anche la rappresentante dei Verdi Hans-Christian Ströbele si è detta scettica circa eventuali benefici di nuove leggi dopo i fatti di Berlino.
Regno Unito: Ivan Rogers si dimette da ambasciatore presso l'Ue
Londra, 4 gen 09:54 - (Agenzia Nova) - In primo piano sulla stampa britannica le dimissioni a sorpresa di Ivan Rogers, ambasciatore del Regno Unito presso l'Unione Europea, a pochi mesi dall'avvio dei negoziati per la Brexit, nei quali avrebbe potuto svolgere un ruolo cruciale. In una lettera al personale, il diplomatico, il cui mandato sarebbe scaduto a novembre, ha spiegato di aver deciso di lasciare l'incarico in anticipo per dare al suo successore il tempo di assumere un arduo compito. Ha accennato, però, all'assenza di una strategia negoziale e al mancato ascolto dei propri suggerimenti: "Spero che continuerete a sfidare le argomentazioni infondate e i pensieri confusi e che non avrete mai paura di dire la vertà a chi è al potere. Spero che vi sosterrete gli uni con gli altri nei momenti difficili in cui dovrete inviare messaggi sgradevoli a chi deve ascoltarli", ha scritto ai suoi collaboratori. "La Gran Bretagna perde una voce di realismo a Bruxelles", commenta un editoriale non firmato del "Financial Times", attribuibile alla direzione. Concorda l'editoriale di "Guardian", che aggiunge: la nomina del suo sostituto "ci dirà di più sulla Brexit di quanto finora ci abbia detto il primo ministro". Anche "The Times" riconosce che viene meno "una figura di considerevole esperienza", benché pessimista sull'uscita dall'Ue. Per "Independent" Rogers se ne è andato, ma i suoi consigli restano validi e il governo dovrebbe prestarvi attenzione: al momento l'esecutivo non ha pubblicato un piano, non ha un rappresentante a Bruxelles e non ha negoziatori commerciali; non è in una posizione di forza. "Daily Telegraph", infine, auspica la sostituzione dell'ambasciatore con qualcuno che abbia una visione più positiva della Brexit.
Usa, Trump convince i Repubblicani a non abolire l'Ufficio per l'etica di governo (Oce)
Washington, 4 gen 09:54 - (Agenzia Nova) - La maggioranza repubblicana alla Camera dei rappresentanti Usa ha rinunciato a un piano, votato lunedì sera, che avrebbe di fatto abolito l'Ufficio per l'etica di governo (Oce), un ente indipendente istituito nel 2008 dopo alcuni scandali di corruzione culminati nell'incarcerazione di tre parlamentari che costituisce ad oggi l'unica forma di controllo indipendente sull'operato della Camera. I Repubblicani avevano votato a sorpresa la calendarizzazione del progetto lunedì, cogliendo alla sprovvista non solo i loro leader alla Camera - il presidente della Camera Paul Ryan, ad esempio aveva votato contro, così come il capogruppo repubblicano alla Camera Kevin McCarthy - ma sopratutto il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, che di fronte agli elettori Usa ha assunto l'impegno di "drenare la palude" della corruzione a Washington. Proprio Trump ha richiamato i Repubblicani all'ordine ieri, con un duro intervento tramite il suo profilo Twitter: "Con tutto ciò che il Congresso ha da fare, dovevano proprio scegliere come priorità assoluta l'indebolimento di un ente indipendente di supervisione, pur con tutti i suoi limiti? Concentratevi invece sulla riforma fiscale, della sanità e su tutte le altre cose infinitamente più importanti!", ha scritto il presidente eletto, concludendo il tweet con l'acronimo "Dts" (Drain the Swamp, ndr). Il suo richiamo, unito alle proteste dei Democratici, ha sortito un effetto immediato: i Repubblicani hanno convocato ieri pomeriggio una riunione d'emergenza, al termine della quale hanno rinunciato al progetto di riforma. Secondo la "Washington Post", quanto accaduto ieri rivela che Trump è in grado di mettere in riga la riottosa maggioranza repubblicana alla Camera, e continuerà ad esserlo almeno per i prossimi mesi.
Usa, Ford non delocalizzerà in Messico: commercio in cima all'agenda di Trump
New York, 4 gen 09:54 - (Agenzia Nova) - Ford Motor Co. ha annunciato ieri d'aver rinunciato a costruire un nuovo stabilimento da 1,6 miliardi di dollari in Messico: l'azienda investirà invece 700 milioni di dollari nell'espansione del suo stabilimento produttivo a Flat Rock, in Michigan, dove darà lavoro ad altre 700 persone e concentrerà lo sviluppo di veicoli a propulsione elettrica e dei sistemi di guida autonoma. Uno dei veicoli prodotti in Michigan sarà un nuovo suv elettrico dall'autonomia di circa 480 chilometri. La notizia è in primo piano sulla stampa Usa per un'ovvia ragione: rappresenta un'altra importantissima vittoria per il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, che si è dato come priorità la rinascita del manifatturiero statunitense dopo decenni di delocalizzazioni e declino occupazionale. Non a caso, poche ore prima dell'annuncio di Ford Trump aveva rivolto un attacco via Twitter a un altro grande costruttore di auto Usa, General Motors, "colpevole" di realizzare le vetture compatte per il mercato Usa in Messico. Soprattutto, Trump si è impegnato a rinegoziare - e se necessario ad abolire il North American Free Trade Agreement (Nafta) che prevede il libero scambio con il Messico ed ha fatto la fortuna dell'economia di quel paese. Il primo settore interessato da questa prospettiva è proprio l'automotive. Del resto ,Trump ha ottenuto sinora concessioni da parte di singole aziende, mediaticamente rilevanti ma del tutto insufficienti a mutare le generali dinamiche produttive e occupazionali del settore manifatturiero statunitense. I Repubblicani alla camera sono pronti a sposare almeno in questo caso la causa del presidente eletto, ed hanno anzi già approntato una proposta di revisione del codice fiscale che imporrebbe una tariffa del 35 per cento ai beni di aziende che spostano la produzione all'estero. Mutamenti così drastici della politica fiscale Usa non sarebbero indolori, sottolinea il "Wall Street Journal"; quantomeno, non nel breve termine: le aziende, infatti, conducono tutta una serie di pianificazioni a medio e lungo termine strettamente dipendenti da valutazioni contingenti dei rapporti tra costi e benefici, anche e soprattutto in termini fiscali. Molti economisti sostengono inoltre che gli Usa abbiano già raggiunto il picco dell'esternalizzazione di lavoratori e produzione verso il Messico: in questo senso, i progetti di Trump giungerebbero troppo tardi, col rischio di apportare più danni che benefici. Quel che è certo, dopo l'annuncio diramato ieri da Ford, è che il commercio, e il Messico in particolare, figurano in cima all'agenda politica del presidente eletto. Si spiega così il fatto che la decisione di Ford - tutto sommato marginale, se rapportata alle dimensioni di quel colosso dell'auto da 49 miliardi di dollari - sia bastata a far crollare il peso dello 0,8 per cento rispetto al dollaro, oltre a far precipitare le quotazioni delle maggiori aziende messicane fornitrici di componenti per l'industria dell'auto. Sempre ieri, Trump ha annunciato la nomina di Robert Lighthizer quale responsabile dei negoziati commerciali della sua amministrazione. Una scelta più che significativa, come sottolinea il "New York Times": Lighthizer è infatti un legale che sostiene da anni l'adozione di politiche protezionistiche, e che si è espresso pubblicamente contro le pratiche commerciali di Messico e Cina.
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