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innamorato fisso

Fingersi morto nelle latrine

Maurizio Milani

Era pratica diffusa a Milano. Anche a me è capitato, non sapendo come passare un paio d’ore. “Ma sì! Vado in una cella defecante (turca) di una pubblica latrina e mi allungo simulando una salma”

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Farsi trovare morto nelle latrine era pratica diffusa a Milano. Anche a me è capitato, non sapendo come passare un paio d’ore. “Ma sì! Vado in una cella defecante (turca) di una pubblica latrina e mi allungo simulando una salma”. Tanti si spaventavano nell’aprire la porta della cabina, altri chiamavano il latrinaio: “Amico, c’è qui una cara salma”. Latrinaio: “E’ già dura?”. Cliente: “Sì, secca e dura”. “Strano, fino a mezz’ora fa non c’erano deceduti nel mio pisciatoio”. “Sarà lì da stanotte!”. “Lo escludo, a meno che sia entrato con la chiave che hanno in municipio”. “Perché? Hanno una chiave in municipio di questo cesso?”. “Sì! Dal 1909”.

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