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la satira del foglio

L'incontro Draghi-Salvini lo abbiamo intercettato tutto, e non è come credete

Maurizio Milani

Promesse inaspettate, ma neanche. Certo che al Colle ci va "Mariolone", ma la merce di scambio l'ha captata il nostro origliatore fisso: nucleare green e criptovalute dalla Russia, il minimo per lo scranno più ambito

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Ecco l’incontro più bello tra le centinaia di questi giorni: quello tra Draghi e Salvini (classifica stilata da noi origliatori abusivi, già radioamatori con “baracchini” riconvertiti in centrali di spionaggio).
Salvini: “Ciao Mario!”.
Draghi: “Matteo! Ti stavo cercando”.
Salvini: “Senti, voglio parlarti francamente, è meglio che rimani a Palazzo Chigi. Al Quirinale avremmo deciso di votare Letizia Moratti”.
Draghi: “Matteo, pensiamoci bene, sai la mia totale disponibilità per salire al Colle”.
Salvini: “Allora ok, Mario, mi hai convinto, tutto il centrodestra votiamo in blocco per te”.
Draghi: “Ti ringrazio. Ma Giorgia e Berlusca sono della stessa opinione?”.
Salvini: “Penso di sì. Anzi sono sicuro! Ero io quello indeciso, ma loro volevano te al Quirinale, per cui è fatta”.
Draghi: “Senti, per adesso grazie, se intanto che sono primo ministro hai qualche esigenza…”.
Salvini: “No, Mario, grazie. L’unica cosa è se dici al prof. Franco se prende il tuo posto a Chigi…”.
Draghi: “Sì! Metto lui, è già deciso da tanto”.
Salvini: “Benissimo. Ha i nostri voti. Solo però se guarda con rispetto la nuova frontiera del nucleare green”.
Draghi: “Ma certamente, ho parlato proprio adesso con Chicco Testa che subentra al ministro Cingolani. Faremo entro il 2070 diverse centrali al ‘plutonio sporco’, che come sai è un modo di dire al contrario. Essendo la tecnologia dell’atomo la più sicura, più della centrale idroelettrica della Marmolada”.
Salvini: “Mario, hai già deciso dove ubicare tali centrali nucleari?”.
Draghi: “Sì, gli ho passato adesso l’elenco a Franco: Pioltello, Bari, Cernusco Lombardone, Forlì, Vietri sul mare, Aosta (vedere elenco completo sul sito del Foglio)”.
Salvini: “Renzi è d’accordo?”.
Draghi: “Certo, anzi, lui vorrebbe farne anche alcune di vecchio tipo. Centrali nucleari a vapore, sempre molto sicure peraltro”.
Salvini: “Ma sì! Facciamo un cinque sei anche di quelle. Non possiamo rischiare che un conflitto tra Uzbekistan e popolazioni della steppa fa saltare il metanodotto. Dobbiamo essere autonomi”.
Draghi: “Per sveltire tale giusta esigenza, cosa dici di fare, Matteo?”.
Salvini: “Parliamoci chiaro! Possiamo permetterci due terzi del nostro territorio coperto di boschi?”.
Draghi: “Per lo più castagni e lecci!”.
Salvini: “Infatti! Non penso ribaltiamo l’ecosistema se ci procuriamo energia fossile facendo fuori 15 milioni di ettari di bosco su 200. Bolsonaro ha segato un millesimo dell’Amazzonia, in proporzione noi facciamo solo un pochino di più”.
Draghi: “Per me va benissimo, anzi nel primo mio discorso da capo dello stato parlerò di questo disboscamento bello completo e necessario. Allora sono tranquillo Matteo, mi votate!”.
Salvini: “Vai tranquillo Mariolone, sei già al Quirinale!”.
Draghi: “Adesso telefono al ministro Franco e gli dico di darti un dicastero in più che tolgo a Leu”.
Salvini: “Ma non è il caso!”.
Draghi: “Insisto!”.
Salvini: “Va bene, vado io direttamente a ricoprire tale dicastero”.
Draghi: “Ciao Matteo, grazie. Per l’euro dimmi tu, cosa facciamo, torniamo alla lira?”.
Diverse persone dello staff di Draghi sghignazzano talmente forte che devono far finta di tossire. Salvini: “No Mario, lascia stare! Al limite entrare in zona rublo, ma più avanti. Nel 2029-2030 massimo”.
Draghi: “Sì, è la scelta migliore, il rublo è la moneta del futuro, anche versione criptovaluta che lanciano oggi dalla Banca centrale dell’Urss, ex Cccp, con sede a Togliattigrad”.
Salvini: “Vado subito su Google a vedere dove si acquista”.
Draghi: “Penso su Instagram, ma anche Amazon le tratta con zero commissioni. Ciao!”.

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