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Innamorato fisso

Surfare nella fogna

Maurizio Milani

Quelle di Milano sono le migliori: si rimbalza da un condotto all'altro. Per molti è come un pegno d'amore, le ragazze chieste come morose gradiscono 

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Buttarsi nella fogna di Milano è sempre stato un pegno d'amore gradito. Le ragazze chieste come morose, prima di decidere volevano tale pegno. Le fogne della città di Milano sono le più antiche e lunghe d’Europa. Centinaia di chilometri di ex navigli e canali interrati, poi collegati con nuovi condotti fognari dei quartieri dell’hinterland. I punti dove lanciarsi sono quattro. Il più usato è dove il naviglio Martesana viene interrato in via Baraccone. Saltato dentro, nessuno può prevedere dove sarai rimbalzato fuori. Puoi vagare per chilometri in balìa della corrente fognaria. Prendere uno svincolo rispetto a un altro. Ecco perché alcuni vengono sparati fuori nei campi attorno a Muggiò, altri si ritrovano in un fontanile nel Parco Nord ecc.

 

Il tempo di permanenza in fogna: varia di solito mezza giornata. Inutile alzare qualche tombino da sotto. Se anche bussi è difficile che un passante abbia un “palanchino” per tirare su la tombinatura. Ogni tanto succede. Tanti che praticano questa disciplina sostengono: “Mi sono buttato in tante fogne, da Amsterdam a Osaka, ma le migliori sono a Milano. Rischi di rimbalzare da un condotto all’altro e perdere la gioventù”.

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Buttarsi nelle fogne di Varese è bello. Ma il grado di difficoltà è basso. Salti fuori quasi subito. A meno che ti attacchi a un tubo e rimani lì, ma che senso ha? Il bello è surfare.

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