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Innamorato fisso

La scuola di Baricco e le sciure milanesi

Maurizio Milani

Pare che il corso di scrittura creativa sia un concentrato di scherzi su carta e schiamazzi notturni. Che le anziane signore di Milano non possono tollerare (soprattutto gli scherzi)

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Alcune donne anziane di Milano si sono lamentate per la scuola di scrittura creativa. Abitano vicino, e fino alle due di notte si sentono urla, sghignazzi, eccetera dei partecipanti al corso. Telefonata del Foglio ad Alessandro Baricco.

 

“Scusi, buongiorno! E’ al corrente che alla succursale della sua scuola in Milano alcune donne anziane si lamentano?”.

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Baricco: “Sì! Mi hanno informato ieri quelli del Comune”.

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Io: “Lei come spiega questo atteggiamento?”.

Baricco: “Non gradiscono che gli alunni prendano spunto da loro per scrivere e aggiungono cose fantasiose”.

Io: “Tipo?”.

Baricco: “Che sono delle ubriacone”.

Io: “Magari lo sono davvero e si sentono offese giustamente”.

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Baricco: “Allora cosa facciamo? Non scriviamo più niente, non facciamo più film, video musicali ecc perché la gente si offende?”.

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Io: “Infatti spero che lei non si offenda per questo articolo”.

Baricco: “Adesso scrivo un pezzo e scherzo lei. Poi vediamo se è contento”.

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Io: “Ma a me fa piacere! Mi è sempre piaciuto essere scherzato”.

Baricco: “Anche da estranei sul tram?”.

Io: “Certo! Anni fa scherzavo i passeggeri sul tram. Adesso perché i loro nipoti non dovrebbero scherzarmi?”.

Baricco: “Scusi, non per mancarle di rispetto. Ma lei che scuola di scrittura a fatto (a senza h)?”.

Io: “Quella di Cammelli Antonio in viale Sardegna 2”.

Baricco: “E’ lì che ha imparato la maleducazione?”.

Io: “Sì, ma anche a militare e a scuola”.

Baricco: “Lei è querelato!”.

Io: “Non esageriamo, siamo tra galantuomini”.

Baricco: “Sì è vero, niente querela. Ma anche lei non la faccia a me”.

Io: “No a me piace riceverle. Anche se il fatto non sussiste”.

 

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