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Il fair play di Maldini per non dire che Galliani non capisce nulla di calcio

E’ un grandissimo dirigente, un fenomenale amministratore delegato, ma come dire “è carente su questioni di calcio”. Il senso del fair play maldiniano è che Adriano Galliani di calcio non capisce un cazzo. E per uno delegato ad amministrare una società di calcio è certamente un problema.
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E’ un grandissimo dirigente, un fenomenale amministratore delegato, ma come dire “è carente su questioni di calcio”. Il senso del fair play maldiniano è che Adriano Galliani di calcio non capisce un cazzo. E per uno delegato ad amministrare una società di calcio è certamente un problema. E’ tifoso, appassionato, a volte anche troppo. E’ sincero. Ma non ha mai giocato al calcio, non ha in testa né un tipo di gioco né una sua squadra ideale né una rosa di preferiti. Va a casaccio, non sceglie, si appoggia su Mino Raiola, il procuratore delle stelle. E si può intuire con quali criteri quest’ultimo scelga. Pare chiaro che i grandi Milan del passato furono farina del sacco dell’uomo di Arcore. Da quando costui è passato ad altre attività anche lui va a fidarsi. Di Galliani che va a fidarsi di Raiola. In questa catena della fiducia, di chi dovremmo fidarci noi? Io 30 milioni per Carlos Bacca e 15 per Luiz Adriano, col cavolo. Mi sarei inventato un Belotti, un Bernardeschi e con un Baselli in faretra, veleggerei felice: non a nove punti dal vertice e sette dalla zona aurea.
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