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Il calcio ormai è più palloso della Formula 1

Fanculo, mi hanno mandato di traverso il timballo di anellini della domenica, preparato con tanto amore. Si può perdere ma facendo venticinque tiri in porta, non tre.
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Fanculo, mi hanno mandato di traverso il timballo di anellini della domenica, preparato con tanto amore. Si può perdere ma facendo venticinque tiri in porta, non tre. Ora non è perchè sul tabellone siamo in basso a sinistra, a un passo dalla colonna di destra, non è per invidia, e poi di chi: è che non si regge più l’eccesso di forza, muscolo e corsa, dove ogni boscaiolo è re, tutti giocano nello stesso modo e dicono le stesse cose. Il calcio giocato ormai è palloso quanto quello parlato ed entrambi più della Formula 1. Siamo per il ritorno dei fanciulleschi sorrisi. Per noi, i tempi di Serginho e Cafu, di Leo quattro due e fantasia , di Ronaldo, persino di Ronaldinho sulla mattonella o della scucchia di Rivaldo. Abbiamo ancora in forza due brasiliani, ma uno cazzo non sorride mai, l'altro è brasiliano per caso. Per questo non vedo bene gli uomini d’ordine al servizio del pensiero unico calcistico. Ci vorrebbero invece profeti che lo sovvertano, visionari che restituiscano ai giocatori l’ebbrezza del gioco. E a noi la gioa di vedere la loro gioia.
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