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Virginia Raggi riapra il teatro Valle

Un gioiello come quello, orgoglio della tradizione culturale universale, già palcoscenico di Luigi Pirandello, è oggi ostaggio della polvere, dei topi e dell’abbandono.
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Si deve aspettare il terremoto – e chiedo scusa per l’iperbole – per riportare a nuova vita il Teatro Valle, a Roma? Non è possibile che dopo averlo tolto agli occupanti – i cosiddetti giovani – un gioiello come quello, orgoglio della tradizione culturale universale, già palcoscenico di Luigi Pirandello, sia oggi ostaggio della polvere, dei topi e dell’abbandono. La ricostruzione oggi attesa per le memorie ridotte in macerie dal sisma deve comprendere anche vestigia come il Valle, vandalizzato a pochi metri dei palazzi istituzionali, ridotto a spettro dall'indifferenza degli amministratori della città e da un’opinione pubblica ormai ridotta al quoziente bue. Virginia Raggi che non ha colpa, da sindaco non deve adesso caricarsi la colpa di questo degrado: riapra il Valle, e si faccia consigliare da Beppe Grillo. Lo nomini direttore artistico, saprà bene cosa fare. E così saprà il chi è di scena.
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