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Giufà sui lidi selvatici di Randello

Giufà ieri se ne andò per i canneti lungo la spiaggia tra Gela e Scoglitti. Camminò tra le dune, trovò anche il tempo di giocare coi cani, allegri di stargli incontro, e lanciò loro i legnetti trasportati dal fiume sulla costa.
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Giufà ieri se ne andò per i canneti lungo la spiaggia tra Gela e Scoglitti. Camminò tra le dune, trovò anche il tempo di giocare coi cani, allegri di stargli incontro, e lanciò loro i legnetti trasportati dal fiume sulla costa. Preso d’impegno, Giufà non si dava pace col suo andare e poi ancora andare e arrivò allora fino ai lidi selvatici di Randello. E’ dove le sirene si dimenticano dei marinai per restarsene a giocare coi propri bimbi e lì, arso di sete – bruciato dal sole – andò a svenire sull’orlo di un pozzo di acqua pura, di rocca. Aperto un occhio, senza una ciotola o una tazza, nel buco troppo stretto Giufà vi calò il proprio berretto. Trovò lì vicino però un cane prossimo a morire per troppa sete. E fu così che Giufà dimentico di sé, dissetò l’animale e giocò dopo con lui, rubando tutti i sorrisi ai bimbi e alle sirene.
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