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Clint Eastwood dice "basta col politicamente corretto"

Il regista è un genio della cinematografia. E’ un monumento dell’immaginario contemporaneo. Ed è perfino assai chic.
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Clint Eastwood è un genio della cinematografia. E’ un monumento dell’immaginario contemporaneo. Ed è perfino assai chic. Venerando delle arti ma non certo rimbambito nell’analisi della società Clint ha preso cappello e – eroe indiscusso delle retoriche virili qual è – interpellato a proposito delle elezioni presidenziali Usa ha detto: “Sto con Trump. Basta col politicamente corretto”. C’è da dire senz’altro basta al politicamente corretto, è vero, ma la misura della scorrettezza politica, ormai, è colma. Ogni ignorante, ogni becero – ogni razzista, ogni avvinazzato – si sente tutelato dalla sbrigatività del vaffa e scorreggia in scorrettezze. L’alternativa all’ideologicamente corretto è la nuda e sublime verità. Fosse pure quando sboccia sulle labbra più sbrigative, quelle di The Donald che dice – “Clinton fondatrice dell’Isis” – e già non c’è bisogno di sentire berciare Bernard-Henri Lévy. E con questo, Clint può cominciare un nuovo film.
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