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La prospettiva

Ricordate tutti, vero, la scena della professoressa in Amarcord di Federico Fellini, quella che fa colazione in cattedra, quella della prospettiva? La visione prospettica, nel corso del tempo, ha costruito la percezione ben oltre gli ambiti ottici.
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Ricordate tutti, vero, la scena della professoressa in Amarcord di Federico Fellini, quella che fa colazione in cattedra, quella della prospettiva? La visione prospettica, nel corso del tempo, ha costruito la percezione ben oltre gli ambiti ottici. E’, infatti, la forma più sfacciata della rappresentazione razionale. Mette a confronto, come in uno specchio magico, il soggetto e l’oggetto. C’è di certo, per dirla con l’insegnante del film, la grandezza di Giotto (“che con le palle fa il botto!”, dicono gli alunni), ed è una vicenda che dalla pittura parietale arriva a dissolversi nelle applicazioni software dove il biscotto di Giotto è già un selfie, il piano geometrale che ci fa percepire Matteo Renzi ma, in avvicinamento, c’è già Luigi Di Maio che si prende tutto. Il famoso botto. In pro-spet-ti-va!
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