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Truci corride e nemesi a Roma

Un gabbiano ieri, in piazza Farnese, faceva mostra di sé squartando un piccione. Lo beccava in petto sputandone le piume per prenderne i bocconi caldi.
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Un gabbiano ieri, in piazza Farnese, faceva mostra di sé squartando un piccione. Lo beccava in petto sputandone le piume per prenderne i bocconi caldi. Dai tavoli dei caffè, gli avventori – e così i soldati di guardia all’ambasciata di Francia – lasciavano correre la scena senza sprecare disgusto e raccapriccio. Una truce corrida a cielo aperto. Ed è la città dove i pennuti nidificano sui cassonetti, Roma. Ed era comunque, quel gabbiano, la nemesi. Un micio castrato, infatti – uno di quelli allevati a croccantini – se la dava a gambe da tutta quella giostra temendo di perderci la midolla quando un sorcio, venuto su dal Lungotevere, l’ha morsicato fino a ucciderlo. Per nemesi. E’ marchiarne così il suo essere contronatura.
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