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Un Foglio internazionale

Consigli pratici su come sopravvivere mentalmente alla pandemia

Bere té e non alcolici, ascoltare Bruckner, leggere Proust, vestirsi come un professore di Oxford e disattivare le notifiche. I consigli di Niall Ferguson su Bloomberg

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Questo articolo è stato pubblicato su Un Foglio internazionale, l'inserto del lunedì a cura di Giulio Meotti con le segnalazioni dalla stampa estera. 

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Questo articolo è stato pubblicato su Un Foglio internazionale, l'inserto del lunedì a cura di Giulio Meotti con le segnalazioni dalla stampa estera. 

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“Forse siete rimasti al sicuro nell’anno della pandemia”, scrive lo storico Niall Ferguson su Bloomberg. “La maggior parte di noi ci sono riusciti. Ma siete rimasti sani di mente? Molte ricerche mostrano che i danni del Covid alla nostra salute e benessere sono molto superiori ai sintomi della malattia. Al di là delle condizioni patologiche che si sono rivelate mortali perché i pazienti hanno evitato le cure mediche a cui avrebbero normalmente fatto ricorso, molti di noi hanno patito il virus dal punto di vista psicologico: alcuni per paura dell’infezione, altri per la carcerazione prolungata con i loro cari, altri ancora per l’isolamento forzoso che è innaturale per noi umani. I sondaggi dagli Stati Uniti, dalla Cina e da altri paesi indicano che la pandemia ha causato depressione, ansia e stress. Per fortuna non ho avuto né problemi fisici né mentali nel 2020. Essendo un misantropo represso - che per molti anni è stato costretto dalle circostanze a essere molto più socievole di quanto non sono realmente - mi sono goduto questi nove mesi trascorsi nello stesso luogo in compagnia di mia moglie, i miei due figli più piccoli e alcuni amici di quartiere. Mentre l’anno volge al termine mi sento in dovere di dare alcuni consigli su come salvaguardare la propria salute mentale.

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Prendendo spunto dal processo formulato nel 1935 da Bill Wilson e Robert Holbrook Smith, i fondatori degli Alcolisti Anonimi, questi sono i miei dodici passi per restare sani (o evitare di diventare più insani) in una pandemia. Primo passo: Bevete il tè, non le bevande alcoliche. Ho iniziato il 2020 con il mio primo viaggio a Taiwan, dove mi hanno insegnato una vera e propria cerimonia per preparare il tè. Da quel momento ho ripetuto la cerimonia tre volte al giorno e questo, più di ogni altra cosa, mi ha fatto restare sano nella solitudine del mio studio. Secondo passo: Leggete Walter Scott (idealmente con vostra madre). Questo ha fornito a entrambi un argomento di conversazione che non fosse la pandemia. Le nostre chiamate settimanali sono diventate dei seminari di letteratura anziché delle sessioni di sfogo. Terzo passo: Fatevi leggere Proust. Per quattro volte, ho provato senza successo a finire il primo volume di À la recherche du temps perdu. La soluzione è stata ascoltare l’audiolibro del capolavoro dello scrittore francese. Quarto passo: Ascoltate Bruckner. Questo è stato anche l’anno perfetto per immergervi nelle opere di un compositore che non eravate riusciti ad apprezzare in precedenza. Ho scelto il silenzioso genio austriaco Anton Bruckner, la cui Quarta Sinfonia, anche nota come Romantica, mi ha regalato euforia ed esaltazione, entrambi assai rare nel resto del mondo. Quinto passo: Suonate uno strumento musicale. Da quando ho iniziato a suonare il contrabbasso a 18 anni, ho imparato due importanti lezioni di vita. Primo, le band musicali fanno molto bene alla mente e all’anima, anche se non necessariamente al fegato. Secondo, essere mediocri va bene: non devi ambire alla perfezione in tutto ciò che fai (solamente in una cosa). Il gruppo jazz del quale sono stato un membro mediocre da quando abbiamo suonato a Oxford negli anni Ottanta - si chiama Una notte in Tunisia - si esibisce tradizionalmente due volte all’anno. La pandemia ha messo fine a quest’usanza dato che i nostri esperimenti con la tecnologia non sono andati a buon fine. Sesto passo: Guarda ‘Doctor Who’ con figli e nipoti. Ho smesso di guardare la televisione negli stessi anni in cui ho iniziato a suonare il contrabbasso. C’è un’eccezione a questa regola: ‘Doctor Who’, senza dubbio la più grande serie tv di sempre.

 

Settimo passo: Fate movimento. Non dimenticare di fare una passeggiata al giorno, a prescindere dal meteo. Scrivo queste parole dopo essere stato travolto per un’ora da una vera e propria tempesta. Una passeggiata è assolutamente preferibile alla palestra. Se nessuno vuole venire, porta Proust. Ottavo passo: Migliora la preparazione del curry. Se non avete cucinato quest’anno, peggio per voi. Consiglio di applicare un po’ di curcuma, cumino, peperoncino rosso e semi di coriandolo al tacchino avanzato dal giorno prima. Nono passo: Vestiti come un professore di Oxford, ogni giorno. La scorsa primavera la combinazione di barba, T-shirt e tuta non ha aiutato la produzione di grandi idee. E tuttavia non riuscivo a prendere seriamente la gente che indossava la giacca e cravatta per collegarsi dalla propria camera da letto. Dopo mesi di mesi di trasandatezza, ho trovato la soluzione. Ho comprato un gilet della Fair Isle e riesumato dei pantaloni di velluto a coste bordeaux, un tempo il vestito di ordinanza di un professore di Oxford. Questa ritrovata auto-disciplina mi ha permesso di finire il mio libro. Decimo passo: Disattiva le notifiche su Twitter. Ho avuto un’illuminazione e capito che non me ne importa assolutamente di cosa pensa la gente che non seguo su Twitter, altrimenti la seguirei. ‘Faresti entrare tutta quella gente nel tuo giardino?’, ho chiesto un giorno a mia moglie: ‘In caso contrario, perché li fai entrare nella tua testa?’. Undicesimo passo: Non guardare lo sport. Non farlo. Per me il calcio e il rugby senza pubblico è eccitante come osservare due dozzine di uomini che giocano a mosca cieca. Quando guardiamo lo sport in televisione, immaginiamo di fare parte della folla: questa è la vera fonte di adrenalina. Senza i cori, le esultanze e gli sfottò non c’è alcun pathos. Dodicesimo passo: Ok, consuma anche l’alcol. Ma solo dopo le sei di pomeriggio. Il tè va bene durante il giorno ma non sarei rimasto sano durante le ore notturne senza l’aiuto di birra, vino e scotch. Come ho sottolineato otto mesi fa, ‘tutte le grandi pandemie sono arrivate in ondate’. Finora il Covid ne ha avute tre negli Stati Uniti e due in Europa, e mancano almeno altri quattro o cinque mesi all’immunità di gregge. Quindi, mentre aspettate il vostro turno per la vaccinazione, non impazzite. Il dodicesimo passo avrebbe indignato i fondatori degli Alcolisti Anonimi. Ma così come non ci sono atei in una trincea, non ci sono astemi in una pandemia. Buon anno!”.

 

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(Traduzione di Gregorio Sorgi)

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