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Un foglio internazionale

Non solo millennial per battere Trump

Il possibile voltafaccia elettorale dei vecchi che temono il Covid

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Questo articolo è stato pubblicato su Un Foglio internazionale, l'inserto settimanale a cura di Giulio Meotti con segnalazioni dalla stampa estera

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Questo articolo è stato pubblicato su Un Foglio internazionale, l'inserto settimanale a cura di Giulio Meotti con segnalazioni dalla stampa estera

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"Ogni generazione si ribella contro i propri padri e diventa amica dei propri nonni’, scriveva lo storico e sociologo Lewis Mumford nel 1931”. Così inizia l’articolo di Niall Ferguson, Eyck Freymann e Ava Kelley per il sito Gen. Gli autori sostengono che la politica americana sia segnata da una divisione generazionale. I giovani (ovvero i millennial nati tra il 1981 e il 1996 e la “generazione Z” nata dopo il 1996) sono filo democratici mentre gli adulti e anziani (ovvero i baby boomers nati tra il 1946 e il 1964 e la “generazione silenziosa” nata tra il 1928 e il 1945) generalmente votano per i repubblicani. Questo schema sarebbe rimasto in atto nelle elezioni del 2020. Tuttavia, il Covid ha cambiato le dinamiche di questa guerra generazionale in alcuni stati in bilico.

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Un numero crescente di anziani preoccupati dall’atteggiamento disinteressato di Trump verso la pandemia si è unito agli elettori giovani a sostegno del candidato democratico Joe Biden. Questa dinamica spiega il vantaggio sorprendente Biden in Pennsylvania e Florida, due importanti swing states. Se Trump non riuscirà a colmare il distacco con il suo avversario tra la fascia di elettori più anziani, è destinato a perdere. I repubblicani insistono molto sulla sicurezza e l’immigrazione perché questi temi mobilitano l’elettorato over 60. Tuttavia, questo potrebbe essere insufficiente per vincere le presidenziali. I progressisti hanno un vantaggio incolmabile tra gli elettori più giovani.

 

Basta pensare che i democratici hanno vinto le elezioni di metà mandato del 2018 pur avendo perso tra la fascia di età over 50. Il piano di Trump negli ultimi mesi è stato quello di dare priorità all’economia sulla salute. Questa strategia è piaciuta a molti elettori di mezza età, che temono una recessione. Tuttavia, in questo modo Trump ha perso il sostegno dell’elettore medio. Tutte le fasce di età credono che Biden possa gestire l’emergenza sanitaria meglio del presidente in carica. E per gli elettori più anziani questo è un punto fondamentale che potrebbe indurli a votare per i democratici. Questo potrebbe costare l’elezione a Donald Trump; nel 2016 aveva vinto in molti stati chiave grazie ai voti degli elettori over 65.

 

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“La guerra generazionale continua nonostante sia stata stravolta dagli eventi degli ultimi mesi – concludono gli autori –. Il risultato è stata un’alleanza di scopo tra nonni e nipoti – che tuttavia mantengono delle opinioni molto diverse sui temi culturali – per rimuovere Donald Trump dalla Casa Bianca. Quanto durerà quest’alleanza intergenerazionale? La pandemia renderà i giovani meno idealisti e più pragmatici? E’ possibile. Anche se la maggior parte delle previsioni basate sulle teorie circolari della storia si è rivelata sbagliata. Sembra più probabile che Donald Trump sia un personaggio unico e il 2020 un anno unico, e che questa combinazione abbia temporaneamente accorciato la divisione generazionale”.

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