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IL FIGLIO

Il lato positivo forse non esiste, le maledizioni sì. Addio, Pollyanna

Annalena Benini

L’aria delatoria del cane e le conseguenze dell’app Immuni. Storia di un pappagallo

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Il lato positivo, devi trovare il lato positivo. Me lo ha detto la signora che chiede l’elemosina all’angolo della strada, ficcandomi gli occhi negli occhi, appena prima di maledirmi perché le ho dato solo due euro, tutto quello che avevo. Ho pensato che nemmeno la signora è molto in grado di vedere il lato positivo (i miei due euro invece di niente), ma che la colpa non è sua, non è nostra: è di questo lato positivo che sfugge da tutte le parti. Non fai in tempo a intravederlo, a credergli un po’, che se ne è già scappato. Però la teoria, al netto della maledizione, è giusta: devo trovare il lato positivo. Ad esempio, mia figlia ha smesso di chiedermi ogni giorno un pappagallo. Si vede che è cresciuta, si è distratta, ora ha altri interessi, e ha cominciato anche a portare il cane fuori la sera, con il buio, per farsi una telefonata lunga con la sua migliore amica. Poiché io un po’ mi preoccupo di quei quindici minuti serali, lei ha proposto di uscire con il suo coltellino svizzero infilato in tasca e io sono quasi morta, le ho impedito di uscire e quando è uscita l’ho seguita di nascosto con un coltellino svizzero infilato in tasca, e insomma stavo di nuovo perdendo di vista il lato positivo, cioè che il cane adesso lo porta lei. E che non parla più del pappagallo.

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Il lato positivo, devi trovare il lato positivo. Me lo ha detto la signora che chiede l’elemosina all’angolo della strada, ficcandomi gli occhi negli occhi, appena prima di maledirmi perché le ho dato solo due euro, tutto quello che avevo. Ho pensato che nemmeno la signora è molto in grado di vedere il lato positivo (i miei due euro invece di niente), ma che la colpa non è sua, non è nostra: è di questo lato positivo che sfugge da tutte le parti. Non fai in tempo a intravederlo, a credergli un po’, che se ne è già scappato. Però la teoria, al netto della maledizione, è giusta: devo trovare il lato positivo. Ad esempio, mia figlia ha smesso di chiedermi ogni giorno un pappagallo. Si vede che è cresciuta, si è distratta, ora ha altri interessi, e ha cominciato anche a portare il cane fuori la sera, con il buio, per farsi una telefonata lunga con la sua migliore amica. Poiché io un po’ mi preoccupo di quei quindici minuti serali, lei ha proposto di uscire con il suo coltellino svizzero infilato in tasca e io sono quasi morta, le ho impedito di uscire e quando è uscita l’ho seguita di nascosto con un coltellino svizzero infilato in tasca, e insomma stavo di nuovo perdendo di vista il lato positivo, cioè che il cane adesso lo porta lei. E che non parla più del pappagallo.

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Il lato positivo di questo orribile coronavirus che ci assedia è che il mio test sierologico è negativo, quindi almeno fino all’altroieri non mi è successo niente, e che mia figlia si è dimenticata del pappagallo. Un misero bottino, più o meno i due euro per cui la mendicante mi ha maledetto, in confronto all’immensità di tutto quello che va storto. Ma chi si ricorda di Pollyanna e del suo gioco della felicità, sa che Pollyanna non sempre aveva ragione, però alla fine vinceva per sfinimento dell’ottimismo. Sono tornata a casa, subito dopo la maledizione, e il cane mi è venuto incontro con un’aria strana. Un’aria delatoria, che a me innervosisce molto. Mi innervosisce che mi si vogliano rivelare delle cose che preferirei non sapere, mi innervosisce scoprire contro la mia volontà che ci sono dei complotti ai miei danni, piccole cospirazioni o anche solo maldicenze che accetto serenamente purché mi vengano tenute nascoste. Ma insomma, vaglielo a spiegare a un cane, soprattutto al mio che non è proprio intelligentissimo. Già fatico a farmi dare la zampa, figuriamoci se riesco a insegnargli a non essere pettegolo. E comunque in quel caso non avrebbe mai potuto fingere che non stesse succedendo qualcosa di strano, anzi per lui di devastante.

 

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La porta della stanza di mia figlia era chiusa, e io per un attimo, in stile Pollyanna, ho perfino pensato che stesse studiando. Ma mi è bastato guardare il mio cane negli occhi rossi di allergia da stress: anzi, ha addirittura scosso la testa e si è piazzato davanti alla porta. Ho tirato un sospiro, mi sono tolta la mascherina, finché si può mi godo la libertà, e ho bussato alla porta ricoperta di adesivi. Non è vero, non ho bussato, ho spalancato la porta ricoperta di adesivi. E’ stato allora che ho pensato: sarà un nuovo pupazzo. Ma il pupazzo si è mosso, ed è stato evidente che la maledizione aveva funzionato: c’era un pappagallo sulla scrivania, che camminava sopra un quaderno aperto. Bianco e giallo, con le guance rosse, grasso. Dovevo tirare fuori il mio coltellino svizzero? I miei figli, seduti attorno al tavolo in estasi, in ogni caso mi avrebbero disarmato e forse ucciso. Allora il pappagallo, con un piccolo svolazzo, è andato a posarsi sulla spalla di mia figlia, causando una specie di infarto al cane, pazzo di gelosia, con gli occhi tutti rossi e un abbaio strozzato. Ho detto solo, con un filo di voce: ma perché? Mi hanno detto: sta per andarsene, è di Elena che ha gli imbianchini in casa, ce lo ha lasciato per oggi, non è meraviglioso mamma, non sei felice? Si chiama Lord. Sì figli miei, sono felice che Lord stia per andarsene. C’è sempre un lato positivo, brava Pollyanna. Ma poi Elena ha telefonato, dice che Immuni le ha notificato “esposizione a rischio”. Deve fare la quarantena, non sa ancora per quanti giorni. Chiede se intanto possiamo tenere Lord. Il cane e io ci siamo guardati, e a me è sembrato di sentire la signora ridere dall’angolo della strada.

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