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IL FIGLIO

Cara madre delle sorelle March, tra femmine è più complicato?

Annalena Benini

La pasta al pesto, lo specchio, il futuro. Tutte le domande davanti alla porta del bagno

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Cara signora madre delle sorelle March, meglio conosciute come Piccole donne, quindi forse dovrei dire cara Louisa May Alcott ma ho proprio bisogno del confronto con una madre di figlie femmine che stia sicuramente fuori dalle chat di classe, vorrei chiederle se anche lei pensa, pur nella sua perfezione letteraria di madre mai in conflitto e mai furibonda, che con i figli maschi sia tutto più semplice. Vogliamo anche spingerci fino a: meno interessante? Non mi azzarderei mai a pensarlo, ma sarei ipocrita se dicessi che Piccoli uomini e i Figli di Jo sono sullo stesso piano di grandezza di Piccole donne e Piccole donne crescono. Chi non li ha letti tutti e quattro purtroppo non può partecipare al dibattito.

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Cara signora madre delle sorelle March, meglio conosciute come Piccole donne, quindi forse dovrei dire cara Louisa May Alcott ma ho proprio bisogno del confronto con una madre di figlie femmine che stia sicuramente fuori dalle chat di classe, vorrei chiederle se anche lei pensa, pur nella sua perfezione letteraria di madre mai in conflitto e mai furibonda, che con i figli maschi sia tutto più semplice. Vogliamo anche spingerci fino a: meno interessante? Non mi azzarderei mai a pensarlo, ma sarei ipocrita se dicessi che Piccoli uomini e i Figli di Jo sono sullo stesso piano di grandezza di Piccole donne e Piccole donne crescono. Chi non li ha letti tutti e quattro purtroppo non può partecipare al dibattito.

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Comunque, per tornare su un terreno comune: quando mia figlia torna da scuola io la bacio (se me lo permette) e intanto mi specchio in lei, lei forse in me ed è per questo che si immusonisce, la studio, mi chiedo se va tutto bene, glielo chiedo, mi tormento, la tormento, mi stizzisco, faccio domande indagatorie, battute che potrei risparmiarmi, mi preoccupo, penso a com’ero io alla sua età (certo non magra come lei), penso a mia madre a mia nonna a mia sorella a mia zia e a mia cugina, eccole tutte all’improvviso insieme in cucina a fare i paragoni: accade dentro la mia testa in un secondo, ancora prima che lei si tolga lo zaino delle spalle e già mi tuffo nel suo futuro e nel mio, penso anche alla maglietta alle scarpe e alla voce, voglio sapere con chi sta al telefono e penso, con un certo senso del tragico, ma perché questa figlia mia adesso non ha nemmeno più voglia di pasta al pesto? Il rifiuto della pasta al pesto non corrisponderà per caso al rifiuto dello sguardo materno?

 

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E questo carattere dove la porterà, e perché non segue i miei consigli, e perché non capisce che la pasta al pesto è per il suo bene, che la pasta al pesto le piaceva tanto, e che lo zaino non può lasciarlo lì per terra? Ci guardiamo, lì in cucina, e c’è sempre un filo da tirare o da allentare, dipende dai giorni, ci sono tregue, ore di pace e ore di guerra, ma c’è ogni minuto qualcosa per cui combattere. Quando mio figlio torna da scuola mi corre incontro, mi bacia tutto sudato e sporco, lancia lo zaino per terra e dice che ha una fame pazzesca ma che la pasta al pesto gli fa uno schifo assurdo, allora io rido e penso: amore. E basta. Poi lui dice che non ha capito niente delle divisioni con le frazioni e io rido di nuovo e dico: chiedi a tua sorella. E penso ancora: amore, non ha capito niente, ma che simpatico. E basta. Sua sorella a quel punto dice che le divisioni con le frazioni non sa neanche cosa siano, e io dico: ma come è possibile che tu non lo sappia? E penso che lo faccia apposta per contraddirmi, come con la pasta al pesto.

 

Cara madre delle sorelle March, cosa c’è che non va in me? Perché se mio figlio non vuole farsi la doccia penso che comunque sono stanca pure io e non ho nessuna voglia di insistere e almeno mi risparmio un allagamento del bagno, ma se mia figlia non vuole farsi la doccia non sono più stanca e non vedo l’ora di inerpicarmi in una discussione sfinente sul rispetto di sé e degli altri, sul suo futuro di docciatrice, sull’importanza di capire da sola che la conquista del mondo si fonda anche sui capelli puliti a ogni costo? E quando lei, contrariata ma ubbidiente, entra nella doccia, resto tutto il tempo fuori dalla porta a dire: non allagare il bagno, non metterci troppo, non chiudere a chiave, prova a ricordarti le divisioni con le frazioni, parliamo del nostro futuro, ti fidi di me? Passa lì davanti suo fratello, sporchissimo, e ingoiando fette di salame dice: siete ancora lì come nelle serie tivù su madre e figlia? E io rido e penso: amore. E basta. Cara madre delle sorelle March, ho il dubbio che tra femmine sia più complicato, ma potrei sbagliarmi. Forse dovrei rileggere Piccoli uomini, ma senza offesa era davvero molto noioso.

 

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