Prendendo spunto dai recenti eventi elettorali e dai relativi sproloqui di
tanti politici, mi sorge spontanea una preghiera a questi signori: per
favore non salvatemi. I nostri politici (direi tutti, anche se alcuni
eccedono maggiormente) tendono a presentarsi come i nostri salvatori, quelli che sanno che cosa è bene per noi e che cosa devono fare perché noi
viviamo felici (anche se noi, magari, non lo capiamo perché siamo
imbecilli, pensionati, ecc.). Le esternazioni di Grillo e di molti grillini
sono un valido esempio di quanto detto, ma, con profondo sconforto, ho
dovuto sentire (ancora!) Bertinotti parlare di masse oppresse (noi) che
"devono" essere protette (da lui?) contro lo sfruttamento delle minoranze
elitarie. Purtroppo è la solita storia: tutti si sentono dei geni incompresi e considerano gli altri (specialmente se non condividono le loro idee) dei poveri mentecatti che devono essere guidati e, magari, "rieducati". Premesso che io sono un pensionato ed il solo fatto di essere riuscito, di questi tempi, a raggiungere questo bersaglio (senza mazzette, "amicizie" e via dicendo), mi rende molto orgoglioso di me stesso e poco propenso ad accettare di essere offeso da un "grillo qualunque", vorrei ripetere a tutti questi uomini della provvidenza (minuscolo): sì, è vero che non c'è paragone tra la mia pensione e le vostre, è vero che voi entrate gratis praticamente ovunque e non vi vergognate nemmeno di pagarvi anche le gomme da masticare con le tasse che io pago, ma per favore, non salvatemi, di tutto ho bisogno tranne che della vostra presunzione (se poi
perdete anche le elezioni, o non riuscite a salvare il mondo, forse fareste
bene a dare degli imbecilli a quelli che vedete tutte le mattine ... mentre
vi fate la barba).