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Vegetariani

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Un dato è certo, le scritture non sono l’Artusi. Altro dato. Il cristianesimo non ha proibizioni alimentari come gli israeliti (il cibo kasher), o i musulmani sul vino e il maiale, gli indù per le mucche. Non c’è proibizione alcuna, né per la carne né per le fave. I pochi passaggi che descrivono cosa Gesù mangiò, parlano del pesce. Ma il pesce è simbolico, prima che fonte alimentare. Per non parlare della Pasqua, che si riferiva a lui, non al capretto di turno. Nella tradizione monastica, ancor oggi vigente, la carne è poco utilizzata. Solo in quei contesti s’intravede, pur imperfettamente, la promessa del “Lupo che pascolerà con l’agnello” e la fine della “maledizione” di Caino. Ridurre il cristianesimo all’obbligo della carne è semplicemente non riscontrabile nelle scritture. Io sono carnivoro, ma non ne faccio un vanto ne è fonte di “cristianesimo”. SDM dice bene quando afferma che la maggioranza dei carnivori non ha mai visto un mattatoio. Io, carnivoro, se avessi una gallina non la ucciderei mai perché mi ci affezionerei. Per non parlare della mia gatta, che Langone vorrebbe sopprimere. Secondo quale “sura” dei Vangeli, non è dato sapere. Vivo quindi una contraddizione, non religiosa, ma semplicemente umana fra la mia gola (negativa) e l’amore per la creazione. Per ora vince la gola.
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