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Il Gigante e il Mago

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Catastrofe mediorientale. Stato degli USA preoccupante. Borse in caduta libera. Crisi economica imminente. Tre milioni di sfollati in Somalia. Occidente decadente stile film “La grande abbuffata”. Comunismo disintegrato (lo ha ripetuto un disperato Bertinotti a Radio3 ieri mattina). Islam espansivo, inarrestabile, in esplosione prossima ventura. Africa affamata allo stremo, in peggioramento. Comunità internazionale inefficiente. Italia ferma. Ratzinger inascoltato. Intellettuali solitari, quindi inefficaci. Tutti che aspettano Obama. Io aspetto un Gigante e un Mago. Quando c’è un sistema intero che non ha la forza e il coraggio di alzare la testa e la voce per cambiare radicalmente le cose, bisogna che qualcuno intervenga. Non parlo di dittatura, naturalmente. Ma deve venir fuori una figura, un personaggio che sia moralmente ed eticamente di spessore, ineccepibile, riconosciuto da una platea mondiale (un vero e proprio Gigante) e che abbia oltre che una grande intelligenza (quella l’hanno in tanti…) e una grande capacità di ragionamento (quella l’hanno in pochi), l’intuizione, il genio, una vision (ecco perché Mago). Non so dire se mi aspetto che il Mago e il Gigante siano un’unica persona (o due). So che manca. Si sente il vuoto. Come una religione senza capo, senza Papa. Potrebbe essere Obama, in effetti. Precisazione: Il Gigante e il Mago è il primo brano dell’ultimo disco di Vinicio Capossela.
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