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Gara di cicchetti d'agosto a Roma

La Lega esporta leghisti aperitivisti a Roma, ma i veneti più intelligenti colonizzano la capitale a forza di cicchetti. Due luoghi in gara, un vino introvabile, e il pericolo di finire come a un rave a Panarea.

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Che la Lega sia riuscita ad esportare nella tanto vituperata "Roma ladrona" la Lega stessa è un fatto (e pare che i leghisti a Roma adorino gli aperitivi a Piazza di Pietra), ma qualche veneto intelligente ha intanto colonizzato Roma a forza di cicchetti. Cicchetti, e non romanissimi supplì, si servono sulla fresca collina accanto a San Pietro, al ristorante "ombre e cicchetti" – dove "le ombre" sono le frasche che circondano le panche ma anche i  bicchieri di vino abbondante. Cicchetti spopolano pure nelle vie del centro, ai tavolini di Gusto, wine bar-osteria-pizzeria. Calamaretti, polpette, formaggi – e un vino bianco meraviglioso e fruttato le cui bottiglie finiscono sempre troppo presto per poter fare il bis (in una tavolata, ovvio, ché in due si rischia di finire stesi come un turista di rave a Panarea).

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