Gran Milano

Rieccoti, mascherina. Milanesi e commercianti rassegnati e disciplinati

Paola Bulbarelli

Dalla festa del patrono alla prima della Scala, occhio agli assembramenti. Comune e comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica: "Meglio una mascherina in più che altre chiusure". Cosa ne pensano i cittadini

Il tratto incriminato, per ora, va dal Castello Sforzesco fino a piazza San Babila, quel lungo biscione di strada che durante il weekend diventa un unico mare di teste e che, per le festività natalizie, complice il mercatino, si riempie a dismisura, Oh bej! Oh bej! compresi. Sant’Ambrogio è alle porte, la prima della Scala idem. Ressa garantita? Probabile, ma la maggior parte dei milanesi sono già allineati sull’idea di indossare la mascherina al punto che pare non ci sia bisogna di obblighi dall’alto. Lo conferma il sindaco che ai microfoni televisivi ha detto che “Milano ha anticipato una tendenza e durante l'ultimo weekend è stato spiegato ai cittadini il perché di rimettersi la mascherina”. Per ora nessuna multa ma al bisogno i vigili sono pronti. E le multe, per chi non indossa la mascherina, sono salate: da 280 euro se pagata entro 5 giorni o 400 euro in caso di pagamento entro 60 giorni e si può arrivare anche a 3 mila euro per chi, invitato na indossarla, continui a non farlo. La misura, concordata al tavolo del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Renato Saccone, è stata firmata dal sindaco Beppe Sala.

 

Le vie interessate dal provvedimento sono piazza Castello, largo Cairoli, via Dante, piazza Cordusio, via Orefici, via e piazza Mercanti, piazza del Duomo, Galleria e corso Vittorio Emanuele II e piazza San Babila. Ordinanza già scattata e fino al 31 dicembre non sarà possibile girare senza la protezione della mascherina, nonostante la zona bianca. Che significa? Che non ci sarebbe l'obbligo di coprire naso e bocca all'aperto, ma a Milano la misura è stata introdotta nuovamente per cercare di bloccare la risalita dei contagi. Una prudenza necessaria per “salvare” il Natale tenendo conto che non si farà il tradizionale concerto di Capodanno in piazza, e che, se ce ne fosse bisogno, sono pronti a contingentare il numero di persone in Galleria. E, in questo caso, la parola agli esperti. “L’ordinanza sul tragitto indicato va bene, per ora non c’è nessun provvedimento nazionale di obbligatorietà”, spiega al Foglio Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano. “Per quanto riguarda Milano, e vengo da quelle zone proprio ora, la gente che non indossa la mascherina è parecchia ma è sbagliato”. Eppure, si è parlato di 80-90 per cento di persone con le mascherine, di milanesi disciplinati e, nella necessità, di controlli più fitti e rigidi più ci si avvicina alle feste. “Ben vengano i controlli considerato il fatto che i contagi stanno risalendo se pur in Lombardia siano più sotto controllo. Tuttavia, siccome diciamo che ciò che va combattuto è il virus e non gli strumenti per combatterlo, noi siamo a favore dei vaccini, del green pass e del super green pass e, se serve reintrodurre le misure di protezione in modo più rigido rispetto alla situazione, ben venga pure quello. Sempre meglio avere una mascherina in più che una chiusura in più”.

 

Ciò che i commercianti temono maggiormente è proprio questo, altre serrande abbassate. “Siccome il rischio che se non si adottano misure di contenimento, di protezione è che si vada a un ulteriore lockdown, noi abbiamo sempre detto e continuiamo a dire che non possiamo permetterci di tornare in una situazione di chiusure anche parziali. Questo comporterebbe un danno economico notevole a Milano, danni che le imprese milanesi hanno già dovuto affrontare pesantemente negli ultimi due anni. Si tenga presente che negli ultimi mesi abbiamo avuto diciannove manifestazioni irregolari del sabato. Il risultato sono state perdite che in centro sono arrivate a 4 milioni e duecentomila euro di fatturato in meno. Non possiamo che sperare che vengano adottate tutte le precauzioni possibili per poter andare avanti”.

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