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GranMilano

Da multiutility a “life company”. Il balzo in avanti di A2A

Daniele Bonecchi

Renato Mazzoncini presenta il Piano industriale 2021-2030. Sostenibilità, green, tecnologia e mercati: 16 miliardi di euro di investimenti per economia circolare e transizione energetica

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Sembra lontana mille miglia Aem, “l’antica” municipalizzata, con gli uffici in corso di Porta Vittoria e le centrali elettriche in Valtellina, che si premurava di avvisare i milanesi sulla durata dei cantieri disseminati in città per limitare i disagi. Oggi A2A, che mercoledì ha presentato il Piano Strategico 2021-2030, è una moderna “life company” che guarda all’Europa come mercato domestico e pensa di portare anche il Spagna il proprio know how, per gestire impianti di termovalorizzazione. Il nuovo amministratore delegato, Renato Mazzoncini, parla di “cambio di paradigma”, per passare “dal mezzo al fine”, con l’obiettivo “di garantire ai cittadini una qualità della vita migliore”. La sostenibilità guida la nuova strategia, ma il Piano è costruito su due macro-trend industriali: economia circolare e transizione energetica. A2A si impegna – con obiettivi assai ambiziosi – a dare un concreto contributo alla realizzazione di 11 dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 Onu.

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Sembra lontana mille miglia Aem, “l’antica” municipalizzata, con gli uffici in corso di Porta Vittoria e le centrali elettriche in Valtellina, che si premurava di avvisare i milanesi sulla durata dei cantieri disseminati in città per limitare i disagi. Oggi A2A, che mercoledì ha presentato il Piano Strategico 2021-2030, è una moderna “life company” che guarda all’Europa come mercato domestico e pensa di portare anche il Spagna il proprio know how, per gestire impianti di termovalorizzazione. Il nuovo amministratore delegato, Renato Mazzoncini, parla di “cambio di paradigma”, per passare “dal mezzo al fine”, con l’obiettivo “di garantire ai cittadini una qualità della vita migliore”. La sostenibilità guida la nuova strategia, ma il Piano è costruito su due macro-trend industriali: economia circolare e transizione energetica. A2A si impegna – con obiettivi assai ambiziosi – a dare un concreto contributo alla realizzazione di 11 dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 Onu.

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“Un nuovo Piano – ha spiegato Mazzoncini – che segna un punto di svolta per A2A. Coniugando coraggio e concretezza perseguiamo obiettivi di sostenibilità sfidanti e target economici di crescita molto importanti per il gruppo, che si affaccia al mercato europeo. Per la prima volta A2A ha una strategia di lungo termine, con 16 miliardi di euro di investimenti dedicati allo sviluppo dell’economia circolare e alla transizione energetica. Queste sono le solide basi che ci consentiranno di realizzare infrastrutture strategiche, innovative ed essenziali per la crescita e il rilancio del paese, di essere ambiziosi e guardare all’Europa. Il nostro nuovo modello è una visione del mondo condivisa, sostenibile e rispettosa del futuro, a cui vogliamo dare il nostro contributo quotidiano”. Dunque A2A da multiutility a "life company”, definendo un nuovo territorio di marca in cui operare, occupandosi di energia, acqua e ambiente, grazie all’uso circolare delle risorse naturali.

 

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Con 6 miliardi di euro a disposizione, A2A prevede – tra l’altro – azioni strategiche volte a una crescita nel recupero di materia e di energia dai rifiuti, e alla riduzione degli sprechi. L’equilibrio tra riciclo e recupero energetico è il presupposto per ridurre il ricorso alla discarica fino ad arrivare al suo completo abbandono, un contributo decisivo per preservare i territori. Nella sola Milano, che oggi ricicla il 63 per cento dei rifiuti, l’obiettivo è arrivare al 70 per cento. Ma nel settore ambientale A2A può evolvere da leader italiano a player di rilevanza europea. Un’evoluzione sostenuta da operazioni di crescita esterna, presenza in segmenti di mercato in crescita – come i rifiuti organici – rafforzamento nel segmento dei rifiuti industriali come partner per l’industria, la Gdo e il retail, e valorizzazione del know-how su temi specifici e significativi quali il trattamento dei fanghi e la depurazione delle acque. Il piano prevede la realizzazione di nuovi impianti di recupero di materia per un totale di 2,2 milioni di tonnellate da raccolta differenziata trattate al 2030, la realizzazione di nuovi impianti per il recupero di energia per un totale di 5,4 milioni di tonnellate e l’incremento delle percentuali di raccolta differenziata nei territori serviti al 76 per cento.

 

Sono previsti inoltre ulteriori sviluppi nel riciclo della plastica e nel recupero della carta, settori in cui A2A potrà crescere ulteriormente fino a raggiungere una piena chiusura del ciclo dei rifiuti. Nel ciclo idrico saranno aumentati gli investimenti anche con l’obiettivo di contribuire al superamento delle infrazioni UE. A2A punta a ridurre le perdite idriche lineari del 20 per ento (mc/km/giorno) e sviluppare nuova capacità di depurazione (1,9 milioni di abitanti serviti al 2030). Per il teleriscaldamento il focus sarà sullo sviluppo della rete, con un investimento di circa 1 miliardo di euro, e il recupero di fonti di calore da attività produttive altrimenti disperse in atmosfera. Il progetto principale, in caso di accesso ai fondi del Recovery Fund, è la connessione della centrale di Cassano d’Adda alla rete del teleriscaldamento di Milano, che consentirà di risparmiare circa 200 mila tonnellate di CO2 all’anno collegando ulteriori 150 mila unità abitative equivalenti lombarde. Gli obiettivi legati alla decarbonizzazione e alla riduzione delle emissioni, così come l’evoluzione tecnologica e di mercato, impongono di accelerare la transizione energetica dalle fonti fossili a quelle rinnovabili.

 

Il processo di transizione è ancora lungo –considerando gli obiettivi che prevedono il 55 per cento di rinnovabili nel mix elettrico italiano al 2030 – e presenta due principali sfide: assicurare un elevato tasso di sviluppo annuo degli impianti (fotovoltaici ed eolici in particolare) e garantire la sicurezza, stabilità e flessibilità del sistema elettrico. A2A contribuirà alla transizione energetica del paese con investimenti per 10 miliardi di euro diretti a supporto della decarbonizzazione e dell’elettrificazione dei consumi. A2A ha intrapreso un percorso di espansione su scala nazionale che trasformerà l’azienda da operatore territoriale con 2,9 milioni di clienti (elettricità e gas), a player nazionale con 6 milioni di clienti entro il 2030. A2A promuoverà inoltre il consumo responsabile dei clienti finali, incrementando la vendita di energia verde al mercato, sviluppando l’offerta ai clienti di prodotti e servizi per l’efficienza energetica e la mobilità sostenibile. Le azioni orientate alla transizione energetica (sviluppo fonti rinnovabili, vendita prodotti e servizi “green”, mobilità elettrica) produrranno globalmente un beneficio in termini ambientali pari a oltre 26 milioni di tonnellate di CO2 evitate in arco piano. L’azienda sta promuovendo anche la decarbonizzazione del settore automobilistico attraverso la mobilità elettrica ponendosi tre obiettivi da raggiungere entro il 2030: l’installazione di oltre 6.000 punti di ricarica per i veicoli elettrici, per diventare un gestore dell’infrastruttura (charging point operator) leader nei territori storici; l’attivazione di 200 mila contratti per servizi di ricarica, per diventare uno dei principali mobility service provider; la vendita di oltre 50 mila punti di ricarica per l’utilizzo domestico.

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