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GRAN MILANO

Non tutto è lista civica quel che luccica. Il gioco “giovane” di Beppe Sala

Cristina Giudici

Non si sa ancora se si voterà a maggio o dopo l'estate, ma le frizioni elettorali sono già iniziate. Il sindaco uscente punterà sul rinnovamento generazionale con l'obiettivo di creare una nuova classe dirigente

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Più che la lista civica per Beppe Sala, la si potrebbe definire ironicamente la lista di distanziamento sociale di Sala dai professionisti della politica. (Intesi in questo caso i partiti di sinistra). Mancano diversi mesi alle elezioni comunali e ancora non si sa se si voterà a maggio o dopo l’estate a causa delle restrizioni dovute all’emergenza Covid, ma sono già cominciate le frizioni per le liste elettorali che dovranno sostenere il sindaco nella corsa per il secondo mandato. E non sono in pochi nel Partito democratico a guardare con timore alla lista del sindaco, che potrebbe sottrarre voti ai candidati del Pd. Come già annunciato da Beppe Sala in un’intervista al Corriere, la sua lista farà leva sui (più) giovani, per puntare su un rinnovamento generazionale e creare una classe dirigente. Secondo le indiscrezioni raccolte dal Foglio, a guidare la lista civica del sindaco Sala dovrebbero essere Martina Riva ed Emmanuel Conte. Martina Riva 27 anni, laurea in Giurisprudenza, praticante nello studio legale Ashurst, già candidata alle europee con +Europa e nel 2016 capogruppo della Lista civica Noi Milano per il Municipio 7, dove è stata eletta consigliera. Impegnata nel sociale con l’associazione Città costituzione all’interno delle carceri milanesi di Opera e di Bollate, è stata capo scout e ha sempre portato avanti le istanze generazionali. Da consigliera municipale, è stata al centro di una polemica sulla costruzione di una moschea nel parco di Trenno di via Novara a cui si è opposta. “Qualunque scelta futura deve prima fare i conti con una modifica della legge regionale che disciplina la localizzazione dei luoghi di culto, ancora troppo limitante e dannosa sia per gli interessi dei cittadini, sia per la libertà religiosa”, disse per motivare il suo veto alla moschea.

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Più che la lista civica per Beppe Sala, la si potrebbe definire ironicamente la lista di distanziamento sociale di Sala dai professionisti della politica. (Intesi in questo caso i partiti di sinistra). Mancano diversi mesi alle elezioni comunali e ancora non si sa se si voterà a maggio o dopo l’estate a causa delle restrizioni dovute all’emergenza Covid, ma sono già cominciate le frizioni per le liste elettorali che dovranno sostenere il sindaco nella corsa per il secondo mandato. E non sono in pochi nel Partito democratico a guardare con timore alla lista del sindaco, che potrebbe sottrarre voti ai candidati del Pd. Come già annunciato da Beppe Sala in un’intervista al Corriere, la sua lista farà leva sui (più) giovani, per puntare su un rinnovamento generazionale e creare una classe dirigente. Secondo le indiscrezioni raccolte dal Foglio, a guidare la lista civica del sindaco Sala dovrebbero essere Martina Riva ed Emmanuel Conte. Martina Riva 27 anni, laurea in Giurisprudenza, praticante nello studio legale Ashurst, già candidata alle europee con +Europa e nel 2016 capogruppo della Lista civica Noi Milano per il Municipio 7, dove è stata eletta consigliera. Impegnata nel sociale con l’associazione Città costituzione all’interno delle carceri milanesi di Opera e di Bollate, è stata capo scout e ha sempre portato avanti le istanze generazionali. Da consigliera municipale, è stata al centro di una polemica sulla costruzione di una moschea nel parco di Trenno di via Novara a cui si è opposta. “Qualunque scelta futura deve prima fare i conti con una modifica della legge regionale che disciplina la localizzazione dei luoghi di culto, ancora troppo limitante e dannosa sia per gli interessi dei cittadini, sia per la libertà religiosa”, disse per motivare il suo veto alla moschea.

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Emmanuel Conte, 41 anni, eletto consigliere comunale nel 2016 con la Lista civica Noi Mlano, è presidente della commissione Bilancio del Consiglio comunale. Figlio dell’ex dirigente socialista Carmelo Conte, ex ministro per le Aree urbane, ha sempre seguito in modo ortodosso le posizioni dell’assessore uscente al Bilancio, Roberto Tasca. Bocconiano, lavora alla banca d’investimento Imi di Intesa Sanpaolo. Secondo i rumors potrebbe sostituire Tasca, se Beppe Sala verrà riconfermato primo cittadino di una città che dovrà ricostruire (e con il bilancio dimagrito) dopo la stasi dovuta alla pandemia. Dopo la pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi degli esponenti del Consiglio comunale, Emmanuel Conte è risultato essere quasi un Paperone: il più abbiente di tutti i consiglieri eletti a Palazzo Marino. Un altro nome della lista civica di Sala che comincia a circolare è quello di Simone Zambelli, 33 anni, presidente del Municipio 8. Assistente sociale, viene da Terzo settore e ha lavorato anche lui nelle carceri meneghine. Per tutti il condizionale è d’obbligo però, perché su una cosa concordano sia i detrattori sia i fan di Beppe Sala: la sua capacità di rimescolare le carte. Ma non è un caso che per guidare il suo comitato elettorale abbia scelto Maura Satta Floris, 40 anni, che non viene dalla politica ma dal mondo della comunicazione e delle relazioni istituzionali all’interno di grosse società. Anche lei impegnata nel sociale, è stata ambasciatrice di Telethon. Osservatrice alla campagna elettorale di Barack Obama nel 2008, è stata vicepresidente del network di Enrico Letta, VeDrò. “Mamma di due figli” come ha scritto il sindaco in un post su Instagram per presentarla, suscitando lo stupore di tanti che ancora si chiedono come mai ci stata un’investitura così solenne.

 

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