Gran Milano
5 stelle di Natale
A Roma governano col Pd e cercano la quadra sui comuni. Ma a Milano sono anti Sala (e green)
Mentre si va solidificando il nome di Roberto Rasia Dal Polo come candidato del centrodestra che piace alla Lega (dicono: se Silvio Berlusconi si prende Roma con Bertolaso, strada spianata), e mentre nel centrosinistra Beppe Sala si è mangiato pure i Verdi in un sol boccone (vegetariano) e la sinistra dura e pura si sfalda e si sgretola (chissà se l’ineffabile Laforgia fonderà il trentesimo partito in cinque anni), che cosa fa il Movimento cinque stelle, che è pur sempre il partito che governa l’Italia in coalizione con il Pd? Certo, il partito Di Maio sotto la Madonnina non ha mai avuto molta presa. Ma l’opzione milanese è cruciale ancora una volta in ottica nazionale, perché se Zingaretti fa il patto su Roma e su Napoli, chissà che cosa può avvenire qui. Stefano Buffagni non ha mai smentito la voce che lo dava candidato sindaco per il partito.
Mentre si va solidificando il nome di Roberto Rasia Dal Polo come candidato del centrodestra che piace alla Lega (dicono: se Silvio Berlusconi si prende Roma con Bertolaso, strada spianata), e mentre nel centrosinistra Beppe Sala si è mangiato pure i Verdi in un sol boccone (vegetariano) e la sinistra dura e pura si sfalda e si sgretola (chissà se l’ineffabile Laforgia fonderà il trentesimo partito in cinque anni), che cosa fa il Movimento cinque stelle, che è pur sempre il partito che governa l’Italia in coalizione con il Pd? Certo, il partito Di Maio sotto la Madonnina non ha mai avuto molta presa. Ma l’opzione milanese è cruciale ancora una volta in ottica nazionale, perché se Zingaretti fa il patto su Roma e su Napoli, chissà che cosa può avvenire qui. Stefano Buffagni non ha mai smentito la voce che lo dava candidato sindaco per il partito.
Dario Violi è il leader dei “governisti”, consigliere regionale ed ex candidato presidente governatore. Spiega al Foglio: “Beppe Sala si è ricandidato? Abbiamo destini differenti. Abbiamo contestato le sue politiche finto ambientaliste per cinque anni e sarebbe poco credibile oggi accompagnarlo alla ricandidatura. Peraltro una ricandidatura poco voluta da lui stesso. Cercava alternative migliori ma si è dovuto accontentare di questa”. Velenoso, Violi. Quasi scordasse gli ottimi rapporti con il M5s del sindaco ricandidato: “Sì certo, abbiamo ottimi rapporti. Con me personalmente, e con membri di governo, ma la visione della Milano del futuro tra noi e lui è diversa”.
Parole e musica che un altro ex candidato grillino, ma a Palazzo Marino, ovvero Gianluca Corrado, replica al Foglio, ma con più durezza: “Beppe Sala si contraddistingue come chi vuole tutelare l’ambiente, ma questo non è vero: lui crea delle liste civetta per convogliare il voto degli ambientalisti per poi portarlo alla cementificazione. La quantità di suolo che è stato impermeabilizzato in questi cinque anni è impressionante. A Milano è difficile una alleanza. Detto questo i vertici del movimento faranno le loro scelte. Ma attenzione: siamo il primo meetup in Italia”. Quindi, la selezione parte dalla base? “Dopo Natale si comincia”, dice Violi. Tuttavia il Movimento cinque stelle a Milano non ha mai sfondato, diciamolo chiaramente. “All’inizio perché eravamo chiusi in noi stessi e autoreferenziali, ma credo che il lavoro che abbiamo fatto in questi anni allargando ad associazioni e comitati ci premierà. Ci siamo levati di dosso l’aura di anti-tutto, che peraltro non era vera”. Corrado la butta sulle numerazioni: “Sì però quei 55 mila voti presi alle amministrative, e gli oltre 100 mila alle politiche rappresentano una fascia ampia che vede l’inadeguatezza della destra e della sinistra. E’ vero: non abbiamo mai conteso il governo della città, ma abbiamo dato voce a tutte quelle persone. Non è poco”. E al secondo turno? Corrado vorrebbe astenersi. Ma non è detto… “Io penso che dobbiamo essere equidistanti, però capisco che ci possano essere dinamiche più ampie”.
Su tutto, e vale per Rasia, e vale per i Cinque stelle, c’è la vexata quaestio: ma Sala ha già vinto? “Secondo me no, e parlando con tanti milanesi c’è disorientamento. Tante promesse che ha fatto non sono state mantenute. Hanno promesso riqualificazioni e rigenerazioni, e non hanno fatto niente”, commenta Violi. Che non sarà della partita, dopo la fine del mandato regionale. “Proveremo ad abbattere ancora una volta Gallera e questa giunta. Poi, finita la legislatura vorrei tornare sul mio territorio e lavorare per il mio territorio, ho un paio di idee per tornare nei prossimi anni alla vita civile. La politica è un’ottima opportunità ma bisogna disintossicarsi e occuparsi della propria vita e della propria famiglia”. E l’altro ex candidato, Gianluca Corrado? Neppure lui è sicuro di candidarsi: “Farò quello che è opportuno: sarò protagonista di questa campagna, non so se da candidato o se da organizzatore, come fu alle Europee. Vedremo quel che è più utile al movimento”.