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Gran Milano

5 stelle di Natale

Fabio Massa

A Roma governano col Pd e cercano la quadra sui comuni. Ma a Milano sono anti Sala (e green)

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Mentre si va solidificando il nome di Roberto Rasia Dal Polo come candidato del centrodestra che piace alla Lega (dicono: se Silvio Berlusconi si prende Roma con Bertolaso, strada spianata), e mentre nel centrosinistra Beppe Sala si è mangiato pure i Verdi in un sol boccone (vegetariano) e la sinistra dura e pura si sfalda e si sgretola (chissà se l’ineffabile Laforgia fonderà il trentesimo partito in cinque anni), che cosa fa il Movimento cinque stelle, che è pur sempre il partito che governa l’Italia in coalizione con il Pd? Certo, il partito Di Maio sotto la Madonnina non ha mai avuto molta presa. Ma l’opzione milanese è cruciale ancora una volta in ottica nazionale, perché se Zingaretti fa il patto su Roma e su Napoli, chissà che cosa può avvenire qui. Stefano Buffagni non ha mai smentito la voce che lo dava candidato sindaco per il partito.

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Mentre si va solidificando il nome di Roberto Rasia Dal Polo come candidato del centrodestra che piace alla Lega (dicono: se Silvio Berlusconi si prende Roma con Bertolaso, strada spianata), e mentre nel centrosinistra Beppe Sala si è mangiato pure i Verdi in un sol boccone (vegetariano) e la sinistra dura e pura si sfalda e si sgretola (chissà se l’ineffabile Laforgia fonderà il trentesimo partito in cinque anni), che cosa fa il Movimento cinque stelle, che è pur sempre il partito che governa l’Italia in coalizione con il Pd? Certo, il partito Di Maio sotto la Madonnina non ha mai avuto molta presa. Ma l’opzione milanese è cruciale ancora una volta in ottica nazionale, perché se Zingaretti fa il patto su Roma e su Napoli, chissà che cosa può avvenire qui. Stefano Buffagni non ha mai smentito la voce che lo dava candidato sindaco per il partito.

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Dario Violi è il leader dei “governisti”, consigliere regionale ed ex candidato presidente governatore. Spiega al Foglio: “Beppe Sala si è ricandidato? Abbiamo destini differenti. Abbiamo contestato le sue politiche finto ambientaliste per cinque anni e sarebbe poco credibile oggi accompagnarlo alla ricandidatura. Peraltro una ricandidatura poco voluta da lui stesso. Cercava alternative migliori ma si è dovuto accontentare di questa”. Velenoso, Violi. Quasi scordasse gli ottimi rapporti con il M5s del sindaco ricandidato: “Sì certo, abbiamo ottimi rapporti. Con me personalmente, e con membri di governo, ma la visione della  Milano del futuro tra noi e lui è diversa”.

   

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Parole e musica che un altro ex candidato grillino, ma a Palazzo Marino, ovvero Gianluca Corrado, replica al Foglio, ma con più durezza: “Beppe Sala si contraddistingue come chi vuole tutelare l’ambiente, ma questo non è vero: lui crea delle liste civetta per convogliare il voto degli ambientalisti per poi portarlo alla cementificazione. La quantità di suolo che è stato impermeabilizzato in questi cinque anni è impressionante. A Milano è difficile una alleanza. Detto questo i vertici del movimento faranno le loro scelte. Ma attenzione: siamo il primo meetup in Italia”. Quindi, la selezione parte dalla base? “Dopo Natale si comincia”, dice Violi. Tuttavia il Movimento cinque stelle a Milano non ha mai sfondato, diciamolo chiaramente. “All’inizio perché eravamo chiusi in noi stessi e autoreferenziali, ma credo che il lavoro che abbiamo fatto in questi anni allargando ad associazioni e comitati ci premierà. Ci siamo levati di dosso l’aura di anti-tutto, che peraltro non era vera”. Corrado la butta sulle numerazioni: “Sì però quei 55 mila voti presi alle amministrative, e gli oltre 100 mila alle politiche rappresentano una fascia ampia che vede l’inadeguatezza della destra e della sinistra. E’ vero: non abbiamo mai conteso il governo della città, ma abbiamo dato voce a tutte quelle persone. Non è poco”. E al secondo turno? Corrado vorrebbe astenersi. Ma non è detto… “Io penso che dobbiamo essere equidistanti, però capisco che ci possano essere dinamiche più ampie”. 

   
Su tutto, e vale per Rasia, e vale per i Cinque stelle, c’è la vexata quaestio: ma Sala ha già vinto? “Secondo me no, e parlando con tanti milanesi c’è disorientamento. Tante promesse che ha fatto non sono state mantenute. Hanno promesso riqualificazioni e  rigenerazioni, e non hanno fatto niente”, commenta Violi. Che non sarà della partita, dopo la fine del mandato regionale. “Proveremo ad abbattere ancora una volta Gallera e questa giunta. Poi, finita la legislatura vorrei tornare sul mio territorio e lavorare per il mio territorio, ho un paio di idee per tornare nei prossimi anni alla vita civile. La politica è un’ottima opportunità ma bisogna disintossicarsi e occuparsi della propria vita e della propria famiglia”. E l’altro ex candidato, Gianluca Corrado? Neppure lui è sicuro di candidarsi: “Farò quello che è opportuno: sarò protagonista di questa campagna, non so se da candidato o se da organizzatore, come fu alle Europee. Vedremo quel che è più utile al movimento”. 
 

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