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Infrastrutture, il catalogo è questo. Cosa chiedono le imprese

Paola Bulbarelli

Le infrastrutture saranno un pilastro della ripresa post Covid. Uno studio della Bocconi indica un catalogo per lo sviluppo della competitività del sistema manifatturiero e dei trasporti. Confindustria Lombardia: "Occorre una pianificazione rapida"

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L’elenco è lungo. Va dal completamento della Pedemontana all’autostrada Varese-Como-Lecco fino a quella regionale Cremona-Mantova; dal potenziamento e ammodernamento del tratto da Verano Brianza a Colico al raddoppio della Paullese, al completamento della Lecco-Bergamo. E si parla anche di rete ferroviaria come l’alta velocità Brescia-Verona e del potenziamento della Brescia-Cremona-Piacenza e Brescia-Ghedi-Montichiari, per il collegamento della Tav con l’Aeroporto di Montichiari e la Fiera. E ne mancano parecchi alla lista stilata da Confindustria Lombardia di concerto con le proprie nove Associazioni territoriali.

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L’elenco è lungo. Va dal completamento della Pedemontana all’autostrada Varese-Como-Lecco fino a quella regionale Cremona-Mantova; dal potenziamento e ammodernamento del tratto da Verano Brianza a Colico al raddoppio della Paullese, al completamento della Lecco-Bergamo. E si parla anche di rete ferroviaria come l’alta velocità Brescia-Verona e del potenziamento della Brescia-Cremona-Piacenza e Brescia-Ghedi-Montichiari, per il collegamento della Tav con l’Aeroporto di Montichiari e la Fiera. E ne mancano parecchi alla lista stilata da Confindustria Lombardia di concerto con le proprie nove Associazioni territoriali.

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Ma le infrastrutture sono un pilastro della ripresa post Covid. Confindustria Lombardia e Assolombarda hanno presentato uno studio curato dall’Università Bocconi per lo sviluppo della competitività del sistema manifatturiero, dei trasporti e della logistica. L’incontro, in streaming, ha preceduto la World Manifacturing Week prevista a Cernobbio, il primo di 18 eventi pubblici organizzati da World Manifacturing Foundation, fondata nel 2018 da Confindustria Lombardia, Politecnico e la società americana Ims (Intelligent Manufacturing System).

 

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“Le prospettive della Lombardia nel contesto delle nuove Global Value Chains: gli sviluppi attesi nel settore delle infrastrutture di trasporto“, questo il titolo del convegno che ha messo in luce ciò che è stato valutato dal Centro di ricerca Green della Bocconi. Per Oliviero Baccelli, direttore master in Economia e management dei trasporti delle infrastrutture, “la necessità di promuovere un salto di qualità dei servizi di trasporto e di logistica è una priorità non solo per la Lombardia ma per il paese. I grandi gate internazionali della Lombardia sono a servizio di tutto il sistema produttivo nazionale.

 

Nel 2019, a livello italiano, a fronte di saldo positivo di 53 miliardi di euro negli interscambi di prodotti manifatturieri, la bilancia dei pagamenti nel settore dei trasporti è negativa per 6 miliardi, di cui 3 relativi al trasporto su strada. Attivare iniziative di policy integrate tra industria e trasporti permetterebbe di recuperare valore aggiunto e occupazione per l’economia italiana”. E tenendo conto che il 71 per cento del valore aggiunto delle esportazioni lombarde è prodotto internamente in Lombardia (66 per cento la media italiana).

 

“Realizzare un sistema infrastrutturale moderno ed efficiente – spiega Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia – incrementa la competitività del territorio: i costi del non realizzare le infrastrutture sono infinitamente superiori a quelli del farle. La mancata realizzazione delle infrastrutture strategiche in Italia, nel periodo 2015-2030, potrebbe generare 640 miliardi di euro di costi. Occorre quindi una pianificazione rapida, anche attraverso l’uso dei fondi del Recovery plan. L’industria lombarda, con questo studio, vuole indicare alla Regione quali opere prioritarie devono essere realizzate nei prossimi anni”.

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I grandi esportatori lombardi (con export superiore a 50 milioni di euro) rappresentano appena lo 0,63 per cento del totale delle oltre 63 mila imprese esportatrici, ma realizzano da soli il 43 per cento dell’export regionale. “L’emergenza Covid-19 ha messo in luce il ruolo strategico del trasporto e della logistica per l’efficienza delle catene di produzione e di distribuzione – conclude Alessandro Spada, presidente di Assolombarda – dobbiamo garantire la partecipazione delle nostre imprese alle filiere globali. Per farlo dobbiamo favorire la creazione di poli logistici per rendere la nostra regione più centrale per gli scambi con il resto del mondo; favorire l’intermodalità ferro-gomma; pianificare e realizzare nuove opere strategiche; implementare la digitalizzazione e la semplificazione delle procedure”.

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