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GranMilano

L’impresa è possibile

Daniele Bonecchi

Assolombarda si racconta in una serie tv e con i suoi capitani coraggiosi. Nell’anno più buio

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Nel cuore della smart city, sotto il grande hangar della Sea di Linate, Assolombarda qualche giorno fa ha messo in scena (in occasione dell’annuale assemblea) il suo spirito migliore: quello che sa guardare avanti, oltre le difficoltà e gli interessi di bottega. Perché raccontare il tessuto produttivo delle imprese, la passione e il coraggio di chi lavora, guardando alle sfide del futuro e al rilancio dell’economia, è una scelta coraggiosa. Per questo che gli industriali lombardi hanno scelto di mostrare di sé e del proprio carattere le eccellenze, e hanno realizzato una mini serie tv dal titolo “Qui ogni impresa è possibile”, che racconta le vocazioni industriali, differenti, dei territori: Milano, Monza e Brianza, Lodi, Pavia. La scrittura della serie è stata affidata allo storico, conduttore e scrittore inglese, John Dickie, che ha scritto di storia culturale dell’Italia ed è autore di programmi di successo per la Bbc e History Channel.

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Nel cuore della smart city, sotto il grande hangar della Sea di Linate, Assolombarda qualche giorno fa ha messo in scena (in occasione dell’annuale assemblea) il suo spirito migliore: quello che sa guardare avanti, oltre le difficoltà e gli interessi di bottega. Perché raccontare il tessuto produttivo delle imprese, la passione e il coraggio di chi lavora, guardando alle sfide del futuro e al rilancio dell’economia, è una scelta coraggiosa. Per questo che gli industriali lombardi hanno scelto di mostrare di sé e del proprio carattere le eccellenze, e hanno realizzato una mini serie tv dal titolo “Qui ogni impresa è possibile”, che racconta le vocazioni industriali, differenti, dei territori: Milano, Monza e Brianza, Lodi, Pavia. La scrittura della serie è stata affidata allo storico, conduttore e scrittore inglese, John Dickie, che ha scritto di storia culturale dell’Italia ed è autore di programmi di successo per la Bbc e History Channel.

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La serie presenta, in 4 puntate, un mix di innovazione e tradizione, di artigianalità e industrializzazione che rende unici questi territori: Monza e Brianza con il design e l’automotive; Pavia con il calzaturiero, il meccatronico e la produzione vitivinicola dell’Oltrepò; Lodi con la trasformazione alimentare, la cosmetica e l’ICT; Milano con il life science, il biomedicale, il chimico, il settore della gomma e il mondo dell’entertainment. Samanta Reale, che col fratello Cesare guida la Sami, impresa di eccellenza nel milanese, racconta al Foglio: “La nostra azienda, giunta alla terza generazione, produce cavi elettrici speciali Custom e in fibra ottica. Il nostro core business è rappresentato dai cavi per alta temperatura, miniaturizzati in condizioni estreme di utilizzo. La nostra è un’attività che guarda a una continua ricerca di materie prime innovative, di progettazione tecnica che punta alla garanzia di qualità del prodotto. Operiamo in settori strategici come la difesa navale e terrestre, nel campo delle turbine, del petrolchimico, dell’elettromedicale, ma anche nell’automotive. Tutti settori che richiedono competenza, rispondenza a requisiti normativi e omologazioni impegnative, sia in Italia che all’estero. Abbiamo ottenuto con un nostro partner la partecipazione al bando Europeo Horizon 2020”.

 

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Sono aziende come queste che costituiscono l’ossatura de sistema produttivo lombardo, e che Assolombarda, in un anno in cui i problemi non sono certo stati nascosti, ha deciso di raccontare. “Atom è una delle realtà leader a livello mondiale nella produzione di sistemi per il taglio di tutti i materiali flessibili e semirigidi, dalla pelle ai materiali sintetici, dal foam ai tessuti”, racconta al Foglio Giovanni Gaia, presidente della società. “La nostra azienda nasce nel cuore del distretto meccano-calzaturiero di Vigevano e i nostri macchinari sono pensati inizialmente per rispondere alle esigenze della produzione calzaturiera: con il tempo, però, le nostre tecnologie hanno trovato applicazione in molti settori diversi”. E si sono varcati i confini. Ma come sta reagendo l’azienda all'emergenza Covid? “La nostra priorità assoluta è stata quella di garantire la ripresa della produzione in completa sicurezza. A livello strategico, invece, abbiamo puntato su due idee cardine: da una parte, continuare a investire in ricerca e innovazione, perché questo è da sempre nel nostro Dna; dall’altra, diversificare la nostra offerta, rivolgendoci anche a settori diversi”, conclude Gaia.

 

Questo territorio “rappresenta una quota estremamente rilevante di valore economico per l’Italia: in una superficie pari ad appena il 2 per cento del totale del paese, si concentrano il 13 per cento del pil italiano (per un valore di 204 miliardi di euro) e il 13 per cento dell’export (per un valore di 63 miliardi di euro). L’esperienza delle nostre imprese è l’interdipendenza: tutti dipendiamo da tutti, nelle idee, nei prodotti, nei clienti, nei mercati. Oggi questi legami ci hanno esposto e ci esporranno in futuro a rischi, che dobbiamo saper governare, attraverso una nuova consapevolezza della sicurezza e una nuova capacità di gestione”, ha spiegato Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, nella sua relazione all’Assemblea annuale. “Nel dibattito sul futuro del nostro territorio e del nostro paese, vogliamo portare un contributo di concretezza – ha insistito Spada – guardare oltre i campanilismi e i dibattiti speculativi.

 

Raccontare il volto positivo dell’impresa lombarda non può però nascondere le critiche, che non sono mancate: “Troppo spesso, come imprenditori e come cittadini, ci troviamo di fronte a tempi incompatibili con le esigenze di concretezza – ha detto Spada – Soprattutto oggi, il costo del ‘non fare’ è il conto più pesante che rischiamo di pagare”. Perché al di là delle polemiche (a volte strumentali) sui ritardi, gli imprenditori sanno indicare le priorità: “Cambiare radicalmente una burocrazia che ostacola la competitività delle imprese”, “Industria 4.0 va sostenuta e rafforzata”, “209 miliardi (Recovery fund ndr) per dimostrare che l’Italia si lascia alle spalle l’epoca del ‘non fare’”. Ora la palla passa dal territorio al governo.

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