festa dell'innovazione

Messa: "Dobbiamo far correre le università che sono in grado di farlo"

Il ministro dell'Università e della Ricerca: "Su numero e occupabilità gli atenei italiani faticano. Sì alla chiamata diretta per attrarre i docenti migliori"

"Se misuriamo la numerosità di docenti e studenti. Così come l'occupabilità dei laureati le università italiane hanno sicuramente dei problemi. Da noi abbiamo un sistema a metà tra il sistema delle grandi lezioni es catedra e le vere attività miste teorico-pratiche. Ma se andiamo a vedere i ranking delle pubblicazioni scientifiche siamo messi molto bene". Alla Festa dell'Innovazione del Foglio a Venezia è intervenuto il ministro dell'Università e della Ricerca Maria Cristina Messa

Si parla dalle polemiche sull'assegnazione di un miliardo ai dipartimenti di eccellenza. 400 di questi sono rimasti esclusi dalla ripartizione dei fondi, per lo più università piccole. Non c'è un problema di sistema da rivedere? Perché ci dobbiamo perdere questi dipartimenti che non ce la fanno a raggiungere la sufficienza? "Abbiamo intrapreso un percorso dieci anni fa, perché le università italiane escano dalla loro autoreferenzialità. A chi fa bene il proprio lavoro fa piacere essere valutati dall'esterno. E' un percorso difficile, Si è molto puntato su una rete di università. Dobbiamo capire come questo sistema può crescere mediamente, lasciando correre le università che sono in grado di farlo", ha detto Messa a tal proposito. 

Altro tema, la scarsa attrattività delle università rispetto agli stranieri. Come rimediare, anche per quel che riguarda i docenti? Per esempio emulando il modello dei grandi musei che hanno aperto a direttori esteri attraverso chiamata diretta? "Per gli studenti conta l'attrattività didattica, e il legame che si riesce a creare con il mondo del lavoro", è il giudizio del ministro. "Mentre i due aspetti critici per attrarre i docenti sono da una parte i salari e dall'altra la complessità burocratica". Bisogna, insomma, abolire i concorsi universitari? "Senza fare rivoluzione dovremmo legare il reclutamento al finanziamento, A nessuno conviene reclutare persone che non sono adeguate. Ai concorsi ci stiamo lavorando con il governo. Oltre ai meccanismi formali, come la scelta dei commissari, bisogna puntare sui meccanismi premiali. Gli atenei devono ritrovare autonomia nella scelta delle figure che vogliono reclutare".