Depositate le motivazioni della sentenza di secondo grado nei confronti dell'ex sindaco di Riace. Crollano le accuse. In assenza di prove vere e proprie, i pm e poi il tribunale di Locri si sono affidati anima e corpo alle captazioni, risultate inconsistenti e anche inutilizzabili
Oltre a smontare la quasi totalità delle accuse mosse nei confronti di Mimmo Lucano, le motivazioni – depositate nei giorni scorsi – della sentenza della corte d’appello di Reggio Calabria sul processo “Xenia”, riguardante la gestione dei progetti di accoglienza dei migranti a Riace, contengono un avvertimento ai magistrati a non basare le loro indagini soltanto sulle intercettazioni.
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