Valutare i magistrati si può: arriva il “fascicolo delle performance”

Ermes Antonucci

La ministra Cartabia dice sì alla proposta di istituire presso ogni ufficio giudiziario una "pagella" dei magistrati che contenga i dati sul rendimento di ciascuna toga. Costa (Azione) al Foglio: "Norma rivoluzionaria"

Istituire presso ogni ufficio giudiziario un “fascicolo delle performance” dei magistrati, in cui vengono indicati i dati statistici relativi alla carriera professionale di ciascuna toga, il tempo (e, soprattutto, gli eventuali ritardi) che ha impiegato per adottare i provvedimenti giudiziari, il numero di arresti chiesti o firmati, il destino che hanno avuto le proprie indagini o le proprie sentenze nei vari gradi di giudizio (per esempio, se un’inchiesta si è rivelata un flop, con l’assoluzione degli imputati, o se una sentenza di condanna è poi stata ribaltata in assoluzione in appello). Ad avanzare la proposta, ricevendo il via libera della ministra della Giustizia Marta Cartabia e il consenso anche delle altre forze politiche, è stato Enrico Costa, deputato e vicesegretario di Azione.

  

La norma, inserita nel testo di riforma dell’ordinamento giudiziario, mira a rendere effettive le valutazioni di professionalità dei magistrati, oggi nella sostanza inesistenti, essendo positive nel 99,2 per cento dei casi. La norma, inoltre, introduce anche una sanzione disciplinare per il magistrato che ha “indotto l’emissione di un provvedimento restrittivo della libertà personale in assenza dei presupposti previsti dalla legge, omettendo di trasmettere al giudice, per negligenza grave ed inescusabile, elementi rilevanti”.

 

“Il ‘fascicolo per la valutazione del magistrato’ – dichiara Enrico Costa al Foglio – consentirà finalmente di conoscere punto per punto l’attività del singolo giudice o pm, le loro performance, i loro meriti ma anche gli insuccessi e gli errori, le inchieste flop, le sentenze ribaltate e gli arresti ingiusti: una vera e propria fotografia della carriera di ciascuno, una pagina innovativa, direi rivoluzionaria, che porterà a fare emergere le anomalie ed i più bravi a fare carriera, non i più organici alle correnti”.

 

L’opposizione delle correnti a questa decisione – conclude Costa – dimostra come esse temano di perdere il controllo che oggi detengono grazie al fatto che il 99 per cento delle valutazioni di professionalità è positivo perché mancano gli elementi per un giudizio completo”.

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