festival dell'innovazione

"Servono riforme costituzionali per il Csm". Parlano Ermini e Santalucia

Il vicepresidente del Csm e il presidente Anm, intervengono al Festival dell'Innovazione, parlando degli scandali che hanno attraversato di recente la magistratura, la riforma Cartabia e le responsabilità della politica

"E' un bene che certi problemi siano emersi, devono essere colti come un'opportunità: una democrazia liberale senza magistratura autonoma e indipendente non può funzionare". Al Foglio, risponde così David Ermini, vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, intervistato da Luciano Capone durante il Festival dell'Innovazione insieme a Giuseppe Santalucia, presidente dell'Associazione nazionale dei magistrati, intervengono al Festival dell'innovazione del Foglio, intervistati da Luciano Capone. 

"La magistratura è un potere diffuso", dice poi Santalucia: “Non può essere identificato con la rappresentazione che viene fatta a partire dai suoi elementi più in vista. Non possiamo ridurre tutto al romanzo della procura di Milano tra Davigo e Greco".

“C'è bisogno di una rivoluzione etica nella magistratura”, ha poi aggiunto Ermini. “Adesso si parla molto del sistema per eleggere i membri al Csm, ma non c'è solo questo. C'è il disciplinare, e tanto altro. C'è bisogno di riforme costituzionali e qui deve intervenire la politica”, perché, sostiene Ermini “la politica non può attaccare la magistratura per le sue proprie mancanze”. 


E la riforma Cartabia non va in questa direzione? “Sulla Cartabia – dice Santalucia – abbiamo dubbi sull'improcedibilità: i processi sono carne viva, stabilire un tempo fisso non è una risposta adeguata alla necessità di ragionevole durata dei processi. Poi ci sono molti aspetti positivi: sul carcere si va nella direzione giusta, si spinge verso la giustizia riparativa, il carcere deve essere ridimensionato come risposta da dare alla devianza”. 

“C'è bisogno di concorsi, personale amministrativo, e qui di nuovo deve intervenire la politica, non la magistratura”. “Il sistema carcerario va riformato, così com'è è incivile per un paese occidentale”, conclude Ermini.