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La riforma Cartabia passa alla Camera

Con 369 sì, 57 no e 3 astenuti il testo è stato approvato a Montecitorio. A settembre il Senato dovrà dare il definitivo via libera. Ecco cosa cambia

La riforma del processo penale passa alla Camera con 396 sì, 57 no e 3 astenuti. Il testo ora passa al Senato, a settembre.

Passato il testo, si contano le defezioni, che sono abbastanza: 23 nella Lega, 26 in Forza Italia, 14 nel Pd, 16 nel M5s. Tutti i partiti hanno detto che le motivazioni di queste assenze non sono politiche. Quello che è certo è che i sì sono 66 in meno di quelli ottenuti alla prima fiducia e mettono in luce i tormenti nei partiti, soprattutto tra i grillini: Luca Frusone e Giovanni Vianelli hanno votato contro alla riforma. E questo nonostante il tentativo dell'ex ministro Alfonso Bonafede di cercare, nemmeno troppo convintamente, di lodare l'intervento dei pentastellati per modificare il testo: "Voglio essere chiaro. Oggi non c'è nessun trionfalismo per i risultati raggiunti: quello che viene votato non è il testo che avremmo voluto. Però, grazie al M5s guidato da Giuseppe Conte, e all'ascolto della ministra Marta Cartabia, abbiamo messo in sicurezza centinaia di migliaia di processi visto che, per tutti i reati, quindi compresi anche corruzione e reati ambientali, fino a dicembre 2024, sono stati raddoppiati i termini di durata massima dell'appello che può arrivare fino a 4 anni. Per i reati con l'aggravante mafiosa abbiamo triplicato il termine massimo a 6 anni".

 

Cosa cambia con la riforma del processo penale?

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