PUBBLICITÁ

editoriali

Né tecnico, né politico: il nuovo capo della Polizia è Giannini

Redazione

La nomina del braccio destro di Franco Gabrielli è una buona notizia in questa fase delicata

PUBBLICITÁ

Il Consiglio dei ministri ha nominato Lamberto Giannini capo della Polizia. Succede a Franco Gabrielli, di cui era il braccio destro, il che significa che si rafforza il già formidabile sistema di potere (detto senza sfumature negative) del sottosegretario ai servizi segreti. La linea scelta da Mario Draghi è chiarissima: in una fase terribilmente critica bisogna garantire l’unicità del comando nelle strutture operative per puntare alla rapidità delle decisioni e all’efficienza nell’esecuzione. Questo schema è evidente nei due settori, economia e sicurezza, che devono dare le risposte più difficili alle crisi che attraversa il paese. Si discuterà se si tratta di una linea “tecnica” o “politica”, ma è una questione di lana caprina: cercare il massimo di efficienza nelle strutture operative è un imperativo politico, che ogni governo è chiamato a soddisfare.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Il Consiglio dei ministri ha nominato Lamberto Giannini capo della Polizia. Succede a Franco Gabrielli, di cui era il braccio destro, il che significa che si rafforza il già formidabile sistema di potere (detto senza sfumature negative) del sottosegretario ai servizi segreti. La linea scelta da Mario Draghi è chiarissima: in una fase terribilmente critica bisogna garantire l’unicità del comando nelle strutture operative per puntare alla rapidità delle decisioni e all’efficienza nell’esecuzione. Questo schema è evidente nei due settori, economia e sicurezza, che devono dare le risposte più difficili alle crisi che attraversa il paese. Si discuterà se si tratta di una linea “tecnica” o “politica”, ma è una questione di lana caprina: cercare il massimo di efficienza nelle strutture operative è un imperativo politico, che ogni governo è chiamato a soddisfare.

PUBBLICITÁ

 

L’impegno straordinario che sarà richiesto, oltre che al sistema sanitario, alle forze dell’ordine e all’esercito per realizzare un piano vaccinale straordinariamente complesso spinge verso la responsabilizzazione “politica” dei vertici di queste strutture. Non è la “militarizzazione” o l’instaurazione di uno “stato di polizia”, è l’utilizzo delle risorse disponibili e più idonee a gestire una rete di interventi coordinati. Nell’apparato dello stato ci sono risorse professionali e umane spesso dimenticate (basti pensare alle biografie straordinarie delle vittime dell’attentato in Congo) ed è utile che vengano valorizzate e messe alla prova in funzioni complesse, in una fase particolarmente critica, come elementi fondamentali di una catena di comando gerarchica, cioè ordinata. Per le sue esperienze, per il collegamento stretto con Gabrielli, che di quella catena di comando è un nodo essenziale, è ragionevole attendersi che il lavoro di Giannini corrisponderà alle attese.

 

PUBBLICITÁ
Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ