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editoriali

Oliverio senza “pregiudizio accusatorio”

Redazione

Nuovo flop per Gratteri, l’inchiesta sull’ex presidente calabrese finita in nulla

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Nuovo clamoroso flop giudiziario per Nicola Gratteri, capo della procura di Catanzaro. L’ex presidente della regione Calabria Mario Oliverio, indagato dalla procura di Catanzaro nell’ambito dell’inchiesta “Lande Desolate”, è infatti stato assolto in rito abbreviato dalle accuse di corruzione e abuso d’ufficio. La procura aveva chiesto per lui una condanna a quattro anni e otto mesi di reclusione. “E’ una sentenza netta, chiara. La giustizia finalmente è arrivata, in ritardo ma è arrivata. Sono stati due anni di gogna mediatica nei miei confronti”, ha dichiarato Oliverio dopo l’assoluzione.

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Nuovo clamoroso flop giudiziario per Nicola Gratteri, capo della procura di Catanzaro. L’ex presidente della regione Calabria Mario Oliverio, indagato dalla procura di Catanzaro nell’ambito dell’inchiesta “Lande Desolate”, è infatti stato assolto in rito abbreviato dalle accuse di corruzione e abuso d’ufficio. La procura aveva chiesto per lui una condanna a quattro anni e otto mesi di reclusione. “E’ una sentenza netta, chiara. La giustizia finalmente è arrivata, in ritardo ma è arrivata. Sono stati due anni di gogna mediatica nei miei confronti”, ha dichiarato Oliverio dopo l’assoluzione.

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L’inchiesta, coordinata da Gratteri, era deflagrata nel dicembre 2018 e riguardava presunte anomalie nella realizzazione di alcune opere pubbliche. In particolare, Oliverio (Pd) era stato accusato di aver favorito la realizzazione dell’ovovia di Lorica, a cui era interessato come presidente di regione (anche se i lavori erano stati appaltati dalla precedente giunta) e di aver invece ritardato i lavori di rifacimento di piazza Bilotti a Cosenza, per mettere in difficoltà il sindaco di centrodestra.

 

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Con Oliverio venivano indagati anche l’ex consigliere regionale Nicola Adamo e la parlamentare Enza Bruno Bossio. A distanza di due anni sono cadute le accuse anche nei loro confronti: il gup di Catanzaro ha emesso una sentenza di non luogo a procedere.

  

A smontare l’indagine ci aveva già pensato, nel marzo 2019, la Corte di Cassazione, annullando l’obbligo di dimora nel comune di residenza imposto al presidente di regione. I giudici avevano demolito con parole durissime l’impianto accusatorio dei pm di Catanzaro, parlando di “chiaro pregiudizio accusatorio” nei confronti di Oliverio. E pensare che per lui Gratteri aveva persino chiesto gli arresti domiciliari, poi non accolti dal gip.

   

L’assoluzione di Oliverio rappresenta anche l’ennesima sconfitta per i manettari, in particolare per quei politici (soprattutto di M5s e Lega) che, quando emerse l’indagine, chiesero le immediate dimissioni del governatore. 

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