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Cari tifosi, tornate a fare gli uomini

Simonetta Sciandivasci
Dallo zibaldone di una signorina preistorica al secondo appuntamento: “Mi amerai per sempre?"
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Dallo zibaldone di una signorina preistorica al secondo appuntamento: “Mi amerai per sempre? Mi bacerai, anche quando avrò pochi anni in meno di Stonehenge ed emanerò un forte odore di formaldeide o t’innamorerai di una carnivora appena ventenne?”. Nei secoli, ci avete risposto con fughe, adulteri ed espressioni non esattamente giulebbose (ci piace rammentare quella più in voga a Roma: “Non ti accollare”), insegnandoci, così, che quel tipo di domande, tutti quei monumentali carri messi davanti a buoi ancora vitelli, andavano banditi. Ci sembra arrivato il momento di ricambiare il favore e aiutarvi a emanciparvi dalle morbose attività di exit poll calcistico che vi impegnano i pensieri nell’ultimo mese di campionato. Capiamo che vivere in un paese dove si fa sempre meno remoto il varo di una legge che imponga l’uso di parole come ingegneressa, edicolanta e fratella, vi costringa a pensare che la parità di genere significhi diventare unisessuali femmine, ma è un solo un abbaglio. Tornate uomini: vivisezionare il futuro è una nostra prerogativa. Lasciate Tevez libero di giocare, senza chiedergli quando se ne andrà dalla Juve e per chi e perché: per adesso è lì, nostalgico presente, come la canzone di Malika Ayane. Tanto vincerà la Juve, ma noi vi amiamo abbastanza da sapere quando mentire, quindi non ve lo diremo mai (significherebbe gufare), a patto che la smettiate di stordirci con i vostri algoritmi. Non metteteci nella condizione di dirvi “non ti accollare”: non vogliamo vendicarci. Andate incontro all’ignoto e godetevi la sorpresa.
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