Europa Ore 7

La Germania contro le raccomandazioni europee sulle frontiere

Berlino ha decisto la chiusura dei confini tedeschi con Austria, Repubblica ceca e Slovacchia. l'esecutivo di Ursula von der Leyen non vuole ricorrere alla minaccia di aprire una procedura di infrazione

David Carretta

La Commissione ha preferito la “moral suasion” in nome della cooperazione con gli stati membri. Ma dall'inizio della pandemia la “moral suasion” è stata decisamente inefficace. Ogni volta che c'è stata un'impennata di casi, diversi stati membri si sono lanciati in misure unilaterali per chiudere le frontiere.

A cosa servono le raccomandazioni dell'Unione europea? Praticamente a nulla, a giudicare dal comportamento della Germania, che ha deciso di chiudere le sue frontiere per contenere le nuove varianti di coronavirus contraddicendo gli impegni che aveva preso a Bruxelles. La Francia ha definito la chiusura dei confini tedeschi con Austria, Repubblica ceca e Slovacchia come “una decisione dura” che “ha delle conseguenze molto negative”. Il ministro degli Esteri slovacco, Ivan Korčok, ha scritto una nota diplomatica al suo omologo tedesco, Heiko Maas, per protestare e avvertito del rischio di una "reazione a catena". Korčok ha anche chiesto alla Commissione di intervenire. Ma l'esecutivo di Ursula von der Leyen non vuole ricorrere alla minaccia di aprire una procedura di infrazione. “Ci aspettiamo che tutti gli stati membri rispettino le raccomandazioni” sulle restrizioni alla libera circolazione delle persone, ha detto un portavoce della Commissione, confermando che verrà inviata una lettera a tutti gli stati membri per ricordare le linee guida adottate in comune.

Le raccomandazioni del Consiglio dell'Ue non sono vincolanti, ma la Commissione avrebbe il potere di agire con procedure di infrazione sulla base delle regole sulla libera circolazione delle persone e delle merci. Gli stati membri possono imporre controlli alle frontiere per ragioni sanitarie, ma a condizione che siano “proporzionate” e “non discriminatorie”. Nel caso della Germania, la decisione di imporre un tampone negativo a chiunque entri, compresi gli autisti di tir in transito, difficilmente può essere considerata come proporzionata. Lo stesso vale per il Belgio, che ha imposto un divieto generale per i viaggi non essenziali.

Sia nel caso della Germania sia in quello del Belgio, la Commissione ha preferito la “moral suasion” in nome della cooperazione con gli stati membri. Ma dall'inizio della pandemia la “moral suasion” è stata decisamente inefficace. Ogni volta che c'è stata un'impennata di casi, diversi stati membri si sono lanciati in misure unilaterali per chiudere le frontiere. Anche il livello di cooperazione in altri settori è insoddisfacente: dalle App di tracciamento al riconoscimento dei test antigenici, i 27 continuano ad affrontare la pandemia in ordine sparso.

Nel frattempo ieri il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha aggiornato la sua valutazione del rischio sulla pandemia che resta "da alto a molto alto” a causa delle varianti più contagiose. “Interventi immediati, forti e decisi sono essenziali per controllare la trasmissione e salvaguardare le capacità sanitarie”, ha detto l'Ecdc, chiedendo di rafforzare e mantenere le restrizioni “nei prossimi mesi” per “minimizzare le possibilità che emergano nuove varianti”. A giudicare dalle raccomandazioni, l'Ue dovrà aspettare ancora un bel po' prima di riaprirsi.

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di martedì 16 febbraio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

L'Eurogruppo sarà prudentissimo sulle imprese zombie - I ministri delle Finanze della zona euro ieri hanno avuto una discussione su come affrontare il problema della valanga di fallimenti che si annunciano nel settore privato, una volta che verranno meno le misure di sostegno pubblico all'economia. In un rapporto del Gruppo dei 30 che porta la firma di Mario Draghi, veniva suggerito di lasciare spazio “a un certo grado di distruzione creativa” sulle cosiddette imprese zombie. Ma l'Eurogruppo è più prudente. “Sarà cruciale gestire con grande attenzione il ritiro delle misure di sostegno pubblico”, ha detto il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni, sottolineando che “non sarà facile” distinguere tra imprese sane e imprese non sostenibili e che occorre tenere conto delle “implicazioni sociali delle nostre decisioni”.

Daniele Franco presenterà il programma all'Eurogruppo di marzo - Il nuovo ministro dell'Economia, Daniele Franco, presenterà il programma di governo al prossimo Eurogruppo di marzo. Franco “è molto consapevole delle sfide che hanno di fronte la zona euro e l'Italia. Sono fiducioso che lui e il nuovo governo lavoreranno strenuamente per preparare i piani” per affrontare le sfide, ci ha detto il presidente dell'Eurogruppo, Paschal Donohoe, durante la conferenza stampa al termine della riunione dei ministri delle Finanze.

La Commissione chiede a Orbán di rimettere in onda Klubradio - La Commissione europea ha scritto al governo ungherese “per esprimere preoccupazione” dopo la cessazione delle trasmissioni da parte di Klubradio, la principale radio indipendente del paese. Secondo un portavoce della Commissione, ci sono dubbi sul rispetto da parte dell'Ungheria del diritto alla libertà di espressione e di informazione e di condurre un'impresa privata. La Commissione “ha chiesto all'Ungheria che l'attuale uso della frequenza da parte di Klubradio possa continuare fino a quando una decisione definitiva sarà presa” per “evitare danni irreparabili”.

L'Ue saluta la nuova direttrice della Wto con proposte di riforma - “Questo è un momento storico per il mondo intero. Sono tanto felice di vedere una donna proveniente dall'Africa alla guida della Wto. L'Europa è con te e ti sostiene", ha detto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, dopo la nomina della nigeriana Ngozi Okonjo-Iweala alla testa dell'Organizzazione mondiale per il commercio (Wto). Ngozi Okonjo-Iweala ha "una vasta esperienza e competenza in un momento in cui l'Organizzazione necessita di riforme. Conti sul pieno sostegno dell'Ue", ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Mercoledì il collegio dei commissari dovrebbe adottare una serie di proposte per la riforma della Wto. In un editoriale il Foglio spiega la forza di Ngozi Okonjo-Iweala.

Il finlandese Haavisto mette una toppa al fiasco Borrell in Russia - Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha usato toni più concilianti verso l'Unione europea dopo un incontro con il suo omologo finlandese, Pekka Haavisto. La scorsa settimana Lavrov aveva minacciato di rompere i legami con l'Ue. Ieri ha accusato l'Ue di rompere “costantemente le relazioni da anni”, ma ha aggiunto di essere “pronto” a riallacciare i rapporti. Haavisto era volato a San Pietroburgo dopo l'umiliazione subita dall'Alto rappresentante, Josep Borrell. Il diplomatico finlandese, contrariamente a Borrell, non ha esitato a rispondere ad alcune accuse di Lavrov. “E' importante notare che non c'è alcuna proposta dell'Ue di tagliare i legami con la Russia. Nessuna proposta di questo tipo è sul tavolo dell'Ue”, ha detto Haavisto.

Il prossimo problema di Borrell è l'accordo sul nucleare con l'Iran - L'Iran ieri ha detto che intende bloccare le ispezioni a sorpresa dei suoi siti nucleari da parte degli ispettori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica. Se gli Stati Uniti non rispetteranno i loro impegni dell'accordo nucleare, "il governo sarà obbligato a rispettare la legge approvata dal parlamento e interrompere l'attuazione volontaria del protocollo addizionale", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano. La Repubblica islamica sostiene che le visite a sorpresa siano volontarie. Ma gli altri firmatari dell'accordo ritengono che si tratti di una palese violazione dell'accordo. L'Alto rappresentante, Josep Borrell, finora ha camminato su una linea sottile, cercando di convincere gli iraniani a non compiere passi estremi in attesa dell'amministrazione Biden. Ma lo stop alle ispezioni a sorpresa da parte dell'Iran potrebbe essere di troppo per mantenere artificialmente in vita l'accordo sul nucleare.

 

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