Europa Ore 7

E' mutato il virus sulla Manica

L'annuncio della comparsa di una versione mutata e più contagiosa del coronavirus ha scatenato il panico a Bruxelles e nelle capitali. L'isolamento del Regno Unito

David Carretta

La Francia ha annunciato lo stop di tutto il traffico in provenienza dal Regno Unito: non solo aerei e treni passeggeri, ma anche le merci che arrivano sul vecchio continente attraverso il tunnel della Manica o sui traghetti in partenza da Dover e altri porti britannici. La presidenza tedesca dell'Ue ha convocato per questa mattina una riunione urgente del meccanismo di risposta politica integrata alle crisi. L'obiettivo è coordinare la risposta alla variante del Covid-19

A una settimana dall'avvio della vaccinazione contro il Covid-19 nell'Unione europea, l'annuncio della comparsa di una versione mutata e più contagiosa del coronavirus ha scatenato il panico a Bruxelles e nelle capitali dei 27 che stanno portando all'isolamento del Regno Unito. Nella notte tra sabato e domenica, i Paesi Bassi sono stati i primi ad annunciare la sospensione fino al 1 gennaio dei voli da e per gli aeroporti britannici. Poche ore dopo il Belgio ha interrotto i collegamenti aerei e ferroviari, mentre il ministro degli Esteri italiani Luigi Di Maio ha annunciato via Facebook la sospensione dei voli. La stessa scelta è stata fatta dalla Germania, dall'Austria e dal Lussemburgo. La Francia ha annunciato lo stop di tutto il traffico in provenienza dal Regno Unito: non solo aerei e treni passeggeri, ma anche le merci che arrivano sul vecchio continente attraverso il tunnel della Manica o sui traghetti in partenza da Dover e altri porti britannici.

 

Le istituzioni dell'Ue, che da venerdì sono entrate in una fase a rilento per la pausa natalizia, sono state colte di sorpresa. Di fronte al caos delle decisioni unilaterali la Spagna ha chiesto coordinamento a livello europeo. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, hanno avuto una conversazione telefonica con Angela Merkel e Emmanuel Macron. In serata il gabinetto di Michel ha organizzato una videoconferenza con funzionari delle capitali dei 27 per uno scambio di informazioni sul virus mutato del Regno Unito. La presidenza tedesca dell'Ue ha convocato per questa mattina una riunione urgente del meccanismo di risposta politica integrata alle crisi. L'obiettivo è coordinare la risposta alla variante del Covid-19.

 

La decisione della Francia di vietare ogni tipo di traffico dal territorio britannico lascia il Regno Unito isolato dal resto d'Europa in uno scenario che per molti aspetti è peggio di una "hard Brexit". Le imprese e i supermercati britannici stavano facendo scorte in vista del periodo natalizio, del lockdown dovuto al Covid-19 e soprattutto il rischio di un "no deal" con un ritorno dei dazi dell'Organizzazione mondiale del Commercio. Anche se il divieto di ingresso in Francia vale solo per 48 ore, e sebbene sia autorizzato il transito di merci verso il Regno Unito, il pericolo di penurie sul territorio britannico è reale. Ogni giorno transitano tra i 7 e i 9 mila Camion da Calais verso Dover. I camionisti che devono imboccare il tunnel della Manica o imbarcarsi su un traghetto saranno riluttanti a farlo di fronte al rischio di non poter tornare indietro. Oggi è prevista una riunione d'emergenza del governo di Boris Johnson a Londra.

 

La nuova variante del coronavirus è “fuori controllo”, ha detto ieri il ministro della Sanità britannico, Matt Hancock: “Sarà molto difficile mantenerlo sotto controllo fino a quando il vaccino non sarà diffuso”. Secondo Londra, la nuova variante potrebbe essere il 70 per cento più contagiosa di quella originale, mentre non ci sarebbero prove di un cambiamento in termini di gravità della malattia del Covid-19 o di un impatto sui due vaccini attualmente in fase di autorizzazione. L'Organizzazione mondiale della sanità ha chiesto ai paesi europei di “rafforzare i loro controlli” di fronte alla versione mutata del coronavirus. Ma secondo l'Oms, finora, sono stati individuati pochi casi sul vecchio continente: nove in Danimarca e uno nei Paesi Bassi.

 

L'inizio della campagna di vaccinazione nell'Ue è previsto nelle giornate del 27, 28 e 29 di dicembre. La condizione preliminare è il via libera al vaccino di Pfizer e BioNTech da parte dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) nella sua riunione di oggi. Se l'Ema darà parere positivo, la Commissione dovrebbe autorizzare l'immissione del vaccino nel mercato europeo entro due giorni. Le prime migliaia di dosi dovrebbero poi essere consegnate agli stati membri il 26 dicembre. L'Ema ha deciso di anticipare la sua riunione per valutare il vaccino di Moderna al 6 di gennaio con l'obiettivo di concludere "se possibile" la valutazione e raccomandare l'immissione sul mercato.

 

Nel frattempo venerdì la Commissione ha proposto agli stati membri di adottare una raccomandazione sull'utilizzo e il riconoscimento reciproco dei testi rapidi antigenici. Secondo la Commissione il metodo più affidabile per depistare il Covid-19 sono i test “Rt-Pcr”, ma a causa di penurie, costi e tempi per ottenere i risultati è consigliabile ricorrere in modo complementare ai test rapidi antigenici. Alcuni paesi membri, come il Belgio, finora non ne hanno fatto uso. La Commissione raccomanda che i test rapidi antigenici siano effettuati da personale sanitario formato e siano utilizzati per i casi sintomatici, i casi contatto confermati e i focolai epidemici. Tra le raccomandazioni, c'è anche il loro utilizzo per testare la popolazione nel suo insieme in zone in cui il tasso di positività è elevato.  La Commissione ha firmato anche un contratto quadro con le società Abbott e Roche per l'acquisto di 20 milioni di test rapidi per un valore di 100 milioni di euro.

 

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di lunedì 21 dicembre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

 

La Brexit cancella un'altra scadenza e un altro ultimatum - I negoziati sulle relazioni post Brexit tra Unione europea e Regno Unito continuano, malgrado il Parlamento europeo avesse fissato la mezzanotte di ieri come momento ultimo per poter dare il via libera a un accordo prima dell'uscita britannica dal mercato interno e dall'unione doganale l'1 gennaio 2021. Le trattative sono a un “momento cruciale”, ha detto il capo-negoziatore dell'Ue, Michel Barnier: “continuiamo a lavorare duramente”. Barnier ha spiegato che l'Ue “rispetta la sovranità del Regno Unito” ma “si aspetta lo stesso. Sia l'Ue sia il Regno Unito devono avere il diritto di fissare le proprie leggi e controllare le loro acque. E devono entrambi essere in grado di agire quando i loro interessi sono in gioco”. "Le squadre hanno negoziato tutto il giorno e dovrebbero continuare domani (oggi, ndr)", ha detto una fonte britannica: "Le discussioni rimangono difficili e rimangono differenze significative".



La pesca l'ostacolo principale al “deal” post Brexit - L'ultimo vero ostacolo a un accordo tra Regno Unito e Ue è la pesca. Anche se il governo di Boris Johnson contesta la possibilità per gli europei di escludere i 750 miliardi del Recovery fund dai meccanismi legati agli aiuti di stato, a impedire un'intesa sono il periodo transitorio per l'accesso degli europei alle acque britanniche e le quote di pesce per le due parti. Le parole di Barnier indicano la volontà dell'Ue di poter applicare dei dazi nel caso in cui il Regno Unito dovesse tagliare unilateralmente l'accesso alle sue acque ai pescatori europei. Sul Foglio spieghiamo che la Brexit non poteva che finire così: discutendo di merluzzi.



Periodo di “no deal” o applicazione provvisoria? - Il Parlamento europeo minaccia un periodo di “no deal” anche se un accordo dovesse essere raggiunto prima del 31 dicembre, dopo che non è stato rispettato il suo ultimatum per un'intesa. “La conseguenza del mancato accordo questa notte è ovvia: il Parlamento europeo non ha un testo consolidato e non è nella posizione di analizzarlo prima della fine del periodo transitorio”, ha detto Bernd Lange, il presidente della commissione Commercio al Parlamento europeo. “Di conseguenza preparatevi a un periodo di 'no-deal' e per le misure d'emergenza”, ha aggiunto Lange. Gli stati membri stanno però lavorando a un altro scenario: far entrare in vigore un eventuale accordo in via provvisoria, rinviando l'approvazione da parte del Parlamento europeo a gennaio.



Un “deal” sugli investimenti con la Cina a un passo - Il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, oggi dovrebbe cercare di concludere i negoziati con la Cina su un accordo sulla protezione degli investimenti, dopo che Pechino ha fatto concessioni maggiori all'Ue sull'accesso al mercato cinese e la parità di condizioni per le imprese europee. “Stiamo lavorando intensivamente con la Cina", ha detto venerdì Dombrovskis a Bloomberg: "Il lavoro è a una fase molto avanzata. Non ci siamo ancora, ma è sicuramente fattibile concludere quest'anno". Secondo diverse fonti diplomatiche, la Cina starebbe cercando di chiudere l'accordo con l'Ue prima dell'arrivo dell'amministrazione Biden negli Stati Uniti per anticipare il rischio di un fronte transatlantico unito in un conflitto commerciale con Pechino.



Il Parlamento europeo minaccia già il “deal” con Pechino - La Cina per contro rifiuta di firmare impegni vincolanti sulle regole sociali, e in particolare la richiesta dell'Ue di vietare il lavoro forzato. Alcuni stati membri hanno chiesto alla Commissione garanzie in questo senso. Il Parlamento europeo è furioso della corsa di Dombrovskis a firmare un accordo sugli investimenti con Pechino appena dopo le recenti rivelazioni sul lavoro forzato degli uiguri nello Xinjiang per la raccolta del cotone. “Il segnale politico è disastroso. Questo accordo è una presa in giro di fronte ai campi di concentramento e la schiavitù di un popolo”, ha detto l'eurodeputato francese Raphaël Glucksmann. Il deputato europeo dei Verdi, Reinhard Bütikofer, ha criticato la Commissione per il fatto che “poche concessioni di accesso al mercato pesano di più della necessità di reagire alle pratiche del lavoro forzato in Cina e all'opportunità di allinearsi con la nuova squadra Biden”. In caso di “deal” con la Cina, la Commissione non avrà vita facile per farlo adottare dal Parlamento europeo.



Il Parlamento europeo per Regeni e Zaki – In una risoluzione votata venerdì, il Parlamento europeo ha chiesto verità sulla morte di Giulio Regeni e la scarcerazione immediata di Patrick Zaki. Nel testo, approvato venerdì con 434 voti favorevoli, 49 contrari e 202 astensioni, i deputati deplorano la crescente repressione in atto in Egitto per mano delle autorità statali e delle forze di sicurezza egiziane e chiedono di considerare sanzioni per i responsabili. Sul caso Regeni, il Parlamento europeo ha ricordato l'annuncio del 10 dicembre dei procuratori di Roma sulle prove del coinvolgimento di quattro agenti delle forze di sicurezza dello Stato egiziano nel rapimento e nell'omicidio. Quanto a Zaki, i deputati chiedono il ritiro di tutte le accuse a suo carico e minacciano una reazione diplomatica ferma, rapida e coordinata da parte dell’Ue.


L'opposizione in Ungheria organizza il referendum anti Orbán - I partiti di opposizione in Ungheria ieri hanno trovato un accordo per presentarsi con una lista unica, candidati unici in tutti i 106 collegi e un candidato primo ministro comune alle elezioni parlamentari del 2022. L'intesa, che prevede anche un programma comune ma gruppi parlamentari separati, è stata siglata da Coalizione democratica, Jobbik, Lmp, Mszp e Momentum. Le elezioni ungheresi potrebbero così trasformarsi in un referendum sul primo ministro, Viktor Orbán. Tre dei quattro più recenti sondaggi indicano che una lista unica delle forze di opposizione supererebbe il Fidesz di Orbán.



Dal Recovery un anticipo più ricco per l'Italia - L'intesa raggiunta venerdì all'alba tra la presidenza tedesca dell'Ue e il Parlamento europeo sul regolamento della Recovery and Resilience Facility (Rff) costituisce una doppia buona notizia per l'Italia. La Rff è il principale strumento del Recovery fund, attraverso il quale saranno canalizzate i trasferimenti e i prestiti agli stati membri. Il Parlamento europeo aveva chiesto di aumentare la quota di prefinanziamento - l'anticipo sull'ammontare complessivo delle risorse allocate - dal 10 al 20 per cento. La presidenza tedesca ha accettato di salire al 13 per cento. Calcolatrice alla mano, l'Italia dovrebbe ottenere circa 21 miliardi di prefinanziamento. In attesa ovviamente della presentazione e dell'approvazione del piano nazionale. A questo proposito, venerdì il commissario Paolo Gentiloni ha avuto un colloquio con Giorgio La Malfa, che gli ha illustrato la proposta della fondazione Ugo La Malfa per il piano italiano.


Letture europee per le vacanze - Oggi inauguriamo una nuova rubrica: l'angolo dei consigli di lettura. Le vacanze di Natale in lockdown possono essere una buona occasione per approfondire i temi europei. Oggi segnaliamo “La Pecora Nera” di Silvia Merler (Bocconi Editore). In vista del Recovery fund è un libro essenziale. Merler è una giovane e brillante economista, oggi a capo della ricerca  di Algebris Policy & Research Forum. Nel libro spiega che l'Italia, con un debito al 160 per cento del Pil, un'economia stagnante e una retorica euroscettica di successo, è diventata il fulcro di un dilemma economico e politico per l'Ue. Il Recovery fund è stato un atto di fede da parte di Germania e Francia in un paese che oggi rischia di diventare l'anello più debole. Di conseguenza riavviare la crescita nell'Italia di oggi è un imperativo sociale, ma anche politico: da essa dipenderà non solo la tenuta del paese, ma anche il suo peso politico in un’Europa.

 

Il calendario delle due prossime settimane in Europa

Lunedì 21 dicembre

- Consiglio: riunione d'emergenza dell'Integrated political crisis response sul Covid-19 nel Regno Unito

- Commissione: l'Alto rappresentante Borrell partecipa a un dibattito su "Europa sovrana, il mondo ostile" organizzato dall'European Council on Foreign Relations

- Eurostat: dati sui prezzi delle telecomunicazioni nell'Ue

- Ema: riunione per la valutazione del vaccino Pfizer-BioNTech

Mercoledì 23 dicembre

- Commissione: possibile autorizzazione del vaccino Pfizer-BioNTech

- Eurostat: dati sulle energie rinnovabili per il riscaldamento e la climatizzazione

Giovedì 24 dicembre

- Commissione: attività chiuse fino al 4 gennaio

Domenica 27 dicembre

- Possibile avvio della campagna di vaccinazione contro il Covid-19 nell'Ue

Lunedì 28 dicembre

- Parlamento europeo: possibile sessione plenaria su Brexit

- Eurostat: dati sulla spesa delle famiglie per alimentari e bevande non alcoliche

Martedì 29 dicembre

- Eurostat: dati sulle energie rinnovabili per il trasporto

Mercoledì 30 dicembre

- Eurostat: dati sulla spesa delle famiglie per le telecomunicazioni

Giovedì 31 dicembre

- Consiglio dell'Ue: conclusione della presidenza semestrale della Germania

- Brexit: fine del periodo transitorio per il Regno Unito

- Eurostat: dati sulla spesa delle famiglie in alcolici; dati sul commercio di fuochi d'artificio

Venerdì 1 gennaio

- Consiglio dell'Ue: inizio della presidenza semestrale del Portogallo

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