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Europa Ore 7

L'Europa festeggia Biden

L'Ue sogna la rinascita del multilateralismo con l'arrivo del nuovo presidente. La Germania pensa a un nuovo Ttip, la Francia a un ritorno nell'accordo sul clima. Oggi intanto potrebbe dare un dispiacere (di dazi) a Trump

David Carretta

La Germania pensa già a un nuovo Ttip, un accordo di libero scambio tra le due sponde dell'Atlantico, che tuttavia è indigesto per numerose altre capitali. La Francia si aspetta il ritorno degli Usa nell'accordo di Parigi, ma non vuole abbandonare la sua idea di autonomia strategica dell'Ue non solo dalla Cina, ma anche dall'America

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L'Unione europea ha gioito (quasi) all'unanimità all'annuncio dell'elezione di Joe Biden come 46esimo presidente degli Stati Uniti e già si proietta verso un futuro di ritorno al passato fatto di relazioni transatlantiche solide incentrate sul multilateralismo e l'ordine globale fondato sulle regole. “L'Ue è pronta a impegnarsi per una forte relazione transatlantica. Covid-19, multilateralismo,cambiamenti climatici e commercio internazionale sono alcune delle sfide che l'Europa vuole affrontare insieme”, ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nel suo messaggio di congratulazioni a Joe Biden e Kamala Harris. "L'Ue e gli Usa sono amici e alleati (...), insieme abbiamo costruito una partnership transatlantica senza precedenti" che “è alla base di un ordine internazionale liberale, fondato sulle regole", ha detto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen: "nel momento in cui il mondo continua a cambiare e che nuove sfide e opportunità compaiono, la nostra partnership rinnovata rivestirà un'importanza fondamentale".

In realtà ciascuno ha le sue idee su come rinnovare la partnership tra l'Ue e gli Usa, dopo quattro anni di conflitti politici e commerciali con l'amministrazione Trump. La Germania pensa già a un nuovo Ttip, un accordo di libero scambio tra le due sponde dell'Atlantico, che tuttavia è indigesto per numerose altre capitali. La Francia si aspetta il ritorno degli Usa nell'accordo di Parigi, ma non vuole abbandonare la sua idea di autonomia strategica dell'Ue non solo dalla Cina, ma anche dall'America. Il dossier su cui l'Ue può realizzare progressi più rapidi è l'Iran, con la possibile decisione di Biden di rientrare nell'accordo sul nucleare. L'altra tema su cui c'è sempre più unità di vedute transatlantiche è tipicamente trumpiano: la Cina. Un'alleanza Ue-Usa sulle tecnologie digitali e sulla riforma delle istituzioni internazionali (compresa l'Organizzazione mondiale del commercio) può frenare le ambizioni globali di Pechino. Ma, come ha ricordato sul Financial Times Philip Stephens, meglio non farsi troppe illusioni: Biden dedicherà i quattro quinti del suo tempo alla politica interna.

In attesa del Ttip sognato dai tedeschi, l'Ue potrebbe salutare la presidenza Trump con un ultimo schiaffo: l'imposizione di dazi su 4 miliardi di euro di importazioni Usa nella disputa per i sussidi a Boeing e Airbus. Il tema è all'ordine del giorno della riunione dei ministri del Commercio di oggi. La Commissione ha preparato una lista di prodotti che vanno dai tavoli di casinò alle arachidi, passando per aerei e trattori, dopo che la Wto ha autorizzato l'Ue a imporre dazi su 4 miliardi di prodotti Usa per i sussidi a Boeing. “Alla luce di questa discussione” tra i ministri “ci aspettiamo che delle decisioni saranno prese e annunciate”, ci ha detto un diplomatico. La decisione potrebbe essere formalizzata oggi o domani. Gli Usa hanno già imposto dazi su 7 miliardi di euro di prodotti dell'Ue per i sussidi a Airbus. Può apparire controintuitivo dopo la vittoria di Biden. Ma la mossa potrebbe servire a procedere a un reset delle relazioni commerciali dopo il suo ingresso alla Casa Bianca il 20 gennaio con la cancellazione reciproca dei dazi e la fine della disputa su Airbus e Boeing.

Michel sabato si è vantato di aver coordinato i messaggi di congratulazioni inviati (soprattutto via Twitter) dai leader dei 27. Il presidente del Consiglio europeo “è stato in contatto con la cancelliera e gli altri leader per comunicare simultaneamente”, ha spiegato un funzionario dell'Ue: “le 7 di sera era l'ora concordata per congratularsi con il presidente eletto e la vice presidente eletta dopo i risultati in Pennsylvania, mostrando al contempo rispetto per il processo elettorale”. Se quasi tutti i leader hanno rispettato le indicazioni orarie, i messaggi mostrano alcune divisioni. “Congratulazioni! I cittadini americani hanno deciso", ha detto Angela Merkel: "la nostra amicizia transatlantica è insostituibile se vogliamo affrontare le grandi sfide dei nostri tempi". Ma il campo trumpiano ha reagito in modo molto meno entusiasta. Il messaggio del premier sloveno Janez Janša, che la scorsa settimana si era spinto a congratularsi a Trump, è arrivato solo ieri pomeriggio: "Non importa da quale partito viene il presidente degli Usa. Non cambierà nulla in futuro". Anche Viktor Orbán è arrivato tardi. "Mi congratulo con lei per la sua campagna presidenziale di successo. Le auguro una buona salute e un successo continuo nello svolgimento dei suoi compiti". Qualcuno a Bruxelles ha notato anche il messaggio di Giuseppe Conte che, invece di felicitarsi con Biden, si è congratulato con il popolo americano.

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L'Unione europea ha gioito (quasi) all'unanimità all'annuncio dell'elezione di Joe Biden come 46esimo presidente degli Stati Uniti e già si proietta verso un futuro di ritorno al passato fatto di relazioni transatlantiche solide incentrate sul multilateralismo e l'ordine globale fondato sulle regole. “L'Ue è pronta a impegnarsi per una forte relazione transatlantica. Covid-19, multilateralismo,cambiamenti climatici e commercio internazionale sono alcune delle sfide che l'Europa vuole affrontare insieme”, ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nel suo messaggio di congratulazioni a Joe Biden e Kamala Harris. "L'Ue e gli Usa sono amici e alleati (...), insieme abbiamo costruito una partnership transatlantica senza precedenti" che “è alla base di un ordine internazionale liberale, fondato sulle regole", ha detto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen: "nel momento in cui il mondo continua a cambiare e che nuove sfide e opportunità compaiono, la nostra partnership rinnovata rivestirà un'importanza fondamentale".

In realtà ciascuno ha le sue idee su come rinnovare la partnership tra l'Ue e gli Usa, dopo quattro anni di conflitti politici e commerciali con l'amministrazione Trump. La Germania pensa già a un nuovo Ttip, un accordo di libero scambio tra le due sponde dell'Atlantico, che tuttavia è indigesto per numerose altre capitali. La Francia si aspetta il ritorno degli Usa nell'accordo di Parigi, ma non vuole abbandonare la sua idea di autonomia strategica dell'Ue non solo dalla Cina, ma anche dall'America. Il dossier su cui l'Ue può realizzare progressi più rapidi è l'Iran, con la possibile decisione di Biden di rientrare nell'accordo sul nucleare. L'altra tema su cui c'è sempre più unità di vedute transatlantiche è tipicamente trumpiano: la Cina. Un'alleanza Ue-Usa sulle tecnologie digitali e sulla riforma delle istituzioni internazionali (compresa l'Organizzazione mondiale del commercio) può frenare le ambizioni globali di Pechino. Ma, come ha ricordato sul Financial Times Philip Stephens, meglio non farsi troppe illusioni: Biden dedicherà i quattro quinti del suo tempo alla politica interna.

In attesa del Ttip sognato dai tedeschi, l'Ue potrebbe salutare la presidenza Trump con un ultimo schiaffo: l'imposizione di dazi su 4 miliardi di euro di importazioni Usa nella disputa per i sussidi a Boeing e Airbus. Il tema è all'ordine del giorno della riunione dei ministri del Commercio di oggi. La Commissione ha preparato una lista di prodotti che vanno dai tavoli di casinò alle arachidi, passando per aerei e trattori, dopo che la Wto ha autorizzato l'Ue a imporre dazi su 4 miliardi di prodotti Usa per i sussidi a Boeing. “Alla luce di questa discussione” tra i ministri “ci aspettiamo che delle decisioni saranno prese e annunciate”, ci ha detto un diplomatico. La decisione potrebbe essere formalizzata oggi o domani. Gli Usa hanno già imposto dazi su 7 miliardi di euro di prodotti dell'Ue per i sussidi a Airbus. Può apparire controintuitivo dopo la vittoria di Biden. Ma la mossa potrebbe servire a procedere a un reset delle relazioni commerciali dopo il suo ingresso alla Casa Bianca il 20 gennaio con la cancellazione reciproca dei dazi e la fine della disputa su Airbus e Boeing.

Michel sabato si è vantato di aver coordinato i messaggi di congratulazioni inviati (soprattutto via Twitter) dai leader dei 27. Il presidente del Consiglio europeo “è stato in contatto con la cancelliera e gli altri leader per comunicare simultaneamente”, ha spiegato un funzionario dell'Ue: “le 7 di sera era l'ora concordata per congratularsi con il presidente eletto e la vice presidente eletta dopo i risultati in Pennsylvania, mostrando al contempo rispetto per il processo elettorale”. Se quasi tutti i leader hanno rispettato le indicazioni orarie, i messaggi mostrano alcune divisioni. “Congratulazioni! I cittadini americani hanno deciso", ha detto Angela Merkel: "la nostra amicizia transatlantica è insostituibile se vogliamo affrontare le grandi sfide dei nostri tempi". Ma il campo trumpiano ha reagito in modo molto meno entusiasta. Il messaggio del premier sloveno Janez Janša, che la scorsa settimana si era spinto a congratularsi a Trump, è arrivato solo ieri pomeriggio: "Non importa da quale partito viene il presidente degli Usa. Non cambierà nulla in futuro". Anche Viktor Orbán è arrivato tardi. "Mi congratulo con lei per la sua campagna presidenziale di successo. Le auguro una buona salute e un successo continuo nello svolgimento dei suoi compiti". Qualcuno a Bruxelles ha notato anche il messaggio di Giuseppe Conte che, invece di felicitarsi con Biden, si è congratulato con il popolo americano.

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Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di lunedì 9 novembre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

Biden cambia i parametri dei negoziati Brexit - La vittoria di Joe Biden negli Usa potrebbe aver già provocato un effetto positivo per l'Ue. Dal governo di Boris Johnson ieri sono arrivati i primi segnali di compromesso nei negoziati sull'accordo di libero scambio che dovrebbe regolare le relazioni post Brexit. “Sono sempre stato un grande entusiasta di un accordo commerciale con i nostri amici e partner europei. C'è per essere fatto. Le grandi linee sono abbastanza chiare. Dobbiamo solo farlo, se ci riusciamo”, ha detto Johnson. Il ministro britannico degli Esteri, Dominic Raab, ha chiesto all'Ue di “incontrarci a metà strada”. E' la prima volta che il governo Johnson abbandona la retorica assolutista. Sabato, dopo una conversazione telefonica con Ursula von der Leyen, ma prima dell'annuncio della vittoria di Biden, Johnson sembrava molto meno entusiasta. “Rimangono differenze significative in un certo  numero di settori, inclusi il cosiddetto level playing field e la pesca", aveva detto Downing Street, dopo la telefonata con von der Leyen.

L'ultima settimana decisiva sulla Brexit? - Il capo-negoziatore dell'Ue, Michel Barnier, ieri sera ha preso il treno per Londra. Dopo una pausa di quattro giorni, oggi riprendono i negoziati sull'accordo di libero scambio tra la squadra di Barnier e quella della sua controparte britannica, David Frost. La scorsa settimana, Barnier ha spiegato agli ambasciatori Ue che le trattative non stanno andando nella buona direzione e che ci sono stati anche dei passi indietro da parte del Regno Unito (in particolare sulla pesca). Barnier ha avvertito Johnson vuole portare i negoziati a livello di capi di stato e di governo, dove è convinto di poter strappare più concessioni in un gran bazar politico. Lo scenario che studiano a Bruxelles è arrivare questa settimana a un testo praticamente chiuso, lasciando pochi dettagli ai negoziati che potrebbero esserci tra Johnson e von der Leyen tra il 16 e il 19 novembre.

L'Ue spera in Biden per fare un accordo con la Cina - Un altro effetto dell'elezione di Biden potrebbe essere di aumentare le possibilità per arrivare a un accordo sugli investimenti tra l'Ue e la Cina entro la fine dell'anno. L'arrivo del democratico alla Casa Bianca non dovrebbe portare a un cambiamento sostanziale della politica cinese dell'America. L'Ue spera che Pechino si decida a fare le concessioni chieste dagli europei sull'accesso al mercato cinese e la protezione degli investimenti europei. “E' ancora possibile avere un accordo con i cinesi”, ci ha detto un diplomatico europeo: le chance sono “50 a 50”, ma “non c'è molto tempo prima della fine dell'anno". Una discussione è prevista alla riunione dei ministri del Commercio di oggi.

Maratona per il bilancio e il Recovery fund - La presidenza tedesca dell'Ue spera che l'accordo raggiunto giovedì sul meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto sblocchi il negoziato sul quadro finanziario pluriennale. Oggi ci sarà l'ennesima riunione con i negoziatori del Parlamento europeo che potrebbe durare “fino a notte fonda”, ci ha detto una fonte dell'Ue. Il Parlamento europeo insiste per aumentare le risorse del bilancio 2021-27 destinate a programmi Ue come ricerca, Erasmus e sanità. Venerdì le divergenze con la presidenza tedesca erano ancora “ampie”, ci ha spiegato la fonte. Ma i relatori del Parlamento si sono visti per adottare “una posizione più flessibile”. La presidenza tedesca spera di arrivare a un accordo politico entro venerdì.

Orbán allo scontro con l'Ue sul vaccino russo - Il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, ha aperto un nuovo fronte di scontro con l'Ue, questa volta sul vaccino contro il Covid-19. "Il vaccino è la soluzione", ha detto Orbán dopo un incontro sabato con il Consiglio sanitario scientifico ungherese, ribadendo la sua volontà di acquisire anche vaccini da Russia e Cina senza passare dalle procedure di approvazione dell'Ue. La scorsa settimana il ministro degli Esteri, Péter Szijjártó, ha spiegato che i negoziati con Russia e Cina sono già in corso e che i vaccini potrebbero essere pronti entro "settimane o mesi". La Commissione europea ha subito risposto che "ogni vaccino reso disponibile sul territorio dell'Ue dovrà rispettare sia gli standard di qualità che ci si aspetta per questo tipo di prodotti nell'Ue sia seguire le procedure di approvazione". Venerdì un portavoce della Commissione ha spiegato che "ci sono deroghe limitate" per situazioni di emergenze, ma "in questi casi gli stati membri si assumono la responsabilità" sull'uso di vaccini non approvati a livello Ue.

La Commissione apre a Macron su rifondare Schengen - “Schengen è uno dei più grandi successi dell'Ue”, ma “una riforma di Schengen è manifestamente necessaria”, ha detto un portavoce della Commissione, dopo che Emmanuel Macron ha annunciato proposte per “rifondare” Schengen. Ursula von der Leyen ha promesso “una nuova strategia sul futuro di Schengen”, ha detto un suo portavoce. Secondo la Commissione, “per garantire la sicurezza delle persone che viaggiano nello spazio Schengen, la soppressione dei controlli alle frontiere interne necessita di contromisure forti alle frontiere esterne”. Ma non c'è nulla di realmente nuovo. La strategia includerà un rafforzamento dei controlli alle frontiera esterna, maggiore cooperazione e scambio di informazioni tra autorità nazionali, e sistemi di informazione interconnessi. In un editoriale, il Foglio spiega che la rifondazione di Schengen è un tema che va affrontato con grande cautela.

 

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Il calendario della settimana in Europa

Lunedì 9 novembre

- Consiglio Affari Esteri (ministri del Commercio)

- Brexit: riprendono a Londra i negoziati tra l'Ue e Regno Unito

- Recovery fund: riprendono le trattative tra la presidenza tedesca dell'Ue e il Parlamento europeo sul quadro finanziario pluriennale

- Parlamento europeo: voto delle commissioni Bilancio e Affari economici sul regolamento sulla Recovery and Resilience Facility

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- Parlamento europeo: seminario organizzato dall'ufficio di Roma su Sure con il commissario Gentiloni, il ministro Catalfo, il vice-ministro Misiani e gli eurodeputati Tinagli e Tajani.

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- Servizio europeo di azione esterna: l'Alto rappresentante Borrell apre la conferenza annuale degli ambasciatori

- Commissione: discorso del commissario Gentiloni al Collegio d'Europa di Bruges

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- Bce: discorso della presidente Lagarde al Green Horizon Summit

Martedì 10 novembre

- Commissione: discorso della presidente von der Leyen alla conferenza annuale degli ambasciatori

- Commissione: i commissari Schmit e Breton lanciano il Patto per le competenze

- Commissione: audizione del commissario Gentiloni davanti alla commissione esteri del parlamento italiano

- Commissione: la commissaria Johansson partecipa a un dibattito sul nuovo Patto su migrazione e asilo organizzato dall'European Policy Centre

- Eurostat: dati sull'impatto della crisi COvid-19 sui conti delle imprese non finanziarie e le famiglie

- Parlamento europeo: discorso del presidente Sassoli alla conferenza annuale degli ambasciatori

- Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sulla violazione da parte dell'Italia delle norme europee sull'inquinamento atmosferico

- Corte dei conti: rapporto annuale sul bilancio Ue 2019

Mercoledì 11 novembre

- Commissione: riunione del collegio dei commissari (all'ordine del giorno proposte per costruire un'Unione europea della sanità)

- Parlamento europeo: sessione plenaria (dibattito sull'esito delle elezioni presidenziali)

- Bce: intervento della presidente Lagarde al Forum on Central Banking

- Bce: pubblicazione del bollettino economico mensile

- Corte dei conti: rapporto sul mercato dell'unione dei capitali

- Eurostat: statistiche trimestrali sull'occupazione

Giovedì 12 novembre

- Parlamento europeo: sessione plenaria (dibattito sull'impatto del Covid-19 sulla democrazia e elezione di un vicepresidente)

- Commissione: discorso della presidente von der Leyen al forum della pace di Parigi

- Commissione: il commissario Gentiloni partecipa a un dibattito del FT Global Boardroom - FT Global Digital Conference

- Parlamento europeo: il presidente Sassoli interviene in una commissione del Senato su internet come diritto umano fondamentale

- Bce: intervento della presidente Lagarde al Forum on Central Banking

- Eurostat: dati sulla produzione industriale di settembre

Venerdì 13 novembre

- Consiglio: riunione dei ministri dell'Interno sul nuovo Patto su migrazione e asilo (in teleconferenza)

- Commissione: il commissario Gentiloni partecipa alla riunione straordinaria dei ministri delle Finanze e dei banchieri centrali del G20 e interviene alla Annual Research Conference 2020

- Eurostat: stima flash di Pil e disoccupazione del terzo trimestre; dati sul commercio internazionale di settembre

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