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editoriali

Lukashenka fa il pacifista mentre Putin stila la lista dei nemici. Tutto studiato

Il dittatore bielorusso dice che sarebbe il momento di fermare la guerra mentre sul suo territorio autorizza l’arrivo di armi russe e di depositi per ordigni tattici nucleari. La sua vera paura è che Mosca chieda di mandare i soldati di Minsk in Ucraina

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Oggi hanno parlato sia Vladimir Putin sia il suo alleato Aljaksandr Lukashenka. Il primo ha annunciato le nuove linee guida della politica estera russa che formalizzano il fatto che per Mosca l’occidente è un nemico da sconfiggere alleandosi con paesi come Cina e India. Il presidente russo ha impiegato un’ora e quarantacinque minuti per riferire l’essenza di questi cambiamenti. Il secondo, Lukashenka, ha fatto un discorso sullo stato della Bielorussia, un tema complesso che gli ha portato via quattro ore, durante le quali ha anche suggerito che è il momento di una dichiarazione di tregua: “Dobbiamo fermarci ora, prima che inizi un’escalation. Correrò il rischio di parlare di fine delle ostilità”.

   

Lukashenka ha detto che sarebbe il caso di sedersi al tavolo dei negoziati senza condizioni. Non è la prima volta che il dittatore bielorusso dice che sarebbe il momento di fermare la guerra, apparire come il pacifista mentre sul suo territorio autorizza l’arrivo di armi russe e di depositi per ordigni tattici nucleari pensa possa ridare un po’ di colore alla sua immagine sbiadita da vassallo del Cremlino. Lukashenka ha detto di essersi sentito obbligato a ospitare queste armi a causa delle pressioni occidentali “senza precedenti”. Mosca ha risposto che non è il momento della tregua, ma è difficile che la staffetta con Lukashenka nel giorno dei discorsi incrociati non sia stata orchestrata. Lukashenka ha detto che per colpa degli Stati Uniti – il nemico delle linee guida di Putin – all’orizzonte si profila una terza guerra mondiale con incendi nucleari. Nel suggerire una tregua Lukashenka alterna questo gioco delle minacce, che fa con Putin, con quella che è la sua vera paura: la richiesta di Mosca di mandare i soldati bielorussi in Ucraina. Per la sua guerra all’ordine globale, il Cremlino ha degli alleati, tra questi c’è Lukashenka, con il quale si incontrerà anche la prossima settimana per parlare dei rapporti tra le due nazioni, che vanno alla grande.

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