Un sistema missilistico di artiglieria ad alta mobilità (HIMARS) americano durante le esercitazioni nelle Filippine (Foto di Dondi Tawatao/Getty Images) 

◉ le notizie del giorno

Gli Stati Uniti manderanno all'Ucraina le armi più potenti dall'inizio della guerra

Enrico Cicchetti

Biden ha confermato che invierà a Kyiv sistemi missilistici avanzati e a lungo raggio. Severodonetsk, nel Donbas, quasi del tutto occupata dai russi

 

Giorno 98 dall'invasione russa dell'Ucraina. Le notizie del giorno, in breve.

 

  • Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è impegnato a inviare all'Ucraina sistemi di artiglieria missilistica più avanzati per "aiutare Kyiv a difendersi". Biden mette le mani avanti: Washington non sta incoraggiando l'Ucraina a colpire oltre i suoi confini, né vuole un regime change in Russia, avverte. Ovviamente Mosca ha definito la decisione "molto grave".
  • Nel frattempo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha criticato i russi per gli attacchi a un impianto chimico a Severodonetsk. Gran parte della città nella regione di Luhansk è ora controllata dalle truppe di Putin.
  • In Danimarca si vota per l'adesione alla politica di difesa comune dell'Ue.
  • Le forze nucleari russe stanno svolgendo esercitazioni nella provincia di Ivanovo, a nord-est di Mosca.
  • "Per favore, non si usi il grano, alimento di base, come arma di guerra": è l'appello lanciato dal Papa alla fine dell'udienza generale. Il Pontefice ha fatto riferimento al blocco delle esportazioni a causa del conflitto in Ucraina.

    

Zelenskiy: l'Ucraina perde fino a 100 soldati ogni giorno

Il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha ammesso che le forze di Kyiv stanno attualmente subendo perdite massicce, soprattutto nel contenere l'offesiva russa nel Donbas, con fino a 100 vittime e 500 feriti al giorno. Il presidente ucraino è intervenuto ieri in video-collegamento in un'intervista sul canale televisivo americano Newsmax.


 

Biden invierà in Ucraina le armi più potenti dall'inizio della guerra

Gli Stati Uniti invieranno all'Ucraina sistemi missilistici avanzati per aiutarla a difendersi, ha annunciato il presidente americano Joe Biden, con una lettera al New York Times. Le armi, da tempo richieste dall'Ucraina, servono a colpire le forze nemiche con maggiore precisione e da una distanza maggiore. Tuttavia la puntualizzazione di Biden - "Non stiamo incoraggiando l'Ucraina a colpire oltre i suoi confini", ha specificato - non ha certo convinto Mosca. Il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov ha detto all'agenzia di stampa statale Ria Novosti che la Russia considera gli aiuti militari americani all'Ucraina "in modo estremamente negativo" e che questo invio può aumentare il rischio di uno scontro diretto. 

 

Finora, gli Stati Uniti avevano rifiutato la richiesta per paura che le armi potessero essere usate contro obiettivi in ​​Russia ma oggi Biden ha detto che l'aiuto rafforzerebbe la posizione negoziale di Kyiv contro la Russia e renderebbe più probabile una soluzione diplomatica. 

 

Le nuove armi includeranno l'M142 High Mobility Artillery Rocket System (Himars), ha detto un alto funzionario della Casa Bianca, un sistema mobile che può lanciare più missili di precisione (guidati da Gps) contro obiettivi fino a 70-80 chilometri di distanza, molto più lontano dell'artiglieria che l'Ucraina ha attualmente in dotazione e circa il doppio della portata dell'artiglieria pesante M777 Howitzer che gli Stati Uniti hanno già fornito. C'è stata una certa preoccupazione a Washington sull'invio di Himars. Si temeva che la loro maggiore portata potesse servire a colpire bersagli in territorio russo, il che sarebbe stata una seria escalation del conflitto con armi fornite dagli Stati Uniti. A quanto pare Kyiv potrebbe invece impiegarli nel Donbas, la regione occidentale dove i combattimenti sono più intensi, e dove possono essere utilizzati per colpire le unità di artiglieria e le forze russe. Con un piccolo equipaggio, che avrà anche bisogno di formazione, gli Himars possono rimuovere una capsula esaurita e caricarne una nuova in pochi minuti, senza che altri veicoli aiutino. Alcuni analisti sostengono che Himars può essere un "punto di svolta" nella guerra. Sono un'arma fondamentale perché la loro capacità di gittata permette di restare fuori dalla portata dell'artiglieria russa mentre la si colpisce.

 

I sistemi missilistici fanno parte del pacchetto da 700 milioni di dollari che l'Ucraina riceverà dagli Stati Uniti per la sua sicurezza, e che include elicotteri, sistemi d'arma anticarro Javelin, veicoli tattici.


    

Qualche notizia dalla Danimarca

Con il referendum sull'adesione alla politica di difesa comune dell'Unione europea e la questione dell'approvvigionamento di gas dalla Russia, questa mattina dalla Danimarca arrivano molte notizie. 

 
Il referendum

Oggi in Danimarca si terrà un referendum per riconsiderare la clausola di opt-out (la deroga) che finora ha tenuto il paese fuori dalla politica di difesa comune dell’Ue (dal 1992, quando il paese rigettò in un altro referendum il trattato di Maastricht). La consultazione di oggi è stata indetta il 6 marzo, in seguito all'invasione russa dell'Ucraina. L'Agence France-Presse riferisce che le previsioni degli analisti sul risultato sono prudenti, vista la bassa affluenza alle urne prevista in un paese che ha spesso detto “no” all'ulteriore integrazione nell'Ue. Eppure a questo giro 11 dei 14 partiti danesi (più di tre quarti dei seggi in parlamento) hanno esortato gli elettori a votare “sì”.

"Dobbiamo sempre partecipare quando c'è un voto", ha detto il primo ministro Mette Frederiksen ai danesi nel dibattito televisivo finale della campagna di domenica. “Credo con tutto il cuore che dobbiamo votare 'sì'. In un momento in cui dobbiamo lottare per la sicurezza in Europa, occorre essere più uniti con i nostri vicini”.

I seggi si chiudono alle 20, e il risultato è previsto circa tre ore dopo. 

   

Il gas russo

Copenhagen nei giorni scorsi tra l’altro ha anche annunciato di non voler pagare per nessuna ragione al mondo il gas in rubli. 

Anche in seguito alla a decisione dell'Ue di imporre un embargo sulla maggior parte delle importazioni di petrolio russe, la risposta di Mosca è arrivata con l'interruzione delle forniture di gas da parte del colosso energetico statale Gazprom, che dopo avere chiuso i rubinetti a GasTerra, un importante trader olandese,  ha minacciato di interrompere i flussi verso alcune società in Danimarca e Germania. 

  

Oggi, in ogni caso, l'operatore danese Energinet ha comunicato che il flusso di gas naturale verso la Danimarca attraverso la Germania è rimasto stabile, nonostante la decisione di Gazprom. Copenhagen, così come Amsterdam, sostiene che grazie agli stoccaggi e all’aumento delle forniture di gas in forma liquefatta, non ci dovrebbero essere contraccolpi sulla sicurezza energetica.

   

   

La Nato

E c'è di più: il ministro degli Esteri danese Jeppe Kofod ha detto che domani chiederà al parlamento il sostegno della Danimarca all'adesione di Svezia e Finlandia alla Nato. Prima che le due nazioni possano aderire formalmente, la loro adesione deve essere ratificata da ogni stato membro dell'alleanza, Danimarca inclusa.

  

  

Neutralità svizzera

In ultimo, una notizia collaterale: il governo svizzero ha posto il veto alla richiesta della Danimarca di inviare veicoli corazzati di fabbricazione svizzera in Ucraina, per via della sua politica di neutralità, ha riferito l'emittente svizzera SRF.


  

Sul terreno

Continuano i combattimenti nella regione orientale del Donbas. Ieri, martedì 31 maggio, il governatore di Luhansk ha detto che una delle ultime zona di resistenza ucraina nella regione - la città di Severodonetsk - è ora quasi del tutto sotto il controllo di Mosca. Secondo Serhiy Haidai, la Russia ora controlla il 70 per cento della città. Così ora le truppe di Putin ora occupano quasi tutta la regione di Luhansk e si stanno concentrando sulla conquista della vicina Donetsk, l'altra delle due regioni che costituiscono il Donbas.

   

Il ministero della Difesa del Regno Unito ha pubblicato la sua ultima valutazione della situazione sul campo in Ucraina. "Le operazioni di terra russe rimangono concentratoe all'interno di un piccolo settore dell'oblast di Luhansk. Nel corso del 30-31 maggio, i combattimenti si sono intensificati nelle strade di Severdonetsk, con le forze russe che si sono avvicinate al centro della città. Più della metà della città è probabilmente ora occupata dalle forze russe, compresi i combattenti ceceni. Al di là del Donbas, la Russia continua a condurre attacchi missilistici a lungo raggio contro le infrastrutture in tutta l'Ucraina".

 

   

L'agenzia di stampa Interfax riferisce che le forze nucleari russe stanno svolgendo esercitazioni nella provincia di Ivanovo, a nord-est di Mosca. Circa mille militari si stanno esercitando in intense manovre utilizzando oltre 100 veicoli, inclusi i lanciamissili balistici intercontinentali Yars.

 

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  • Enrico Cicchetti
  • Nato nelle terre di Virgilio in un afoso settembre del 1987, cerca refrigerio in quelle di Enea. Al Foglio dal 2016. Su Twitter è @e_cicchetti