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editoriali

Proteggere Zaki e lottare per Regeni

redazione

Una mozione impegna il governo italiano ad assumersi oneri reali

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Due deputati del Pd, Filippo Sensi e Lia Quartapelle, hanno presentato una mozione per salvare lo studente egiziano Patrick Zaki, che da un anno è chiuso in una prigione politica dell’Egitto in attesa di processo. Dal punto di vista legale Zaki è soltanto uno delle decine di migliaia di prigionieri di coscienza finiti nelle galere egiziane per la sola colpa di avere criticato il governo del presidente ed ex generale Al Sisi. Dal punto di vista simbolico, Patrick Zaki è uno studente dell’Università di Bologna ed è una persona che è ancora possibile salvare – al contrario del ricercatore italiano Giulio Regeni, sequestrato, torturato e ucciso dalle forze di sicurezza egiziane al Cairo nel 2016.

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Due deputati del Pd, Filippo Sensi e Lia Quartapelle, hanno presentato una mozione per salvare lo studente egiziano Patrick Zaki, che da un anno è chiuso in una prigione politica dell’Egitto in attesa di processo. Dal punto di vista legale Zaki è soltanto uno delle decine di migliaia di prigionieri di coscienza finiti nelle galere egiziane per la sola colpa di avere criticato il governo del presidente ed ex generale Al Sisi. Dal punto di vista simbolico, Patrick Zaki è uno studente dell’Università di Bologna ed è una persona che è ancora possibile salvare – al contrario del ricercatore italiano Giulio Regeni, sequestrato, torturato e ucciso dalle forze di sicurezza egiziane al Cairo nel 2016.

 

La mozione impegna il governo italiano a compiere passi concreti: concedere la cittadinanza italiana onoraria a Zaki per aumentarne le protezioni legali, “continuare a monitorare con la presenza in aula della nostra rappresentanza diplomatica al Cairo, lo svolgimento delle udienze processuali e le sue condizioni di detenzione; continuare a sostenere, con l’Egitto e nei consessi europei e internazionali, l’immediato rilascio di tutti i prigionieri di coscienza, finiti in carcere solo per aver esercitato in modo pacifico i loro diritti fondamentali; continuare a esortare le autorità egiziane al rispetto dei diritti alla libertà d’espressione, di associazione e di manifestazione pacifica e a spezzare il circolo dell’impunità per le gravi violazioni dei diritti umani in corso nel paese”. L’Egitto ha risposto alle indagini per scoprire la verità su Giulio Regeni con arroganza e fastidio e sta cercando di bloccare e silenziare tutto. Continuare a illuminare questo problema enorme e recuperare un ostaggio è una mozione da sostenere.

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