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È il momento del Portogallo

Redazione

L’occasione di Costa che eredita da Merkel un semestre europeo di risultati ottimi

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Uguagliare il semestre europeo di Angela Merkel sarà impossibile, ma il primo ministro António Costa può almeno beneficiare dei risultati ottenuti dalla cancelliera tedesca negli ultimi sei mesi per cercare di fare della presidenza portoghese dell’Unione europea un nuovo inizio dopo l’anno del Covid-19. Il Portogallo ha preso le redini dell’Ue ieri con una certa tranquillità determinata dall’accordo concluso sul quadro finanziario pluriennale e il Recovery fund, dal “deal” trovato sulle future relazioni tra il Regno Unito e l’Unione europea e anche dall’arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca, che dovrebbe segnare il ritorno alla cooperazione transatlantica e quindi far venire meno una fonte di nervosismo tra gli europei.

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Uguagliare il semestre europeo di Angela Merkel sarà impossibile, ma il primo ministro António Costa può almeno beneficiare dei risultati ottenuti dalla cancelliera tedesca negli ultimi sei mesi per cercare di fare della presidenza portoghese dell’Unione europea un nuovo inizio dopo l’anno del Covid-19. Il Portogallo ha preso le redini dell’Ue ieri con una certa tranquillità determinata dall’accordo concluso sul quadro finanziario pluriennale e il Recovery fund, dal “deal” trovato sulle future relazioni tra il Regno Unito e l’Unione europea e anche dall’arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca, che dovrebbe segnare il ritorno alla cooperazione transatlantica e quindi far venire meno una fonte di nervosismo tra gli europei.

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Costa ha voluto fare della politica sociale la priorità della sua presidenza, ma il programma portoghese promette anche di concentrarsi sulle possibilità di ripresa dalla pandemia grazie alla transizione climatica e digitale e sul rafforzamento dell’autonomia strategica. Il premier ha già messo un calendario un summit speciale a Porto a maggio e nelle sue intenzioni c’è anche quella di promuovere una cooperazione rafforzata nel settore della sanità, per migliorare le capacità degli stati membri di rispondere alle future minacce.

    

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Sarà quindi una presidenza ambiziosa, come lo sono molte, ma che dalla sua avrà il vantaggio di venire dopo un semestre importante e denso, dal quale il Portogallo non ha ereditato però soltanto vittorie, ma anche diversi dossier scottanti, come quello su migrazione e asilo, le tensioni con la Turchia e anche il compito di sbloccare il processo di allargamento con Macedonia del nord e Albania. Tutte le ambizioni rimangono appese ancora alla situazione sanitaria, come spiega una fonte europea al Foglio, anche quella portoghese, dopo quella tedesca, “sarà una presidenza Covid, se ci sarà una terza ondata della pandemia, non ci sarà attenzione sufficiente per tutto il resto”. Costa vuole segnare l’inizio della nuova partenza, ma probabilmente i suoi sei mesi saranno ancora troppo vicini alla pandemia per occuparsi di altro.

  

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