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Editoriali

Il pesce è felice

Redazione

L’ultima trovata dei brexiteer è farsi portavoce dell’umore degli eglefini

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C’è un gran caos nel Regno Unito che si attrezza per la Brexit, come ci si immaginava, più di quanto ci si immaginasse. Ha fatto il giro del globo il video del camionista cui viene sottratto il panino dalle guardie olandesi perché non si possono portare alimenti dal Regno Unito (e lui poverino ha chiesto di tenersi almeno il pane, ma niente, tutto confiscato). Sta facendo il giro del globo un altro video, invero meno commovente, ma comunque abbastanza indicativo di quanto sia difficile passare dalle ideologie alla vita quotidiana: fior fiore di politici e oratori a cui mancano le parole. In questo caso a trovare parole comiche è stato Jacob Rees-Mogg, forse uno dei simboli più disastrosi della Brexit: falchissimo con gli occhiali da Harry Potter, fu immortalato stravaccato e mezzo addormentato mentre si svolgeva una di quelle votazioni ai Comuni che hanno cambiato la storia del divorzio inglese dall’Unione europea, e non solo ritardandola. Per questo e per molti altri motivi, Rees-Mogg è diventato il bersaglio degli anti Brexit che non soltanto gli contestano una politica sciagurata ma anche il fatto di essere l’esempio di come il più elitario dei politici possa sembrare inadatto a guidare una rivolta anti élite come è stata la Brexit. In ogni caso, Rees-Mogg non perde occasione per farsi notare, così giovedì, ai Comuni, si è trovato a difendere la politica del governo sulla pesca. Anche se non lo ha sottolineato, Boris Johnson ha accettato molte condizioni europee sulla pesca, anzi quasi tutte, nonostante avesse fatto campagne sventolando merluzzi e anche se aveva minacciato l’Ue che sulla pesca non ci sarebbero stati compromessi. E infatti i pescatori britannici (soprattutto scozzesi) sono inviperiti, le banchine sono piene di pesci invenduti, e i pescatori si sentono traditi. Non è facile per il governo spiegare cosa è accaduto, questo è evidente, ma Rees-Mogg è riuscito a superare ogni ostacolo dando come unica spiegazione pratica alle scelte del governo questa: “Ora sono pesci britannici e per questo stanno meglio e sono più felici”. Lo Speaker dei Comuni, Lindsay Hoyle, gli ha risposto: “Ovviamente non ne abbiamo alcuna prova”.

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C’è un gran caos nel Regno Unito che si attrezza per la Brexit, come ci si immaginava, più di quanto ci si immaginasse. Ha fatto il giro del globo il video del camionista cui viene sottratto il panino dalle guardie olandesi perché non si possono portare alimenti dal Regno Unito (e lui poverino ha chiesto di tenersi almeno il pane, ma niente, tutto confiscato). Sta facendo il giro del globo un altro video, invero meno commovente, ma comunque abbastanza indicativo di quanto sia difficile passare dalle ideologie alla vita quotidiana: fior fiore di politici e oratori a cui mancano le parole. In questo caso a trovare parole comiche è stato Jacob Rees-Mogg, forse uno dei simboli più disastrosi della Brexit: falchissimo con gli occhiali da Harry Potter, fu immortalato stravaccato e mezzo addormentato mentre si svolgeva una di quelle votazioni ai Comuni che hanno cambiato la storia del divorzio inglese dall’Unione europea, e non solo ritardandola. Per questo e per molti altri motivi, Rees-Mogg è diventato il bersaglio degli anti Brexit che non soltanto gli contestano una politica sciagurata ma anche il fatto di essere l’esempio di come il più elitario dei politici possa sembrare inadatto a guidare una rivolta anti élite come è stata la Brexit. In ogni caso, Rees-Mogg non perde occasione per farsi notare, così giovedì, ai Comuni, si è trovato a difendere la politica del governo sulla pesca. Anche se non lo ha sottolineato, Boris Johnson ha accettato molte condizioni europee sulla pesca, anzi quasi tutte, nonostante avesse fatto campagne sventolando merluzzi e anche se aveva minacciato l’Ue che sulla pesca non ci sarebbero stati compromessi. E infatti i pescatori britannici (soprattutto scozzesi) sono inviperiti, le banchine sono piene di pesci invenduti, e i pescatori si sentono traditi. Non è facile per il governo spiegare cosa è accaduto, questo è evidente, ma Rees-Mogg è riuscito a superare ogni ostacolo dando come unica spiegazione pratica alle scelte del governo questa: “Ora sono pesci britannici e per questo stanno meglio e sono più felici”. Lo Speaker dei Comuni, Lindsay Hoyle, gli ha risposto: “Ovviamente non ne abbiamo alcuna prova”.

 

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